concordo con chi è rimasto perplesso sul "fuoco narrativo" del film.
troppi fili non sviluppati, e alla fine è sfilacciato.
abbiamo la problematica dell'omosessualità femminile in un contesto socio-storico di grande chiusura, la sicilia di fine ottocento, famiglia patriarcale, padre padrone etc;
abbiamo poi la problematica dell'identità femminile costretta entro i limiti del ruolo di figlia ubbidiente - moglie devota - madre.
abbiamo la tematica accennata dei diritti dei lavoratori.
la prima tematica sembra ed è preponderante: due donne si amano e vogliono stare insieme, e per farlo una delle due è costretta a rinunciare alla sua identità femminile.
però mi sembra che l'attrazione tra queste due sia trattato con mano troppo esitante. qui parliamo di una passione devastante in una sicilia arcaica.. la donna corteggiata, sara (isabella ragonese) mi sembra un pò troppo serena nell'accettare la corte dell'altra. chiunque abbia un minino di dimestichezza con il mondo gay femmilile sa che la presunta etero tentenna sempre un pò prima di cedere, anche se magari muore dalla voglia di cedere subito. per cui questo amore mi sembra un pò troppo liscio già di per sé.
veniamo alla tematica due, e cioè la donna che entra nei panni di un uomo, in senso reale e metaforico: una bella occasione di sceneggiatura questa, splendida per lo sviluppo del personaggio, ma che la regista sfrutta solo a metà: cosa succede a una donna se messa nelle condizioni di comportarsi da uomo, di ricoprire un ruolo maschile impensabile per le altre donne? vediamo angela tentare di apportare un approccio "femminile" al rude mondo dei cavatori di tufo, ma siamo di fronte ad un timidisso cenno a giovanna d'arco. anche in questo caso, la presenza di una (bellissima) ragazza in mezzo a un branco di omaccioni sudati in canottiera beh.. nella mia testa scatena ben altre tensioni rispetto a quelle viste. pensiamo solo alle invidie, al rancore, alla rabbia che si può scatenare contro di lei: in quanto figlia del capo, in quanto capo, in quanto donna bella e lesbica.
infine, la tematica tre: se, come disse john lennon, "la donna è il negro del mondo", allora riflettiamo su quanto era degradante questa società maschilista per gli uomini stessi. Le donne sopraffatte non sono più vittime dei cavatori maltrattati. in questo senso, era interessante sviluppare meglio anche questa tematica, o non accennarla affatto.
altri appunti: la figura della madre di angela meritava più sviluppo, così come il personaggio della baronessa poteva fare di più, o viceversa, non accennare a pulsioni omosessuali.
che dire, il film non è certo da buttare, si vede volentieri, la sicilia aspra e arcaica (da cartolina, come ha scritto qualcuno) è sempre molto bella, le due interpreti sono brave (solarino di una bellezza imbarazzante), ma mi è sembrato che nessuno degli spunti fosse sviluppato nel profondo.
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