just_curiosity
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mercoledì 21 settembre 2011
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un film di disarmante realtà
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Blue Valentine è la storia di un amore, né più né meno. Un amore tutto sommato "normale", di due ragazzi "normali" in cui potremmo facilmente identificarci tutti. Cosa lo rende diverso dagli altri film d'amore, quindi? Il fatto che ci racconta di come quell'amore è nato mentre sta già lentamente morendo, e soprattutto il modo in cui lo fa.
Relazioni e romanticismo sono notoriamente l'anima e il nutrimento della maggior parte dei film, e proprio per questo motivo quando si riesce a trovarne uno in grado di raccontarli da un'angolazione e con una sensibilità “nuove”, distaccandosi largamente dagli onnipresenti cliché a cui Holliwood ci ha abituati, è il caso fermarsi un attimo e dargli una seconda occhiata.
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Blue Valentine è la storia di un amore, né più né meno. Un amore tutto sommato "normale", di due ragazzi "normali" in cui potremmo facilmente identificarci tutti. Cosa lo rende diverso dagli altri film d'amore, quindi? Il fatto che ci racconta di come quell'amore è nato mentre sta già lentamente morendo, e soprattutto il modo in cui lo fa.
Relazioni e romanticismo sono notoriamente l'anima e il nutrimento della maggior parte dei film, e proprio per questo motivo quando si riesce a trovarne uno in grado di raccontarli da un'angolazione e con una sensibilità “nuove”, distaccandosi largamente dagli onnipresenti cliché a cui Holliwood ci ha abituati, è il caso fermarsi un attimo e dargli una seconda occhiata. Per due ore si ha quasi l'illusione di essere davvero calati nelle loro vite, di muoversi nei loro spazi e di poter avvertire sulla pelle l'alternanza di dolcezza e sottile rancore che si avvicendano al ritmo dei flashback. Assistiamo così al semplice svolgersi della loro storia (ordinaria, quasi banale, e proprio per questo assolutamente “vera”) , a quanto si sono amati, a quanto in effetti si vogliano ancora bene ma anche a quanto non riescano più a stare insieme, senza un vero e proprio perché. Otteniamo così il ritratto crudo di quanto sia silenzioso l'amore quando lentamente ci abbandona lasciandosi alle spalle solo l'abitudine, e di come nella vita possa capitare di svegliarsi una mattina ritrovandosi sposati ad un completo estraneo; di quanto sia irrefrenabile la sensazione di dover fuggire ad ogni costo, quasi si fosse intrappolati in due in una gabbia soffocante e l'unico modo per riuscire a respirare fosse ferire l'altro; di quanto è agrodolce ricordare una felicità che si è spenta col tempo, malgrado tutti i nostri sforzi, e di quanto, per amore di ciò che è stato, l'esitazione ci trattenga dal fare ciò che sappiamo essere ormai l'unica cosa da fare. Il tutto raccontato in modo semplice, essenziale, immediato. Niente fronzoli o sentimentalismi, solo il retrogusto di malinconico “blue” del titolo e tanto talento, degli attori e del regista. Un film assolutamente disadorno ed essenziale eppure tremendamente vibrante e comunicativo. Chapeau.
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ecoval
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domenica 30 gennaio 2011
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l'amore duro che fà male
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Un viaggio a 360 gradi sulla coppia,finalmente non solo rose e fiori ma un rapporto visto nei meandri anche più bui di una coppia.
Fantastici i due interpreti ,lo consiglio davvero
[+] e in italia non ha distribuzione...incredibile!!
(di andrea)
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mantraliulai
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martedì 28 agosto 2012
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un miracolo
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Finalmente una storia d'amore autentica, raccontata attraverso la naturalezza di una telecamera digitale. Niente scene esorbitanti o ambientazioni inverosimili; al contrario, uno spaccato di vita nuda e reale, intensa a tal punto da far commuovere lo spettatore fino alle lacrime. La passione, la rabbia, l'affettività più intime di una coppia di giovani americani alle prese con gli sconvolgimenti dell' esistenza. Il taglio documentaristico del talentuoso Derek Cianfrance ci permette di poter riconoscere noi stessi fino al brivido sulla schiena, negli eventi che investono i due protagonisti, rammentandoci di non aver bisogno di effetti speciali straordinari per poter provare sensazioni uniche.
