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Il romanzo giocoso e simbolico di Lewis Carroll diventa qui una banalotta lotta tra Bene e Male, nella quale Burton innesta, talvolta a fatica e talvolta con sapienza narrativo-drammaturgica, la tematica dell'elogio all'anticonformismo ( Alice non riesce mai ad essere della misura richiesta, spesso rimane pure senza vestiti; e, soprattutto, non fa mai quello che le viene detto ); e non rinuncia ad altri temi ad essa connessi, come il pacifismo ( da ricercare fin quando è possibile ) e la forza della fantasia, capace di far guardare l'Uomo avanti, generando così il progresso. Il mondo variopinto di Carroll è ovviamente manna per il talento visivo del regista, che qui fa però, a volte, indigestione di trovate, un po' come un bambino lasciato solo nella migliore gelateria del paese : alcune scene tolgono il fiato, altre traboccano fin troppo di colori ed effetti grafici; non mancano poi baracconate da parco giochi, forse per soddisfare le esigenze del 3D. La caratterizzazione di alcuni personaggi è indovinata, ma quella di altri fa rimpiangere il cartone Disney. Depp ha ottenuto carta bianca per il suo Cappellaio Matto, che però non è la sua creazione più memorabile, anche se a tratti affascina nel suo essere realmente pazzo ( con tutti i risvolti anche drammatici del caso ) e non solo svitato. Ovazione invece per la Bonham Carter e la sua Regina Rossa, versione capocciona, capricciosa, sadica e isterica di Elisabetta I.
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