Titolo originale | Another Year |
Anno | 2010 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 129 minuti |
Regia di | Mike Leigh |
Attori | Jim Broadbent, Lesley Manville, Ruth Sheen, Oliver Maltman, Peter Wight, David Bradley Martin Savage, Karina Fernandez, Michele Austin, Phil Davis (II), Imelda Staunton, Stuart McQuarrie, Eileen Davies, Mary Jo Randle, Ben Roberts (II). |
Uscita | venerdì 4 febbraio 2011 |
Tag | Da vedere 2010 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 3,59 su 18 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 5 ottobre 2017
Gerri e Tom sono sposati da decenni e hanno un figlio avvocato, Joe, che conduce vita indipendente ma non ha ancora una compagna. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, 2 candidature a BAFTA, 2 candidature agli European Film Awards, 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Another Year ha incassato 844 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Lo scorrere delle stagioni di un anno accompagna la vita di un gruppo di personaggi. Gerri, psicologa e Tom, geologo, sono sposati da decenni e hanno un figlio avvocato, il trentenne Joe che conduce vita indipendente ma non ha ancora una compagna. Gerri e Tom ospitano spesso Mary, segretaria nella clinica in cui lavora Gerri sempre in cerca di un uomo col quale condividere le proprie tensioni. A loro si aggiungerà Ken, vecchio amico di Tom e ora spesso ubriaco. In autunno Joe porterà un sorpresa che i genitori troveranno molto piacevole: Katie, una terapista occupazionale di cui si è innamorato ricambiato. L'inverno una morte improvvisa colpirà la famiglia.
Mike Leigh, dopo la variazione sul tema di Happy Go Lucky torna ai suoi soggetti preferiti: le persone (non i personaggi si badi bene) colte nel loro quotidiano con i piccoli/grandi problemi del vivere e con le piccole/grandi gioie (i pomodori coltivati nell'orto fuori città). Leigh è innanzitutto un grande sceneggiatore. Non c'è uno dei suoi caratteri che pronunci frasi che suonino false ma quello che soprattutto resta intatto nel suo fare cinema è la pietas nei confronti delle persone che ritrae in frammenti di vita in cui ci si può in tutto o in parte riconoscere anche se si vive a latitudini diverse. Sia chiaro che non si tratta di 'pietismo'. I suoi protagonisti non si piangono addosso. Vivono le loro contraddizioni, ne soffrono, Leigh ci mostra le loro lacrime ma anche i loro sorrisi senza pretendere nè di fare della facile psicologia nè, in questo caso, di analizzare uno spaccato sociale particolarmente definito.
Da quel grande esploratore delle relazioni umane che è, Leigh ci ricorda in questo film che il tempo che scorre su e dentro di noi non può essere controllato ma non va neppure lasciato a se stesso. Siamo noi, ogni giorno, a caricarlo delle nostre aspettative, delle nostre tensioni, del nostro essere vivi. Basta guardarsi intorno e si troverà sempre qualcuno a cui dare e qualcuno da cui ricevere. Basta rinunciare a rinunciare.
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Ho letto alcune recensioni e alcuni commenti. A nessuno sfugge trattasi di un film che mette in scena in modo credibile e semplice la disperata solitudine della vita quotidiana, come del resto siamo abituati col cinema di Leigh. Ma sembra invece sfuggire a tutti quello che secondo me è il punto centrale di Another year: svelare la cattiveria del buonismo.
