Anno | 2010 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 138 minuti |
Regia di | Alejandro G. Iñárritu |
Attori | Javier Bardem, Maricel Álvarez, Eduard Fernández, Diaryatou Daff, Cheng Taishen Luo Jin, Blanca Portillo, Rubén Ochandiano, Martina García, Manolo Solo, Félix Cubero, Ana Wagener, Violeta Pérez, Raul Moya Juarez, Albert Grabuleda Capdevila, Diana Aymerich, Jesus Puchol, Hanaa Bouchaib, Guillermo Estrella, Cheikh Ndiaye, George Chibuikwem Chukwuma, Lang Sofia Lin, Yodian Yang, Tuo Lin, Xueheng Chen, Xiaoyan Zhang, Ailie Ye, Xianlin Bao, Karra Elejalde, Nasser Saleh, Tomás del Estal. |
Uscita | venerdì 4 febbraio 2011 |
Tag | Da vedere 2010 |
Distribuzione | Universal Pictures |
MYmonetro | 3,43 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 8 febbraio 2017
La storia di un uomo in caduta libera. Sulla strada verso la redenzione, l'oscurità illumina la sua via. Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Cannes, 1 candidatura a Golden Globes, 2 candidature a BAFTA, 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Biutiful ha incassato 344 mila euro .
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Uxbal ha due figli, Ana e Mateo che ama profondamente e una moglie, Marambra, con la quale c'è un rapporto conflittuale che li spinge a separazioni e a tentativi di riappacificamento. Uxbal vive di manodopera clandestina che sopravvive ammassata in tuguri (i cinesi) o cerca di far crescere il proprio figlio in condizioni comunque estremamente precarie come l'africana Ige. Uxbal si trova a confronto con la morte anche di minorenni. Uxbal attende la morte, la sua. Uxbal ha un cancro che gli lascia poco da vivere.
Per Alejandro Gonzales Iñárritu è finalmente arrivato il film della maturità. Liberatosi dell'autoimposta necessità di far prevalere gli incastri di montaggio sulla qualità della sceneggiatura si autorizza in Biutiful a portare sullo schermo una storia tanto lineare quanto complessa e profonda. È come se quell'anello che Uxbal dona all'inizio del film (si scoprirà molto più tardi a chi) affermandone l'autenticità a dispetto di quello che ne ha detto la moglie, fosse un patto con lo spettatore. Non si cercherà più di mescolare le carte, di lavorare sulla dimensione degli scarti temporali per occultare eventuali vuoti di scrittura. Grazie al corpo/cinema di Javier Bardem Inarritu si mette a nudo e ci costringe a 'guardare' il dolore, a sentirlo penetrare in noi, a condividerlo. Scegliendo però sin dall'inizio una delle città 'da cartolina' per eccellenza: Barcellona.
Se Woody Allen, spinto da esigenze di budget e con una punta di autoironia, ci aveva portato a spasso per i luoghi cari al turismo di massa Iñárritu fa l'opposto. La Barcellona di Gaudì sta racchiusa in un lontano panorama. La città di cui percorriamo strade e vicoli è un organismo divorato, come quello del protagonista, da un cancro sociale che ha prodotto metastasi ovunque. Non c'è nulla di 'biutiful' se non forse, la speranza che cova nello sguardo di Mateo e in quella sua attesa di un viaggio premio sui Pirenei.
Pochi film hanno saputo far 'sentire' in modo così partecipe e lucido il magma ribollente di un animo in cui ai molteplici sensi di colpa sociale si mescola inestricabilmente la mancanza di una figura paterna (che si spera di ritrovare nell'aldilà) e, al contempo, il sentirsi padre fino all'estremo, fino all'ultimo. Fino a oltre la morte.
