Alice in Wonderland |
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Un film di Tim Burton.
Con Mia Wasikowska, Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Crispin Glover, Anne Hathaway.
continua»
Fantastico,
Ratings: Kids,
durata 108 min.
- USA 2010.
- Walt Disney
uscita mercoledì 3 marzo 2010.
MYMONETRO
Alice in Wonderland
valutazione media:
2,64
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Alice troppo Disney poco Burtondi Marce84Feedback: 4633 | altri commenti e recensioni di Marce84 |
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venerdì 30 aprile 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Era solo questione di tempo, ma era chiaro che la Alice di Lewis Carroll e Tim Burton, il grande regista visionario della nostra epoca, prima o poi si sarebbero incontrati. Quello che non era previsto era la produzione Disney, o meglio era prevista ma ha influito in modo decisamente negativo sul prodotto finale. La storia che ne deriva perde infatti quel carattere di eccentricità, di pazzia, di fuga nell’immaginario della follia che rappresentava l’Alice della tradizione; Tim Burton qui si affida ad una trama decisamente canonica: il mondo immaginato, seppur rappresentato splendidamente nelle scenografie e nei costumi, si piega ad un intreccio banal fantasy dove tutto è già scritto, tutto previsto, dove ci sono draghi, spade, regine, insomma tutto è già visto nei soliti film fantasy. Si salva indubbiamente la rappresentazione del Wonderland, con invenzioni visive davvero piacevoli, anche se va detto che il 3D non sembra apportare vantaggi al godimento degli occhi. Altro elemento interessante è il personaggio interpretato da Helena Bonham Carter, la Regina Rossa, il cosiddetto outsider dei film di Tim Burton che solitamente si oppone ai conformismi borghesi, il personaggio oscuro, unica traccia del genio del regista. Il suo personaggio supera nettamente anche il Cappellaio Depp, impegnato più a far trionfare il bene piuttosto che a festeggiare non compleanni: il suo personaggio perde la sua follia ed eccentricità che lo contraddistinguevano e si appiattisce assieme al resto della storia in stereotipi che sfociano nell’inguardabile deliranza finale. L’interpretazione di Depp è sempre accettabile, va detto, però da uno come lui ci si aspettava molto di più. In conclusione, Alice in Wonderland è un film godibile, che punta tutto sull’impatto visivo, ma se vi aspettate un capolavoro vi deluderà: la produzione Disney ricerca un target ampio, una trama semplice e conformista, in contrasto con il genio di Burton, capace di trasformare il brutto in sublime e di dar forma ai sogni. Manca anche il senso di ribellione solamente accennato nella positiva parte iniziale del film. Inoltre c’è chi ha criticato il finale, dove Alice (da sempre una storia che critica la società vittoriana ) si trasforma in simbolo della nascente classe mercantile britannica, quindi diventa conformista al massimo; tuttavia, qui ci ho letto un tentativo del regista di adattare la follia di Alice alla realtà quotidiana: un’anima libera e anticonformista come Alice non poteva essere ingabbiata in un normale “e vissero felici e contenti”, ma piuttosto come una persona che ha voglia di viaggiare, di conoscere l’inconoscibile e niente di più vicino al Paese delle meraviglie può essere vista l’Asia e in particolare la Cina del ‘700 agli occhi dei contemporanei. VOTO 6.5
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