In Another year non esiste un unico tempo, ma più tempi, quelli dell’anima umana. I personaggi più belli perché più veri (Mary) disperatamente rincorrono il tempo convenzionalmente scandito dalle quattro stagioni e ‘imposto’, superficialmente, da Gerry e Tom. Ma è quell’essere eternamente ‘fuori-tempo’ (o meglio: fuori [...] Vai alla recensione »
Narrare la quotidianità di un gruppo di persone nella Londra odierna attraverso quattro capitoli, uno per ogni stagione dell'anno, può essere una buona idea, se la regia sorregge questa scelta attraverso una buona scrittura e caratterizzazioni efficaci. Invece, "Another year" di Leigh (di cui avevo visto l'ottimo "Segreti e bugie"), mi è [...] Vai alla recensione »
Solitudine 1: essere anziani è cercare ad ogni costo l’oblio, fare del sonno che sfugge il vuoto rifugio che tutto assorbe come un buco nero; da 1 a 10 la vita è diventata il minimo, non servono medici che curino ma farmaci che riattivino quella parte di vita che apparentemente è sospensione della vita e di notte rende insensibili alle insidie quotidiane.
C'erano una volta i 400 colpi: c'era una volta il protagonista del capolavoro di Truffaut che in fuga in riva al mare veniva fissato per sempre nel nostro immaginario con un coraggioso e superbo fermo immagine, capace di rendere Jean-Pierre Léaud il vero alter ego di François Truffaut: rimane oggi invece il volto della povera, sola e sconsolata Mary, che, nel finale dell'ultima [...] Vai alla recensione »
l film pare iniziare nel momento in cui si conclude Candide di Voltaire: "il faut cultiver notre jardin". A un minuscolo orto della periferia londinese, infatti, dedicano parte del loro tempo libero due coniugi anziani (la psicologa Gerri e il geologo Tom) che hanno vissuto una vita di lavoro e di avventure (i viaggi), ma anche di sogni (il '68; l'isola di Wight). [...] Vai alla recensione »
Another Year. Il tempo passa, scandito dalle stagioni. Come invecchiamo,? Vediamo la coppia Gerri e Tom, sulla sessantina, attraversare le stagioni dell’anno, metafora del loro modo di attraversare le stagioni della vita. Laureati, lei in psicologia, lui in ingegneria, hanno viaggiato e vissuto una vita serena, interessante, hanno un figlio, Joe, laureato anche lui, ma che stenta a trovare l’anima [...] Vai alla recensione »
Abbiamo visto “ Another year “ diretto da Mike Leight. E’ sempre una grande occasione di Cinema quando esce un film di Mike Leight, grandissimo sceneggiatore e regista inglese. Uno di quegli autori che hanno dato vita alla “British Renaissance" del cinema britannico della seconda metà degli anni ottanta ( tanto per citare alcuni autori, Neil Jordan, Stephen Frears, [...] Vai alla recensione »
Impeccabile perfezione del cerchio nel quale si chiude l'inviolabilità della famiglia. Tecnicamente ottimo. Le riprese statiche, la prevalenza del parlato, i lunghi discorsi, danno la dimensione dell'inesorabilità della compostezza della situazione famiglia, dove nulla trasborda perchè sempre contemplato dai canoni. Perciò, la coppia perfetta e amorosa, si fa umanamente [...] Vai alla recensione »
Tom e Gerri sono due coniugi che ce l'hanno fatta, lei psicologa, lui ingegnere minerario, hanno girato il mondo, conducono una esistenza felice nella periferia londinese, e curano con passione il loro orto. sono però circondati da amici pieni di problemi, bulimia, alcolismo, depressione, e loro dispensano sorrisi di condiscendente benevolenza, quasi che questo potesse bastare ad elargire anche agli [...] Vai alla recensione »
Il film descrive un anno di vita di una famiglia ideale, "la famiglia", che vive in totale armonia , intesa, coinvolgimento. L'energia positiva si trasmette ad alcune persone vicine ai protagonisti, e la capacità di accoglienza della coppia colpisce x tutto il film. Sono tuttavia le solitudini che vivono a latere che danno origine ai momenti più emozionanti [...] Vai alla recensione »