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Di Iňárritu ho visto "21 grammi" e "Babel", due film eccellenti, in cui la rappresentazione del tempo è circolare e quella dello spazio e dei contesti narrativi -soprattutto in "Babel"- scomposta e frammentata. Ancora prima, ho seguito, nella versione originale "Amores perros", la sua opera prima, un film adrenalico ambientato a Città del Messico, una pellicola dura, veloce e spietata che traccia [...] Vai alla recensione »
Il film è un viaggio nel cuore infranto e straziato di una città: Barcellona. Ed è anche un viaggio doloroso attorno alla figura del protagonista, condannato da un male incurabile. Si apre dinanzi allo spettatore il baratro di un panorama desolante e senza via di uscite, fatto di atroce degrado, di malattia, di dolore, di droga, di sfruttamento e di prostituzione.
Inarritu, c'introduce con la struggente storia di Uxbal, in una Barcellona lontana dalle guide turistiche. Non la movida della Catalogna ma la triste realtà delle favelas spagnole, le lacrime dei "vu cumprà" la schiavitù dei cinesi. Al centro di questo microcosmo, Bardem si guarda attorno, consapevole del suo tragico destino. Il film per me è un De profundis non solo del protagonista ma della società [...] Vai alla recensione »
Clinton Eastwood o Alejandro Inarritu? Hereafter o Biutiful? Il californiano o il messicano? Due grandi del cinema mondiale che hanno raccontato la stessa storia con fantasia e maestria. Il film Biutiful, scritto e diretto da Alejandro Inarritu, da voce ai forzati delle produzioni a basso prezzo ma dai costi sociali altissimi. Lo spettatore per 138 minuti rimane in apnea e segue uno Javier Bardem, [...] Vai alla recensione »
“ .. per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore di umanità, di verità …. “ Smisurata preghiera (Fabrizio De André) Tra i film definiti capolavori [...] Vai alla recensione »
Un capolavoro. Crudo,duro,triste ma con un profondo messaggio di speranza.Ti coinvolge e sconvolge emotivamente, ti fa vibrare. Fotografia sublime. Bardem da oscar.Nella mia città, come in molte altre,non era in programmazione ed ho fatto piu di 100 km per gustarmelo al cinema, ma ne è valsa la pena.
Il tema dell'aldilà e del rapporto con la morte, pur presente sotto traccia in non poca cinematografia anche hollywoodiana, generalmente era però secondario e finiva per essere affrontato in modo ingenuo o per servire allo scopo di confezionare qualche blockbuster senza pretese. Negli ultimi due anni si assiste invece all'uscita di film di grande qualità, sia pure diversissimi per sviluppi narrativi [...] Vai alla recensione »
Scavare nel dolore per esorcizzarlo. Guardarlo e toccarlo. Adagio e assai. Forse è lì il senso ultimo di tutte le cose, che si contorcono a dismisura per ritrovare, a un certo punto, un senso infinito di pace. «Perché dolore è più dolor, se tace», direbbe Giovanni Pascoli. E allora c’è poco da nascondere, ci ricorda Alejandro Gonzalez Inarritu: meglio scorgere in faccia la miseria imperante, capiremo [...] Vai alla recensione »
bellissimo film, drammatica immersione nel degrado dei quartieri poveri di Barcellona, dove lo sfruttamento e l'emarginazione sono la regola e dove Uxbal conduce la sua vita di espedienti. in tale contesto, i problemi non vengono mai da soli, perciò non ci stupiamo se Uxbal è pure malato di cancro e separato dalla moglie maniaco-depressiva e gravato dalla cura dei figli.