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Finalmente una storia d'amore autentica, raccontata attraverso la naturalezza di una telecamera digitale. Niente scene esorbitanti o ambientazioni inverosimili; al contrario, uno spaccato di vita nuda e reale, intensa a tal punto da far commuovere lo spettatore fino alle lacrime. La passione, la rabbia, l'affettività più intime di una coppia di giovani americani alle prese con gli sconvolgimenti dell' esistenza. Il taglio documentaristico del talentuoso Derek Cianfrance ci permette di poter riconoscere noi stessi fino al brivido sulla schiena, negli eventi che investono i due protagonisti, rammentandoci di non aver bisogno di effetti speciali straordinari per poter provare sensazioni uniche. Un dono che al cinema ci viene concesso sempre più di rado. E' come se per la durata dell'intero film, noi fossimo veramente lì con loro, seduti al sedile posteriore della loro auto o in una stanza della loro casa a pochissima distanza dai loro visi e dai loro respiri a vivere tutto fortemente in prima persona. Un regalo che al cinema ci viene concesso sempre più di rado. Non è da meno la colonna sonora: un'incisiva e dolcissima presenza a intensificare il piacere della vista. Michelle Williams e Ryan Gosling insieme fanno i fuochi d'artificio.
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foreveryoung
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venerdì 27 maggio 2011
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quando l'amore ci annulla
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Il film racconta procedendo a flashback,il percorso della storia d'amore fra i protagonisti Dean(Gosling) e Cindy(Williams) e di come l'amore che all'inizio li aveva infiammati piano piano si spenga. Ma attenzione questo non è il classico dramma-sentimentale,questo è sì un dramma ma sull'analisi delle dinamiche dell'amore,come questo sentimento possa cambiare nel tempo ma possa soprattutto cambiarci,fino a renderci irriconoscibili agli occhi di chi prima ci amava.
Tutto questo Cianfrance,attraverso due dei migliori attori presenti sulla scena attuale,lo spiega quasi fosse una poesia triste,una sorta d'incantesimo meraviglioso che di punto in bianco si spezza e lascia solo un vuoto di malinconia.
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Il film racconta procedendo a flashback,il percorso della storia d'amore fra i protagonisti Dean(Gosling) e Cindy(Williams) e di come l'amore che all'inizio li aveva infiammati piano piano si spenga. Ma attenzione questo non è il classico dramma-sentimentale,questo è sì un dramma ma sull'analisi delle dinamiche dell'amore,come questo sentimento possa cambiare nel tempo ma possa soprattutto cambiarci,fino a renderci irriconoscibili agli occhi di chi prima ci amava.
Tutto questo Cianfrance,attraverso due dei migliori attori presenti sulla scena attuale,lo spiega quasi fosse una poesia triste,una sorta d'incantesimo meraviglioso che di punto in bianco si spezza e lascia solo un vuoto di malinconia. Azzeccatissima la scelta della colonna sonora firmata prevalentemente dal gruppo Grizzly Bear,il cui frontman Daniel Rossen è il medesimo dei Department of Eagles,nella quale fa da padrone "you and me" dei Penny and the Quarters,scelta dalla coppia come "loro canzone" e di conseguenza, il modo di reagire a questa,ci indica l'intensità o il cambiamento dei loro sentimenti. Finalmente una descrizione della vita e dell'amore perfettamente aderente alla realtà che porta lo spettatore a riflettere,lasciandogli la consapevolezza che non tutti i legami sono eterni,tranne quelli fra genitori e figli.
Film più che consigliato.
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edwood87
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lunedì 11 aprile 2011
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"la camera del futuro"
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Immaginate di vincere un viaggio per la vostra destinazione preferita, avete pochi minuti per preparare i bagagli. Arrivati li non riuscirete a godervi la vacanza perché una tempesta non vi permette di uscire dalla stanza d'albergo, ma adesso siete li e non potete tornare indietro. Paradosso: la felicità è nelle vostre mani, ma vola via con un soffio di vento. Questa è la sensazione che si avverte nel vedere questo capolavoro targato Derek Cianfrance. Il viaggio è la vostra vita, la vincita è l'incontro puramente casuale come quello che avviene tra Cindy e Dean, i quali si ritroveranno a fare i conti con gli ostacoli del loro percorso vitale (come mantenere una bambina e trasmetterle il loro amore).