Dallo spaccato della vita quotidiana di un pugno di persone il regista mostra come sia difficile a volte condurre l'esistenza. Bella la fotografia, belle le scene, bravissimi gli attori, molto approfondita la psicologia dei personaggi. Effettivamente, quando sono uscito dal cinema, ho pensato che quella gente lì che era nel film io la conoscevo con una certa profondità, anche di più di come conosco [...] Vai alla recensione »
Tom e Gerry sono una coppia affiatata, geologo lui, psicologa lei, vivono in una bella castta, si prendono cura del loro orticello e dei loro amici, in particolare Mary e Ken, due persone alla deriva che i due cercano in qualche modo di poter riunire, con pessimi risultati. Si evidenzia subito la superiorità della coppia sui loro amici, dimostrano accoglienza e solisarietà verso [...] Vai alla recensione »
Tom e Gerry sono una coppia che si avvia tranquillamente alla pensione nella propria casa londinese. Lui è uno stimato geologo e lei è una psicologa. Lungo il corso di un anno i due dovranno fare i conti con il figlio scapolo in cerca di sistemazione, con la migliore amica di lei e il migliore amico di lui disperatamente soli e con il fratello di Tom che perderà la propria moglie. Tutt [...] Vai alla recensione »
Un film, questo Another Year, che lo si inizia ad apprezzare appena finisce. Subito ci si rende conto di quanto denso di significati e sfaccettature è la storia a cui si è assistito. E' un film molto lento, denso, complesso, che lascia il segno non appena finisce. Durante la visione sei appiattito dai ritmi lentissimi ma poi inizi a capire i personaggi e il loro significato.
Mike Leigh si conferma ottimo sceneggiatore e forse uno dei migliori registi in grado di narrare la quotidianità delle persone, entrando nella loro intimità. Gerri e Tom sono una coppia felicemente sposata che si attornia di gente disperata e problematica, forse per poter meglio assaporare (o rinfacciare) la loro invidiabile felicità.
La sceneggiatura di questo film sembra perfetta per un palcoscenico di teatro. Ciò non significa che il film non sia valido: Mike Leigh ha scitto e ditetto una storia davvero ben costruita. Bravissimi gli attori. Ma soprattutto è da sottolineare l'efficacia del dialogo, a tratti incessante e incalzante, a tratti "arricchito" di pause e silenzi inseriti ad arte.
Il film ha suscitato in me una reazione duplice. Una sensazione di disagio, ogni tanto, di fronte alla coppia formata da Tom e Gerri ( l'impressione, di cui hanno parlato certi spettatori, di un eccesso di buone maniere, a volte contraddette da certe chiusure nette e decise , come se i due si sentissero portatori di una funzione modellizzante, costituita da ingredienti fissi, che si trasmettono solo [...] Vai alla recensione »
Uno dei migliori film di Leigh, che riprende il suo tipo di racconto collaudatissimo, quello per intenderci alla "Segreti e bugie". Solo che qui non ci sono rivelazioni da melodramma, scene culminanti, momenti gridati: è come se la vita affondasse nella quotidianità, facendo annegare nella banalità la ricerca più o meno disperata di [...] Vai alla recensione »
Il bravissimo regista britannico Mike Leigh dirige questa riuscitissima pellicola proponendo come scena iniziale una visita medico-paziente consistente in un colloquio psicoterapico; la scelta di Leigh non è affatto casuale, infatti tutto il resto del film può essere letto come una eccezionale operazione di psicoanalisi dei vai personaggi di cui vengono messi in evidenza i lati caratteriali, [...] Vai alla recensione »
Tom e Gerri sono una matura coppia che vive a Londra e che con la loro apparente tranquillità costituiscono il centro di gravità per una serie di amici, che sono soli ed estremamente fragili. In particolare Mary, collega di lavoro di Gerry alla ricerca ossessiva di uomini giovani e sempre alla ricerca di consensi ed attenzioni all’interno della famiglia, finisce per avere comportamenti [...] Vai alla recensione »