Nella Barcellona del 2000 vive emarginato Uxbal (un Javier Bardem da brividi), intermediario tra la polizia e gruppi clandestini cinesi e africani. Gli viene diagnosticato un cancro con metastasi e gli rimangono due mesi di vita per pensare al futuro dei suoi due bambini. La situazione drammatica è complicata dalle condizioni dell'ex moglie con cui intrattiene un rapporto conflittuale e [...] Vai alla recensione »
Difficile esprimersi su questo film le forze in gioco sono soverchianti. Il cinema di Inàrritu è stato sempre molto drammatico e il tema della morte ha attraversato o meglio trafitto tutti i suoi film, Biutiful incluso. Questa volta la durezza e l’angoscia forse sovrastano il soggetto della sceneggiatura e la storia si scoglie in uno sfondo costante sul quale si staglia la granitica interpretazione [...] Vai alla recensione »
La morte, pesante, ci accompagna per tutta la durata del film, e lo fa portandoci a spasso attraverso una realtà cruda fatta di sofferenza, di fame, di povertà. Questo lato di Barcellona a noi sconosciuto è il lato nascosto, ma vivo e palpitante, di ogni città, di ogni metropoli, dove l'ostentazione della ricchezza nasconde la sofferenza di chi arranca per sopravvivere, [...] Vai alla recensione »
Non c'e niente di biutiful in questo film.. E' un fim drammatico che mette in luce una realtà che si vuole nascondere nelle periferie.. Anche Barcellona sembra un' altra citta' cupa e grigia, molto lontana dai colori di gaudi' e dalle ramble pulsanti di vita!! Un film che fa riflettere e fa soffrire... L' unica cosa biutiful e' il rapporto tra il padre e i due figli.
Quando esci dal cinema dopo aver visto questo film sei stranito, straziato e, soprattutto, ti senti in colpa con te stesso. Inarritu ci offre un ritratto lucido ma crudele della periferia di una delle città più grandi, allegre e festose città d'Europa. E' mai possibile che la faccia della medaglia nascosta ed oscurata sia così terribile ? E' mai possibile che [...] Vai alla recensione »
Biutiful è grezzo, sporco e viscerale. Inizia dalla fine, da qualcosa che non riusciamo a capire, poi la cinepresa si attacca ad Uxbal e non lo lascia più. La camera a mano, mossa e irrequieta, lo segue nelle sue visite mediche (è molto malato), nel suo "lavoro" (è invischiato in loschi affari con i venditori abusivi africani e i lavoratori sottopagati cinesi), [...] Vai alla recensione »
I grandi artisti, nell'accezione di 'cretaori di opere che provocano una reazione emotiva nel fruitore', raramente si sono cristallizzati su di un unico filone stilistico, ma hanno intrapeso vari percorsi, mutazioni e trasformazioni che hanno forgiato la loro ricerca all'insegna dell'evoluzione continua, e di conseguenza, della sorpresa.
In una plumbea Barcellona, un uomo vaga per la strada; é Uxbal (Bardem) che vive grazie allo sfruttamento/aiuto dei clandestini perché "l'Universo non paga l'affitto" e tutti, immigrati e non, hanno necessità di denaro in una situazione di generale precariato esistenziale. Uxbal è malato di cancro alla prostata e la conoscenza approssimativa della sua dipartita gli impone di "riordinare le carte" [...] Vai alla recensione »
Film dramatico, comovente e toccante, un lancio di messaggi degli affari sporchi che rovinano l'anima della gente. Film forte che si propone questo obiettivo, lanciando un forte appelo al Umanità sempre messa in disparte!! Ottima interpretazione di un attore a 5 stelle.