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Immaginate di vincere un viaggio per la vostra destinazione preferita, avete pochi minuti per preparare i bagagli. Arrivati li non riuscirete a godervi la vacanza perché una tempesta non vi permette di uscire dalla stanza d'albergo, ma adesso siete li e non potete tornare indietro. Paradosso: la felicità è nelle vostre mani, ma vola via con un soffio di vento. Questa è la sensazione che si avverte nel vedere questo capolavoro targato Derek Cianfrance. Il viaggio è la vostra vita, la vincita è l'incontro puramente casuale come quello che avviene tra Cindy e Dean, i quali si ritroveranno a fare i conti con gli ostacoli del loro percorso vitale (come mantenere una bambina e trasmetterle il loro amore). La destinazione è il futuro. "Blue Valentine" è principalmente una storia d'amore di una coppia che si perde col passare del tempo. Dean e Cindy decidono di passare del tempo da soli in una camera d'albergo dalle luci blu soffuse, lasciando la loro piccola dal nonno. Ma "Blue Valentine" non è solo quella luce blu che rappresenta il loro amore ormai non più rosso da un pezzo, ma è anche un viaggio d'esplorazione al livello psicologico dei due personaggi attraverso ripetuti salti temporali che provocano disorientamento nel vedersi alternare momenti gioiosi e giovanili con quelli grigi e maturi. "Apri la porta" continua a ripetere nella camera del futuro Dean a Cindy, la quale non si sentirà più di tenere la porta aperta al suo partner. Il tema affrontato da questo capolavoro cinematografico è già visto sul grande schermo, ma questa volta le scelte stilistiche tendono a isolare questo prodotto differenziandolo dagli altri. Attraverso riprese in digitale del presente, e in 16 mm del passato (quasi fosse "Inland Empire" di Lynch) si riesce a fare di una storia che racconta la realtà amorosa di tante coppie dalla fiamma spenta una vera e propria "Bibbia" da seguire come lezione di vita. Degna di nota la scena del balletto dei due a metà del film che ricorda un pò la spensieratezza di Gene Kelly quando cantava "i'm singing in the rain" ma bisogna essere lungi dall'aspettarsi l'happy ending, infatti le scene che rievocano la contentezza della coppia sono subito annullate dalla rappresentazione del presente, che vede i due flaggellarsi a vicenda. Ma tornando a noi, immaginate di aver fatto quel viaggio, adesso siete bloccati li nella vostra "camera del futuro": non sapete cosa fare? Non mi resta che augurarvi buona visione.
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fabio ferro
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giovedì 4 ottobre 2012
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un'amore mai davvero corrisposto
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E' la storia, splendida e magnificamente raccontata, di un amore non corrisposto. Come capirà facilmente lo spettatore, se starà attento ai dettagli non trascurabili della vicenda. Ad esempio, la gravidanza e il suo segreto, che si capirà solo oltre metà del film... e quell'ex che compare a un certo punto solo per mettere in luce quel dettaglio.
Per riuscire a realizzare un film così incredibilmente intenso, bisogna avere dei grandi attori, e Michelle Williams e Ryan Gosling, lo sono, considerato che il numero dei personaggi della storia è tutto sommato ridotto, e loro sono quasi sempre al centro. Non totalmente e davvero corrisposto, quindi l'amore Ryan, come si capisce anche dal differente calore con cui essi ci vengono tratteggiati: lui di una spontaneità e una generosità eroiche e quasi fuori dal tempo, lei dolce ma al tempo stesso cinica ed egoista in parecchi aspetti della sua vita.
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E' la storia, splendida e magnificamente raccontata, di un amore non corrisposto. Come capirà facilmente lo spettatore, se starà attento ai dettagli non trascurabili della vicenda. Ad esempio, la gravidanza e il suo segreto, che si capirà solo oltre metà del film... e quell'ex che compare a un certo punto solo per mettere in luce quel dettaglio.