Ritengo sia un film molto ben costruito, non troppo ricco di parole, con la capacità di arrivare dritto alla "pancia"dello spettatore. Evidenzia due diversi modi di mettersi in relazione alla vita a seconda degli strumenti che si hanno a disposizione e che ci conducono in un caso (Tom e Jerry) a godere delle piccole cose e di noi stessi, avendo ben chiaro che molto dipende da noi e dalle scelte che [...] Vai alla recensione »
Tom e Gerri coppia agée di liberi professionisti,ingegnere geologico lui e psicologa lei, vive in un confortevole appartamento alla periferia di Londra e passa il tempo libero coltivando ortaggi nel vicino appezzamento di famiglia. Il loro pacifico menage familiare trascorre tra l'indulgente e affettuosa preoccupazione per un figlio trentenne ancora scapolo benchè [...] Vai alla recensione »
Il chiacchiericcio abbonda sopra la vita senza fluire dentro di essa così come la solitudine e la disperazione affossa e fa vivere alla deriva chi ne è immerso.Tom e Gerry, figlio e fidanzata sono forti perchè si legano a una concretezza con dei paletti ben stabiliti e senza sentire il bisogno di dare alla vita un significato più profondo. Figure anaffettive in sostanza ma ad uno sguardo più ampio [...] Vai alla recensione »
Un film intenso che ha come tema le relazioni umane e il dramma della solitudine.Avvince sempre di più,in un crescendo ,perchè pian piano rivedi un po' della tua vita ,delle tue difficoltà relazionali e della fatica del vivere nelle vicende dei personaggi.Molto toccante è il tema della solitudine che trova in Lesley Manville un'interprete di eccezione.
Un anno e le sue stagioni si aprono sull'orto di Tom e Gerry, un ingegnere e una psicologa che vivono un'unione felice e serena. La coppia, però, è circondata da personaggi strani, complicati e depressi. Il film si dipana lento su situazioni sussurrate e mai risolte, propone in chiave ironica e spiritosa immagini di vita più o meno drammatiche, improbabili.
Su chi non accetta la solitudine, e poi secondo i canoni competitivi dei nostri giorni viene definito perdente. A me fanno fanno più paura Tom e Gerri, le loro buone maniere, la loro normalità, la mancanza di tentazioni o dubbi fa veramente terrore. Parteggio decisamente per gli altri controversi e contrastati personaggi. Ottimo l'attore che interpreta Ronnie, regge lunghi primi piani [...] Vai alla recensione »
Non è dato parlare male di Mike Leigh, uno dei registi più amati e venerati dai cinefili, però le sue “storie senza una storia” non sempre c’azzeccano, tanto meno nel caso di Another Year un film che colpisce perché il tema è acuto (il tempo che ci è concesso, la capacità di costruirsi una vita felice o di fallire l’impresa), [...] Vai alla recensione »
Questo film è per chi cerca, anche nei film, le “persone” e non i personaggi. Storie, più che sceneggiature. Di un realismo a volte crudele e a volte rasserenante, scandisce un anno della vita di due coniugi legati da un tenerissimo, sorridente amore e da altri tre/quattro personaggi che ruotano intorno a loro. Dialoghi più “veri” è difficile trovarne, [...] Vai alla recensione »
Nessuno è capace quanto Mike Leigh di osservare e entrare nella disperazione e nella solitudine che è in agguato per ognuno di noi. Una disperazione che non origina da eventi casuali ,imprervisti o eccezionali ma semplicemente dal niente , dal nulla, che rende la vita di un'issoportabile crudeltà. Il volto della psicologa è da Oscar e Cannes ha perso l'ennesima occasione di premiare un cinema di [...] Vai alla recensione »
VOTO 3 STELLE E 1/2 Tom e Jerry sono una coppia di professionisti, lui geologo, lei psicologa, un po' fricchettona, nel senso in cui lo si può essere una volta passata la mezz'età; vivono tranquilli nella loro casa di periferi a londra, dove vengono regolarmente visitati da una collega di jerry, la petulante, depressa e solissima mary.