Esco da un cinema nord americano, nel freddo della sera, impressioni a caldo del film di Inarritu. Il cinema d'evasione di qualità non esiste più, il film di denuncia sottende una responsabilità sociale che oggi appare sempre più delegata ad un social system lontano dalla vita di tutti i giorni. Inarritu evidentemene non la pensa così e confeziona un film dai toni disperati e visionari dove morte, [...] Vai alla recensione »
Un film angosciante ma stupendo nello stesso tempo. Uno di quei film di cui la nostra cinematografia una volta era maestra ed ora è mancante. I temi che affronta sono molteplici ma il tema portante della pellicola è la disgregazione di una società all’apparenza opulenta ma che nel suo profondo nasconde situazioni da bolgia infernale. Barcellona una città dalle mille bellezze è vista nei suoi quartieri [...] Vai alla recensione »
In questo film asciutto, scevro da sentimentalismi (e forse proprio per questo di un'efficacia dirompente e disarmante) e "strizzate d'occhio" allo spettatore, Inarritu ci racconta una Barcellona ben lontana da quella da cartolina che ci mostrò Woody Allen poco tempo addietro (e che per altro, è quella tipica che un po' ovunque identifica la città catalana) [...] Vai alla recensione »
La storia è di quelle che stordiscono: un uomo morente, separato e padre di due bambini piccoli, vive di espedienti nelle viscere della Barcellona degli immigrati e di chi ha fame, aspettando la morte nel silenzio di chi sa che il rispetto non è di questo mondo ma vive preservato da poche anime senza maschera. E bisogna lottare non solo per ottenerlo dagli altri ma in primo luogo per [...] Vai alla recensione »
Incredibile! Geniale! Rivoluzionario! Sono solo alcune delle parole con le quali è stato descritto l'ultimo prodotto di Alejandro Gonzales Inarritu: Biutiful. Io credo che l'aggettivo più adatto sia un altro: eccessivo. Il film racconta la storia di Uxbal (Javier Bardem), un uomo con due figli e un tormentato e altalenante rapporto con la moglie bipolare.
triste , angosciante , maledettamente attuale a tratti malinconico . la vita a volte e' davvero drammatica e lo si puo' vedere in tutto quello che ci circonda , questa e' la bravura di gonzalez , ha reso ogni cosa nel film tetra , dagli ambienti ai personaggi alle circostanze . tutto e' cosi' costantemente inquietante da diventare un peso , che rende la lunga visione ( 138 minuti [...] Vai alla recensione »
Partendo da un javier bardem formidabile è un film che da tutta l'impressione di essere vero,quasi un documentario di un vita reale.Il tutto contornato da riprese stupende e silenzi perfetti all'interno di uno scenario lugubre e veramente irriconoscibile per chi è stato a Barcellona.Bellissima la rappresentazione dell'aldila nel bosco innevato.... In 2 parole profondo e maestoso
Biutiful è un film drammatico e tragico, è la storia di un padre di due figli che vive a Barcellona, dove fa dei lavori loschi pur di sfamare i due bambini. Purtroppo però ad un certo punto inizia a sentirsi male e scopre di avere un cancro alla prostata che se lo porterà via nel giro di due mesi, per questo motivo cerca di rimediare agli errori ed alle cattiverie che [...] Vai alla recensione »
p { margin-bottom: 0.21cm; Al suo quarto film - dopo l'esordio folgorante di "Amoresperros", e i due film di produzione americana "21 grammi" e "Babel" - il messicano Alejandro Gonzalez Inarritu si separa dallo sceneggiatore "a incastro" Guillermo Arriaga e sbarca in Spagna. Esplorando una Barcellona meticcia, fatta di vicoli bui e disagio sociale, [...] Vai alla recensione »
Forse è semplicemente perché quando l’ho visto mio zio stava morendo di tumore che non mi è piaciuto Biutiful di Alejandro González Iñárritue e ho trovato quasi offensiva la scelta di calare la piaga del cancro in un contesto “alternativo”, e di trattarlo come fosse un cammino di redenzione.
Quella che Inarritu ci sbatte in faccia con forza non è certo la Barcellona che immaginiamo, ne quella turistica, vivace e vitale che in molti avranno visitato. E' piuttosto una città pericolosa, agonizzante, che puzza non solo di sporco e fumi ma anche di morte e malattia, precarietà e clandestinità. Bardem interpreta un padre che non ha conosciuto suo padre e [...] Vai alla recensione »
Barcellona: la mitica terra di Gaudì, lo splendore artistico gotico, la maestosità dei palazzi, il regno della moda e del divertimento sfrenato. Barcellona: i vicoli dei tossicodipendenti, il sottosuolo mai scavato di esistenze disperate, il microcosmo di individui emarginati condannati a piccoli furti per sopravvivere. Barcellona… In questa paradigmatica città dalle poche luci e molte ombre, dove [...] Vai alla recensione »
Se un inarritu orfano di arriaga poteva lasciare dubbi, prima ancora di vedere questo film mi sono passati vedendo il nome del protagonista: bardem è uno dei migliori attori del cinema contemporaneo perché, imarino i troppo celebrati(in patria) attori italiani, sa parlare bene, muoversi, è versatile e ha vinto un oscar meritandone tre.