Per riuscire a realizzare un film così incredibilmente intenso, bisogna avere dei grandi attori, e Michelle Williams e Ryan Gosling, lo sono, considerato che il numero dei personaggi della storia è tutto sommato ridotto, e loro sono quasi sempre al centro. Non totalmente e davvero corrisposto, quindi l'amore Ryan, come si capisce anche dal differente calore con cui essi ci vengono tratteggiati: lui di una spontaneità e una generosità eroiche e quasi fuori dal tempo, lei dolce ma al tempo stesso cinica ed egoista in parecchi aspetti della sua vita. E poi quel pranzo a casa di lei, e la presentazione di lui, piena di stecche e di presagi. Un'amore, insomma, quasi a senso unico. Due umanità difficili da mescolare, che tutta via decidono di scegliersi. E il "loro" sentimento che lentamente naufraga senza un motivo apparente, soltanto forse seguendo il vizio d'origine, come una predestinazione. Lui che decide di esplicare il suo potenziale umano e quasi artistico nella vita di coppia, e lei che non sa che farsene di quel regalo, anzi lo prega a un certo punto di usare queste doti per sè stesso. Se vedete il film anche quest'aspetto vi colpirà. Perchè è un segno dei tempi. E racconta gli uomini e le donne di oggi con sorprendente lucidità. Dove è l'uomo a perdere, almeno nel film... vittima di quella promessa non mantenuta ("nella buona e nella cattiva sorte, ti ricordi, l'hai detto tu?") che si rivela una delle battute migliori e più emblematiche della vicenda.
Dal punto di vista tecnico, altri due aspetti notevoli: l'esplosione dell'intreccio in flash-back, che rimontano la storia con continui riferimenti e salti all'indietro, tratto di indubbia maestria; non meno capace appare l'uso quasi del reality, lo spettatore capirà ciò dopo averlo visto, per come ci si sente vicini alla quotidianità dei due protagonisti durante tutto questo straordinario film.
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enabram tain
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sabato 16 febbraio 2013
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evoluzione (o involuzione?) dei sentimenti
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Dopo cento anni di cinema è difficile esplorare, in un film in maniera efficace, i sentimenti tra un uomo (o ragazzo?) e una donna (o ragazza?). Questo racconto ci riesce in maniera molto cauta ma sempre con chiarezza e schiettezza. Da ragazzi i sentimeni sono semplici da adulti si complicano, l'abitudine ai pregi del partner fanno sembrare gli stessi irrilevanti, mentre i difetti si vedono con la lente di ingrandimento, da ragazzi si lavora per migliorarsi ma da adulti o ci si siede sugli allori della routine oppure si diventa egoisti; tutto questo viene descritto molto bene dal regista-scrittore di BLUE VALENTINE, che dirige due attori che danno una performance ottima, che ci fa partecipare alla storia di Cindy e Dean come in prima persona facendoci ricordare attraverso le loro azioni anche le nostre azioni passate e presenti (per chi ha vissuto o vive una storia d'amore).
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Dopo cento anni di cinema è difficile esplorare, in un film in maniera efficace, i sentimenti tra un uomo (o ragazzo?) e una donna (o ragazza?). Questo racconto ci riesce in maniera molto cauta ma sempre con chiarezza e schiettezza. Da ragazzi i sentimeni sono semplici da adulti si complicano, l'abitudine ai pregi del partner fanno sembrare gli stessi irrilevanti, mentre i difetti si vedono con la lente di ingrandimento, da ragazzi si lavora per migliorarsi ma da adulti o ci si siede sugli allori della routine oppure si diventa egoisti; tutto questo viene descritto molto bene dal regista-scrittore di BLUE VALENTINE, che dirige due attori che danno una performance ottima, che ci fa partecipare alla storia di Cindy e Dean come in prima persona facendoci ricordare attraverso le loro azioni anche le nostre azioni passate e presenti (per chi ha vissuto o vive una storia d'amore).
La morale la lascia a noi: se è giusto o sbagliato divenire una coppia da giovanissimi, se l'amore ha potenziale eterno o dura solo qualche anno, se è giusto o sbagliato lottare per una promessa (in tempi in cui la parola stessa ormai significa poco) di amore eterno, dobbiamo deciderlo noi.
I sentimenti col tempo subiscono una evoluzione o una involuzione?
Centinaia di film vengono chiamati "d'amore" ma in effetti sono solo film "d'innamoramento" ; questo invece è uno dei rari veri film d'amore.