Leigh riesce quasi ad eguagliare ilsuo capolavoro "Segreti e bugie",è un film da vedere piu di una volta per gustare la sceneggiatura e l'equilibrio perfetti,la bravura immensa degli attori e i dialoghi mai banali. Grande,grandissima la scena iniziale con una magnifica Imelda Stuntman.......come ha fatto Cannes a ignorare tutto ciò????
Verboso sino all'eccesso. Una cosa di mestiere, neanche tanto consumato. Personaggi scontati, bravi ma non oltre il ruolo. Praticamente un'operazione furbesca, con qualche tratto di genuinità, ma quasi per caso. Gradevole, per recitazione, sino a un certo punto, poi insopportabile per buonismo da poco. Deludente rispetto alle promesse iniziali.
A me era piaciuta di più la sua commedia Happy go lucky. Il ritmo di questo film mi è parso lento e in alcuni momenti troppo parlato. Bravi gli attori e graffianti i dialoghi.Mi è parso un invito ad andare oltre le parole. Le relazioni umane, che pure si basano sulla comunicazione verbale, richiedono una intensità e sincerità di gesti molto più radicale.
Avevo visto il film 10 anni fa. Ho voluto rivederlo per capire se ero cambiata. E niente la sua recensione che avevo letto e condividevo allora e sempre lì tagliente e confortante per la sua sensibilità.
Un anno di vita dei vari personaggi che interpretano questo film corale. Da una parte una famiglia unita, allegra e amorevole, dall'altra una serie di personaggi concentrati sulla autodistruzione che non riescono a guardare il bello della vita ma sono concentrati sui propri problemi,che spesso non sono problemi reali. Un bel film, recitato benissimo, con una sceneggiatura molto lineare e dialoghi [...] Vai alla recensione »
Per etta descrizione della disperazione della solitudine. Il problema ormai diventato enorme nelle grandi città, in cui un numero sempre più grande sta male. La serenità dei protagonisti crea una crudele realtà verso chi non prova pace.
Bravissimi attori, soggetto molto attuale , ma dialoghi con troppe battute , "a raffica", manca di respiro è tutto di corsa. questo va bene in teatro dove non si devono lasciare spazi vuoti, dove i personaggi devono continuamente muoversi e parlare, con scenografie ridotte. Come quello che faceva Bergman, filmava un lavoro teatrale, senza quasi esterni, non sfruttava le capacità [...] Vai alla recensione »
Tra i tanti commenti che ho letto in questi giorni (ho letto anche alcune recensioni, ma credo che tanti critici abbiano visto un altro film), non ho ancora trovato qualcuno che parli della caratteristica che più accomuna tutti i personaggi del film: la forte dipendenza dall'alcol. I problemi legati all'alcolismo emergono continuamente nel corso delle 4 stagioni: si parte con la signora che non chiude [...] Vai alla recensione »
film ben fatto, personaggi credibili e attori bravi; ma storia deprimente, e tempi troppo lenti. leigh colto da entropia senile? peccato..
Quanto è delizioso questo film...rispecchia la nostra vita quotidiana..sia sotto forma di quella che vogliamo avere di tutti i giorni sia quella che ogni tanto fuoriesce sotto forma di parente o amici poco desiderati. Lo consiglio vivacemente..è un'alternativa valida ai film "holywoodiani"...
attori bravi, storia credibile e personaggi simpatici ma lento lento lento lento e lento! da vedere, ma non al cinema!
posso solo dirvi che non lo consiglierei nemmeno al mio peggior nemico!!! il film è diviso in 4 atti e fra il seocndo ed il 3 mi sono addormentato!!! c'e' sta famiglia che ha degli amici tutti a problemi psicologici, e bevono alcol come se fosse acqua fresca!!! che bell'esempio! ottimo film da vedere quando si soffre d'insonnia cala la palpebra come per magia!!!