Quartieri malfamati di Barcellona. Il "gestore" di un traffico di immigrati e di altri piccoli "affari" scopre di essere gravemente malato e di aver ormai pochissimo tempo da vivere. Cercherà allora di "sistemare" i suoi affari e soprattutto cercherà di recuperare il rapporto con i figli e con la problematica compagna.
Ho voluto citare il titolo di un testo di Zygmunt Bauman perché il film è uno spaccato della nostra società postmoderna, o come la definirebbe lo stesso Bauman, liquida. Il film infatti ambientato in una Barcellona "presa a pugni" dall'effetto globalizzazione, narra la storia di un Javier Barden che sfruttando i "rufiuti umani" della società postmoderna [...] Vai alla recensione »
Chi ha perso la visione di questo film corra al cinema e non si lasci scappare l’occasione di gustare un autentico capolavoro. Gustare per modo di dire, perché non c’è nulla di piacevole in questa storia asciutta, essenziale, cruda e crudele, che ci porta in una sorta di inferno dell’umanità. Lo spettatore dovrà fare un viaggio nel cuore infranto e straziato di una città europea: Barcellona.
Abbiamo visto “ Biutiful “ diretto da Alejandro Gonzalez Inarritu. Inarritu è uno dei più innovativi e audaci registi in circolazione, a meno di quarant’anni è diventato un Maestro del Cinema mondiale, con il capolavoro “ 21 grammi “ ( 2003 ) che ha ripreso e rinnovato il linguaggio “ più estremo “ che il Cinema [...] Vai alla recensione »
Un crogiolo di personaggi nella metropoli catalana che vivono alla meno peggio tra espedienti e solidarietà tipica dei quartieri popolari. Uxbai in questo ambiente che gli appartiene affronterà il suo tragico destino. Un film sulla morte, che arriva inevitabile e sulla voglia di rimettere a posto le cose più importanti come lascito alle persone che si ama.
L’universo-mondo e e l’esistenza da emarginati: Uxbal e suoi due figli Ana e Mateo, sua moglie Marambra, personaggi indimenticabili e protagonisti ai margini dell’Europa moderna, più attenta alle dinamiche finanziarie che alle persone. Alejandro González Iñárritu. ci ha regalato quest’altro film capolavoro, che per molti aspetti mi piace [...] Vai alla recensione »
Uxbal vive a Barcellona e si muove sul filo della legalità, procurando manodopera clandestina, corrompendo la polizia e cercando di accumulare quanto più denaro possibile per far fronte all'educazione ed alla crescita dei due figli ancora piccoli che vivivono insieme a lui dopo la separazione da una moglie inaffidabile e psichicamente instabile.
Bel film ma non ottimo come i precedenti. Magistrale interpretazione di Bardem, che rappresenta la forza del film. Chi conosce bene il regista s'aspetta l'originalità della sceneggiatura, protagonisti border-line, la lotta ncessante contro la morte, ma Biutiful solo in parte è fedele alla linea. Nuova scelta del regista, ma che pecca di deja vu, soprattutto quando il film esce quasi in contemporanea [...] Vai alla recensione »
La vita di Uxbal scorre candida fino alla fine, nonostante le sue molteplici e diverse implicazioni nel malaffare, tra cui sfruttamento di immigrati clandestini per le strade e nei cantieri. Privatamente, invece, si trova a dover mandare avanti da solo una famiglia "orfana" di una madre bipolare, mentre un dramma personale è alle porte.