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oldboy muzza
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venerdì 8 aprile 2016
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struggente e bellissimo
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In un certo senso, nient'altro che una storia d'amore. Ma descritta nel miglior modo possibile dalla sua nascita alla sua fine. Già, perché se in una cosa principalmente questo film si differenzia da tanti altri simili, è nell'assenza di scrupoli. Realistico e disarmante, struggente, doloroso da vivere e da guardare, illusorio solo a tratti e per certi versi spietato. Il regista ci guida attraverso tutte le fasi dell'amore, ci lascia assaporare la dolcezza per poi prenderci per mano e condurci verso l'amarezza. Gosling sempre più bravo e finalmente fuori dal ruolo del Bello e Dannato conosciuto in altri film e una Michelle Williams semplicemente impeccabile danno vita ad una storia da brividi che alla fine lascia spiazzati, a chiedersi cosa vi sia di giusto in un amore tanto grande da consumarsi e implodere, tanto forte da annichilire e schiacciare i suoi protagonisti sotto il peso di quel che è stato e/o avrebbe potuto essere.
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In un certo senso, nient'altro che una storia d'amore. Ma descritta nel miglior modo possibile dalla sua nascita alla sua fine. Già, perché se in una cosa principalmente questo film si differenzia da tanti altri simili, è nell'assenza di scrupoli. Realistico e disarmante, struggente, doloroso da vivere e da guardare, illusorio solo a tratti e per certi versi spietato. Il regista ci guida attraverso tutte le fasi dell'amore, ci lascia assaporare la dolcezza per poi prenderci per mano e condurci verso l'amarezza. Gosling sempre più bravo e finalmente fuori dal ruolo del Bello e Dannato conosciuto in altri film e una Michelle Williams semplicemente impeccabile danno vita ad una storia da brividi che alla fine lascia spiazzati, a chiedersi cosa vi sia di giusto in un amore tanto grande da consumarsi e implodere, tanto forte da annichilire e schiacciare i suoi protagonisti sotto il peso di quel che è stato e/o avrebbe potuto essere. Da guardare e riguardare, nonché da ascoltare viste le ottime musiche selezionate per rappresentarlo. E proprio la musica pone lo spunto per una pecca: possibile che non abbiano trovato il modo di infilare nella colonna sonora quel magnifico pezzo di Tom Waits da cui è stato preso il titolo del film?
Ad ogni modo, davvero notevole.
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angelo umana
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venerdì 8 marzo 2013
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non c'è mai una ragione perché un amore finisca
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Ma perché tutti gli amori si infrangono sugli scogli del matrimonio? Questo pare il succo del film Blue Valentine di Derek Cianfrance, film che malgrado la semplicità dell’essenza è appassionante, fa partecipare emozionalmente all’evoluzione di un rapporto. “In fondo non c’è mai una ragione perché un amore debba finire” cantava Riccardo Cocciante tanti anni fa: difficile trovarla una ragione pure nella storia di – chiamandoli coi loro propri nomi – Ryan (Gosling) e Michelle (Williams). Cosa è successo, cosa è stato a spoetizzare tutto? Non c’è mai una ragione.
Il volenteroso ragazzo Ryan dotato di grande umanità quando lavorava in una ditta di traslochi, che suonava e cantava stornelli per strada alla fidanzata Michelle, si è trasformato dopo pochi anni in un uomo dal “potenziale” non sfruttato (come gli rimprovera la moglie), che si trascina stancamente con le braccia abbandonate lungo il corpo, tra sigarette e alcol, volendo svolgere solamente il “lavoro” di marito e padre premuroso della loro bambina Frankie.
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Ma perché tutti gli amori si infrangono sugli scogli del matrimonio? Questo pare il succo del film Blue Valentine di Derek Cianfrance, film che malgrado la semplicità dell’essenza è appassionante, fa partecipare emozionalmente all’evoluzione di un rapporto. “In fondo non c’è mai una ragione perché un amore debba finire” cantava Riccardo Cocciante tanti anni fa: difficile trovarla una ragione pure nella storia di – chiamandoli coi loro propri nomi – Ryan (Gosling) e Michelle (Williams). Cosa è successo, cosa è stato a spoetizzare tutto? Non c’è mai una ragione.