Film decisamente mediocre, di una banalità estrema, di una squallida tristezza. E' un film con dialoghi scialbi, scontati, banali, triti, impalpabili, estremamente lunghi e soporiferi. Si può tranquillamente dire che non siamo nemmeno in presenza di quello che comunemente viene reputato un film. Al giudizio della critica (vedi Repubblica: "da vedere e rivedere"), ci si aspetta una storia interessante [...] Vai alla recensione »
I 129 minuti di Another year sono scanditi dalle stagioni, primavera, estate, autunno, inverno, e ogni stagione ha il suo lavoro nell' orto e i suoi eventi, piccoli eventi di vita di tutti: i protagonisti si chiamano Tom e Gerri, invecchiano e imbruttiscono insieme, lui con la pancetta lei con un impressionante doppio mento, e sono armoniosamente felici.
Tutto è umano, teneramente e crudelmente umano, in “Another Year” (Gran Bretagna, 2010, 129’). Il film inizia su un silenzio ostinato: quello di Janet (Imelda Staunton, una sessantenne che siede di fronte a Tanya (Michelle Austin). È medico, Tanva, e Janet vuole qualcosa che l’aiuti a dormire. Nel suo sguardo ci sono le ombre d’un passato cupo e d’un presente senza attesa di futuro, Con dolcezza, l’altra [...] Vai alla recensione »
E se il cinema invecchiando diventasse maestro nella difficile arte di invecchiare, per non dire di vivere? Se questo linguaggio fatto di spazio - ma soprattutto di tempo, anche se il tempo è sempre così difficile da filmare - ci mostrasse una santa volta come fare buon uso del tempo che ci è concesso, e anche di quello che ci siamo ormai lasciati alle spalle? Naturalmente Mike Leigh non “insegna” [...] Vai alla recensione »
Passano le stagioni....primavera, estate, autunno, inverno. C’è una famiglia moderatamente agiata e anziana, lui ingegnere geologo, lei consulente medico-psicologo, e ci sono i loro amici. L’amore e la solitudine, la gioia e la tristezza, la speranza e la disperazione. L’evasione e la routine. Gli ospiti desiderati e quelli che si impongono un po’ troppo.
Nessuno oggi meglio di Mike Leigh, il regista di Segreti e bugie e Il ritorno di Vera Drake, è capace di accendere i riflettori sulla quotidianità e sulla gente comune dando loro una centralità che il cinema di cassetta ignora. Questa volta Leigh racconta un anno nella vita di una coppia di anziani felicemente sposati e gli amici che si rifugiano periodicamente nella loro casa per cercare riparo alla [...] Vai alla recensione »
Può essere che un film come «Another Year» debba essere presentato e commentato sottovoce, senza spingerlo sulla ribalta dove si fronteggiano esperti e spettatori. Mike Leigh, del resto, è un regista ben poco glamour, che onora a modo suo la scuola britannica tenendosi equidistante dai prodotti accattivanti o spettacolari e quelli ultra-politicizzati o polemici alla Ken Loach: l’autore di «Segreti [...] Vai alla recensione »
Si può dire che Another Year sia l’ennesima meraviglia del miglior cineasta britannico. Il titolo potrebbe far pensare, con uno sbadiglio di noia: “Un nuovo anno, un nuovo film di Mike Leigh”. Ma nessuna persona sana di mente può stancarsi di film come questo. Perché i film di Mike Leigh sono sempre uguali e sempre diversi, sempre divertenti e sempre tragici, sempre semplici e sempre complessi.