...che in tutto il Veneto ci siano solo 5 sale che lo proiettano, ed è molto oribol che nella mia Verona, che oltre ad avere molti bei cinema in centro ha due super mega colossi-multisala in provincia,non sia uscito. Spero nella settimana prossima. Scusate lo sfogo...
Al quale darei anche più di 5 stelle! E un Attore straordinario, non si cala in una parte ...diventa semplicemente il personaggio...incredibile! La vicenda, una drammaticità quasi horror, é purtroppo molto attuale....a tratti il film mi é parso un po' ingarbugliato. Inarritu mette molti elementi: la malavita, lo sfruttamento, la malattia mentale e la malattia fisica, le facoltà extrasensoriali, [...] Vai alla recensione »
Riesce a farti vibrare ogni cellula del corpo. Superlativo.
Strepitoso Bardem, grande film da non perdere assolutamente.
Film durrissimlo, a volte si soffre a vederlo. Da vedere assolutamente
Finalmente un film che sia un film. Attore fenomenale, sceneggiatura idem. Forse il più bel film recente che ho visto, anche migliore di Hereafter di Clint Eastwood (che amo). Davvero bello, in tutti gli aspetti. clap clap
Un uomo che parla coi morti per capire come restare vivi - malgrado tutto - nel mondo di oggi. Un film che fa il giro del pianeta senza mai uscire da una Barcellona mai vista, miserabile e segreta, mistica e corporale, sordida e grandiosa. Ma soprattutto un regista che mescola passato e presente, economia e affetti, visione e realtà, per mostrare che tutto circola e si trasmette allo stesso modo, l’amore, [...] Vai alla recensione »
Qualche volta, da critico, bisogna avere il coraggio di andare controcorrente. Dunque ci apprestiamo a tessere l’elogio di un film che, dopo il passaggio in concorso a Cannes lo scorso anno, è stato stroncato da molti colleghi, anche autorevoli, che l’hanno bollato come manipolativo, strappalacrime e addirittura emotivamente disonesto. Niente di più lontano dal nostro parere: Biutiful, l’ultimo lavoro [...] Vai alla recensione »
Il est normal de sortir déprimé d'une aussi longue agonie. Mais la dépression qui vient à la vue de Biutiful ne tient pas tant au sort d'Uxbal, le triste et magnifique héros qu'incarne Javier Bardem, qu'à celui qu'Alejandro Gonzalez Iñarritu a réservé à son propre film. En cours de route, la belle ambition qui se dessine précisément au début de Biutiful a été défaite par la folle prodigalité du réalisateur [...] Vai alla recensione »
Biutiful è firmato da Alejandro Gonzales Iñárritu, il regista messicano di Babel e 20 grammi, che pur non affiancato qui dall’abituale sceneggiatore Guillermo Arriaga non rinuncia alla visione cupa e livida di sempre. Salvo che il dolore stavolta non rimbalza da uno all’altro dei personaggi di un affresco corale, ma va a pesare sulle spalle di un solo protagonista, Uxbal: impersonato da Javier Bardem [...] Vai alla recensione »
Il regista messicano Alejandro Gonzalez Iñárritu ha segnato lo scorso decennio - il primo del secondo secolo di vita del cinema - imponendosi tra le figure più innovative del panorama mondiale. Si lascia alle spalle la trilogia composta da Amores Perros, 21 grammi e Babel, concepita con lo sceneggiatore Guillermo Arriaga e accompagnata da eccellenti cast per metà di lingua spagnola (Gael Garcia Bernal [...] Vai alla recensione »
Un viaggio plumbeo ed oscuro verso la morte. Lo compie, in una Barcellona altrettanto oscura, volutamente senza sole né bellezze, un personaggio che chiude in sé ogni contraddizione. Ha due figli piccoli, che accudisce e che adora, ma si è distaccato dalla moglie sia per le sue infedeltà sia per una malattia mentale cui deve una sorta di instabilità quasi ossessiva.