Il volenteroso ragazzo Ryan dotato di grande umanità quando lavorava in una ditta di traslochi, che suonava e cantava stornelli per strada alla fidanzata Michelle, si è trasformato dopo pochi anni in un uomo dal “potenziale” non sfruttato (come gli rimprovera la moglie), che si trascina stancamente con le braccia abbandonate lungo il corpo, tra sigarette e alcol, volendo svolgere solamente il “lavoro” di marito e padre premuroso della loro bambina Frankie. Quando è arrivato il tempo dei rimpianti, come un autunno dei sentimenti nella coppia, diventa ossessivo, dice di meritare un po’ d’affetto, le chiede come dovrebbe essere o cosa dovrebbe fare e giura che lo farebbe, rinfaccia a Michelle che la promessa nel matrimonio era quella di starsi accanto “nella buona e nella cattiva sorte”. Dubbio è se un amore debba finire perché si scopre che il partner non vale tanto o non ha messo a frutto i suoi talenti, perché di ciò si tratta nel caso di Ryan.
I due si “apparecchiano” una notte senza la bambina in un hotel di appuntamenti, è soprattutto Ryan a volerlo alla ricerca del tempo perduto, le stanze hanno nomi benauguranti come “camera del futuro” e “rifugio di Cupido” (nessuno batte gli americani nel kitsch) ma nulla è più come prima, manca il desiderio e le immagini riportano alla prima sera che uscirono insieme, da ragazzi.
I visi di Michelle e Ryan raffigurano bene le fasi della loro unione: così candidi e incantati prima, quando lei era una studentessa di medicina e la bimba Frankie era già in arrivo, così appesantiti dopo, soprattutto lui, nel tempo del rimpianto e dello scontento. Più la crisi precipita e più continui si fanno i rimandi alla loro situazione anteriore: il film è infatti costellato di continui flash-back che mostrano come è evoluto il loro rapporto, all’inizio rarefatti poi sempre più continui, al punto che gli attimi finali della loro separazione, su uno sfondo di fuochi d’artificio nella città e il pianto della bambina che vede il papà andare via, coincidono coi flash-back sul loro matrimonio e la decisione di “diventare una famiglia”.
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felicity
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venerdì 16 agosto 2024
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elogio funebre di un amore
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Se si volesse spiegare in poche righe Blue Valentine basterebbe dire che si tratta della relazione tra i due protagonisti, Cindy e Dean, osservata da due prospettive: la fine e l'inizio, con le due linee temporali che si intersecano per mostrare una splendida storia d'amore ormai alla deriva.
Blue Valentine diventa tuttavia molto più dell'ennesimo film sulla fine di un amore, grazie alla maestria con cui è sviluppato.
Uno dei pregi di Blue Valentine è però quello di non schierarsi mai dalla parte di uno dei due.
Grazie all'onestà con cui i due personaggi e le loro storie si sviluppano a cavallo tra le due linee narrative, appare evidente che ciascuno di loro abbia le proprie colpe e ragioni, e che l'incontro/scontro non sia altro che il climax di una tensione accumulata per anni che ha, infine, creato un blocco emotivo che li porta ad autoescludersi a vicenda, fino a diventare estranei.
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Se si volesse spiegare in poche righe Blue Valentine basterebbe dire che si tratta della relazione tra i due protagonisti, Cindy e Dean, osservata da due prospettive: la fine e l'inizio, con le due linee temporali che si intersecano per mostrare una splendida storia d'amore ormai alla deriva.
Blue Valentine diventa tuttavia molto più dell'ennesimo film sulla fine di un amore, grazie alla maestria con cui è sviluppato.
Uno dei pregi di Blue Valentine è però quello di non schierarsi mai dalla parte di uno dei due.
Grazie all'onestà con cui i due personaggi e le loro storie si sviluppano a cavallo tra le due linee narrative, appare evidente che ciascuno di loro abbia le proprie colpe e ragioni, e che l'incontro/scontro non sia altro che il climax di una tensione accumulata per anni che ha, infine, creato un blocco emotivo che li porta ad autoescludersi a vicenda, fino a diventare estranei.
Regista e interpreti qui non ricalcano la vita, la riproducono, la catturano in divenire, con tutto il carico di confusione, illogicità, casualità che ogni storia d'amore porta con sé. Le ragioni per cui il matrimonio si è deteriorato sono inespresse, sotterranee, mai esplicitate, ignote forse anche ai due protagonisti, con cui è impossibile non sviluppare una dolorosa empatia: l'anima dei personaggi è messa a nudo, ruvidamente esplorata, ma mai esposta crudelmente.
Perché questo è pur sempre un elogio funebre, vitale in ogni suo minuto.
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