Ancora, per Mike Leigh, pagine di vita. Come, anche di recente, ne "La felicità porta fortuna", candidato all'Oscar 2009, e ne "Il segreto di Vera Drake", Leone d'oro alla Mostra di Venezia nel 2004. Dalla primavera all'inverno. Quattro stagioni nell'esistenza di due coniugi già anziani, lui geologo, lei psicologa. Le loro professioni, però, restano di sfondo, in primo piano l'orto, che coltivano con [...] Vai alla recensione »
Un altro anno nella vita di una coppia di cinquantenni: Tom (Jim Broadben) geologo al servizio dello Stato, e Gerri (Ruth Sheen) psicologa dei servizi sociali. Vivono in una casetta nella periferia di Londra, hanno una passione per l’orto che sfogano nel backyard di casa, hanno un figlio, Joe, in cerca di moglie, e un ristretto gruppo di amici con cui hanno rapporti sporadici fatti di partite a golf, [...] Vai alla recensione »
In quattro episodi (Primavera, Estate, Autunno e Inverno), nella stessa bellissima luce fuligginosa (di Dick Pope) l'ingegnere geologo Jim Broadbent e la moglie psicologa Ruth Sheen (memorabili interpreti di quella «certa età») con la loro casa tranquilla e una relazione equilibrata sono al centro dell'infelicità di una collega molto alcolica, instabile, di solitudine negata e disperatamente subita [...] Vai alla recensione »
Delle tante commedie vere come la vita che il regista inglese Mike Leigh ci ha regalato, questa è la più cechoviana per il modo in cui intreccia sui fili del quotidiano il tema dell'aspettativa (vana) di felicità. Cadenzato sui tempi delle quattro stagioni, Another year si svolge durante. altrettanti weekend nella casa dei londinesi Tom e Gerry, i quali sposati da oltre 30 anni vivono sereni uno accanto [...] Vai alla recensione »
Cosa è successo al Mike Leigh di Naked e Segreti e bugie? Blocco creativo o scelta minimalista a perdere? Il suo cinema stretto sulle vite di esseri a loro modo ciascuno straordinari (nella assoluta normalità) si è andata lentamente trasformando in un cinema di banalità a volte straordinarie. E non è un complimento. E' il caso di questo sopravvalutato Another Year, esaltato a Cannes che del resto ama [...] Vai alla recensione »
Primavera, Estate, Autunno, Inverno. Dopo Kim Ki-duk, la quattro stagioni la serve l’inglese Mike Leigh con Another Year. Protagonisti sono Tom e Gerry (versione umana), felicemente sposati, lui geologo, lei psicologa, attorno a cui ruota un’assortita corte dei miracoli: Mary, svampita e alticcia; il figlio Joe, 30 anni e senza una donna; Kenni, pure lui col gomito alzato; Katie, terapista che si fidanza [...] Vai alla recensione »
Tom e Gerry hanno imparato a convivere con nomi che evocano un gatto e un topo rissosi. Ma soprattutto hanno imparato a vivere. Sono una coppia sui 50 che abita nella periferia di Londra, coltivando un’intesa ormai automatica e un orto urbano. Ospitano una invadente collega vittima della solitudine (Lesley Manville, memorabile), un vecchio amico senza più sogni, il fratello/cognato vedovo e quasi muto, [...] Vai alla recensione »
La poesia della vita che scivola stagione dopo stagione. La storia di un anno condensata in quattro fine settimana, dalla primavera all’inverno. Un tempo che scorre lento nella concretezza di ogni giorno, segnato via via da una nascita, da un lutto, da nuovi amori più o meno sensati, da speranza e disillusione, da amicizia e solitudine, da gioia e dolore.
I 129 minuti di "Another year" sono scanditi dalle stagioni, i protagonisti sono il geologo Tom e la psicologa Gerri, lui con la pancetta lei con il doppio mento, e sono felici. Mike Leigh ci spinge a riflettere sulla possibilità che anche con una bella famiglia serena e unita, la vita possa comunque essere una schifezza. L' occasione di un funerale scatena i ricordi: l' incontro della coppia all' [...] Vai alla recensione »
Tom e Gerri (Jim Broadbent e Ruth Sheen) sono una coppia londinese agiata: il figlio scapolo (Oliver Maltman) cena da loro: gli amici ken (Peter Wight) e Mary (Lesley Manville) vanno a trovarli. Nella loro casa, nel verde, confluiscono solitudini urbane, che l'età accentua. Sono persone qualsiasi, fanno discorsi banali: tutto somiglia alla realtà reale, non alla realtà spettacolare.