Barcellona, oggi. Non la città amata dai turisti di cui Woody Allen ha di recente cristallizzato i cliché. Questa volta è la città degli immigrati, schifosa, violenta, fetida, giusto qualche metro più in là di quella descritta nei libri di Jean Genet e di Juan Marsé. In questo posto inospitale vive Uxbal (Javier Bardem), che corrompe la polizia in modo che gli africani possano vendere cianfrusaglie [...] Vai alla recensione »
Nei bassifondi di Barcellona, dove i cinesi clandestini bruciano coi bimbi nelle fabbriche sotterranee, Bardem, coinvolto e redento Giobbe, scopre un cancro alla prostata. Separato da una moglie prostituta e bipolare, Uxbal accompagna i figli a scuola e sfrutta la fama di ascoltatore dei morti per tirare su qualcosa, cercando una normalità nel disastro.
Un uomo che non è potuto essere figlio tenta di essere padre. A dispetto di una moglie prostituta con un disturbo bipolare (eppure amata e innamorata) e di una città dove ogni suono è rumore: Barcellona non è mai stata cosi livida e perduta, e a dispetto anche di un tumore che gli lascia solo due mesi di vita, il regista di 21 grammi e Babel rinuncia alle storie a incastro e si dedica all'anima e al [...] Vai alla recensione »
Finalmente nelle sale l’ultima pellicola del regista Alejandro González Iárritu (21 grammi; Premio per la migliore regia al Festivai di Cannes nel 2006 con Babel), considerato uno degli autori più originali d’oltreoceano, che con Biutiul, per il quale il protagonista, un intenso e dolente Javier Bardem (Mare dentro, Non è un paese per vecchi), ha già ottenuto il premio come miglior attore ex aequo [...] Vai alla recensione »
Barcellona, Uxbal (Javier Bardem, bravo ma non varia) ha un dono speciale: sente la voce dei morti e li traghetta verso l’aldilà. Ma come per il Matt Damon di Hereafter non basta e insieme avanza: per sfamare i suoi due bambini - la mamma disturbata non vive più con loro, grazie al cielo - fa da intermediario tra la mala cinese e gli ambulanti africani.
Oltre al prossimo e probabilissimo Oscar di migliore attore, Bardem vale il prezzo del biglietto. Ma se dovessimo dire che «Biutiful» è un film da non perdere, peccheremmo d'ipocrisia: Alejandro G. Inarritu, ormai separato dallo sceneggiatore Arriaga, vi esaspera, se possibile, quel pessimismo cosmico che ha fatto la fortuna di titoli come «Amores perros» o «Babel» e spiattella agli occhi dello spettatore [...] Vai alla recensione »
Date uno sceneggiatore ad Alejandro Gonzales Inarritu. E fate in fretta, perché questo regista straordinario nello sguardo cinematografico e capace di muovere la macchina da presa come pochi altri, si sta perdendo negli arzigogoli di una tendenza al dramma parossistico che potrebbero annacquare completamente il suo talento. Biutiful, film in corsa in ben due categorie dell'Oscar (miglior film in lingua [...] Vai alla recensione »
Sempre più disgrazie. Con Biutiful - giustamente premiato per l’interpretazione di Javier Bardem al Festival di Cannes 2010 -, la triste collezione tipica di ogni film di Alejandro Gonzalez Inarritu cresce ancora. Prima, si poteva attribuire l’impressionante catena di morte e infelicità varie all’estro funereo dello sceneggiatore Guillermo Arriaga, che ha scritto Amores perros, 21 grammi e Babel. Vai alla recensione »
I più bravi a recitare sono gli scarafaggi: ce ne sono a migliaia, in ogni ambiente, per far capire quanto è squallida e triste la vita di Uxbal, sfigatissimo padre di famiglia in quel di Barcellona. A Kafka bastava uno scarafaggio solo, e senza nemmeno nominarlo: era la bestia in cui si tramutava Gregor Samsa nella Metamorfosi. Ma non nominate Kafka ad Alejandro Gonzalez Inarritu, potrebbe offendersi: [...] Vai alla recensione »