Ballata dell'odio e dell'amore

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Un film di Álex De la Iglesia. Con Carlos Areces, Antonio de la Torre, Carolina Bang, Sancho Gracia, Juan Luis Galiardo.
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Titolo originale Balada triste de trompeta. Drammatico, durata 107 min. - Spagna, Francia 2010. - Lucky Red uscita giovedì 8 novembre 2012. - VM 14 - MYMONETRO Ballata dell'odio e dell'amore * * * - - valutazione media: 3,11 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   

Grottesco, poetico, metaforico Valutazione 4 stelle su cinque

di donni romani


Feedback: 23283 | altri commenti e recensioni di donni romani
domenica 11 novembre 2012

Grottesco, inquietante, metaforico.  E' racchiuso in questi aggettivi, e nelle atmosfere che ne scaturiscono il film di Alex De la Iglesia, Leone d'Oro per la Regia e  Premio per la Miglior Sceneggiatura al Festival di Venezia 2010. Perennemente in bilico fra capolavoro e improbabile grand guignol, fra sarcastica metafora politica e disturbato melò sentimentale ci presenta una galleria di personaggi estremi, incandescenti,torbidi e sfuggenti ad ogni regola sociale. L'antefatto si svolge nel 1937, durante la guerra civile spagnola, quando due pagliacci vengono catturati dal'esercito franchista e costretti a combattere. L'immagine del clown, vestito e truccato per lo spettacolo, che uccide a colpi di macete è quanto di più grottesco si possa immaginare, e dà il tono al film , che non vuole solo narrare l'orrore della guerra, del franchismo e del clima sociale che seguì l'ascesa del Caudillo, vuole anche spiazzare nella narrazione, seguendo le vicissitudini di Javier, il figlio di uno dei due clown che, bambino triste dopo aver visto il padre catturato ed ucciso  tenterà di trovare la felicità seguendo le orme del padre, diventando clown a sua volta, ma un clown triste, perchè uno col suo passato non può far ridere. Il circo che lo ingaggia è un campionario di personaggi strambi,  ma il pagliaccio allegro, Sergio, sfiora comportamenti da sociopatico, aggredisce la sua compagna, l'acrobata Natalia, incute terrore agli altri artisti, tiranneggia il proprietario. Javier, timido, goffo e solitario, commette l'errore di innamorarsi di Natalia, dando il via ad una serie di escalation di violenza, sangue, vendette e ritorsioni, private e politiche perchè Javier avrà modo di rincontrare il generale che aveva catturato il padre, e tutto il dolore riesploderà con conseguenze devastanti. La storia d'amore a tre, con Natalia perennemente ambigua, attratta da Sergio nonostante la sua malvagità ma bisognosa del gentile Javier per sentirsi rassicurata, è fin dalle prime scene foriera di tragedie e di dolore, ma la trasformazione che compiono i due pagliacci - trasformazione anche fisica, auto inflitta quella di uno Javier ormai fuori controllo che si deturpa il viso per farlo somigliare ad una maschera tragica, provocata quella di Sergio, che verrà sfigurato da Javier come punizione per aver ancora una volta abusato di Natalia - è una metafora pesante di come un'anima corrotta dal dolore e dall'odio sia deviata per sempre, incancrenita in un sentimento folle e primitivo che nulla ha più di umano. Ci sono lunghe scene forti, disturbanti, e proprio per questo potenti e definitive, ci sono momenti poetici e lirici, malinconici oltre ogni dire  -  Javier che al cinema assiste all'esecuzione della canzone "Balada triste de trompeta" (titolo originale del film) - che restituiscono al clown folle la sua dolente consapevolezza,  ci sono battute tristemente ironiche che ricordano come non ci sia speranza per un paese dove la pazzia dilaga, e ci sono scelte registiche di grandissima eleganza e suggestione visiva -  la fascia rossa di seta con cui Natalia si esibisce che in finale, trascinata in terra, diventa metaforica scia di sangue di un paese, di un popolo, e di un individuo, segnati da un destino crudele che solo l'arte può rappresentare affidandosi a due clown, maschere per eccellenza, che per amore e per odio mettono in scena la più crudele delle recite. Film denuncia, film poetico, film talvolta eccessivo e talvolta sbilanciato, ma sempre visivamente originale e di grande impatto emotivo, con un coraggio figurativo non comune, e una scena finale in cui riso e pianto si confondono su volti che niente più hanno di umano, una scena che difficilmente si dimentica.

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gabrielpiazza lunedì 12 novembre 2012
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nel senso che merita 5 stars! :-)

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