nautapro
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venerdì 20 febbraio 2009
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la mamma è sempre la mamma!
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Il remake sbaglia nel sovraccaricare le scene splatter che non reggono al confronto con la semplicità e pulizia di quelle orginali: candide come le vittime e gli intenti della mamma di Jason.
Sbaglia ancora nell'allegerire ulteriormente la frivolezza dell'originale, portando i personaggi a caricature: ai maschietti attribuisce dialoghi volutamente idioti mentre alle femminucce non resta che la ripetitiva esposizione di seni in tutte le salse. Un appassionato, quale io sono, desidera comunque vedere ammucchiarsi vittime e non ha bisogno di detestarle per parteggiare per Jason. O per la mamma, tanto energica ed inquietante ieri, quanto gracile e sfibrata oggi.
Peccato, perchè l'originale è un filmetto semplice e con poca suspence, di cui nessuno se ne aspettava il successo che ebbe.
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Il remake sbaglia nel sovraccaricare le scene splatter che non reggono al confronto con la semplicità e pulizia di quelle orginali: candide come le vittime e gli intenti della mamma di Jason.
Sbaglia ancora nell'allegerire ulteriormente la frivolezza dell'originale, portando i personaggi a caricature: ai maschietti attribuisce dialoghi volutamente idioti mentre alle femminucce non resta che la ripetitiva esposizione di seni in tutte le salse. Un appassionato, quale io sono, desidera comunque vedere ammucchiarsi vittime e non ha bisogno di detestarle per parteggiare per Jason. O per la mamma, tanto energica ed inquietante ieri, quanto gracile e sfibrata oggi.
Peccato, perchè l'originale è un filmetto semplice e con poca suspence, di cui nessuno se ne aspettava il successo che ebbe. Era quindi facile poter fare di meglio. E sappiamo che è possibile.
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giorgio_rossella
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lunedì 16 febbraio 2009
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insulto al mito di jason
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Un film, se così si definisce tale, senza un briciolo di fantasia, tanto che dopo dieci minuti ci era venuta voglia di uscire.
Solita storia di un "massacro generalizzato" con i soliti individuabili sopravissuti; solita storia fatta di sesso e droga (scusate il ripetere del "solita" ma ultimamente non c'è ne uno che si salvi)....ma Jason che fine ha fatto? Burattino ecceissivamente deforme, massacratore splatter senza confini...e la vecchia e genuina suspense lascia il posto a scene gratuite di sesso e nudità eccessive per un film di un'ora e mezza, invece di concentrarsi maggiormente sulla figura del protagonista Jason, si focalizza sui soliti seni hollywodiani rifatti di qualche giovane pronta a mostrare di tutto pur di non emergere dal nulla.
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Un film, se così si definisce tale, senza un briciolo di fantasia, tanto che dopo dieci minuti ci era venuta voglia di uscire.
Solita storia di un "massacro generalizzato" con i soliti individuabili sopravissuti; solita storia fatta di sesso e droga (scusate il ripetere del "solita" ma ultimamente non c'è ne uno che si salvi)....ma Jason che fine ha fatto? Burattino ecceissivamente deforme, massacratore splatter senza confini...e la vecchia e genuina suspense lascia il posto a scene gratuite di sesso e nudità eccessive per un film di un'ora e mezza, invece di concentrarsi maggiormente sulla figura del protagonista Jason, si focalizza sui soliti seni hollywodiani rifatti di qualche giovane pronta a mostrare di tutto pur di non emergere dal nulla.
Il regista aveva fatto un discreto lavoro con il remake di "Non aprite quella porta", con questo film invece è sceso nel baratro della banalità, che Dio ci salvi se in futuro ci toccherà vedere un remake anche del buon vecchio Freddy, ancora salvo da questa ondata insulsa di ridicoli remake
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fluturnenia
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sabato 6 giugno 2009
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il nuovo avanza o il vecchio regge?
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Qual'è il difetto? La scemenza dei personaggi? Il fatto che non ci sia nulla di nuovo sotto il sole? Il regista e chi per lui nn hanno voluto creare un opera di + larghe vedute come successe per Halloween: the beginning? Vero i personaggi son dei perfetti idioti, come tutti i protagonisti di tutte le pellicole dove ci sono gruppi di adolescenti arrapati uniti al solo scopo di fare baccano e sarabanda. Ironia spiccia, un po' di nudità e vai col liscio. Vero anche che non c'è molto di nuovo o quasi nulla se non qualche piccolo dettaglio ma che passa piuttosto inosservato. Muoiono tutti come si moriva ai bei vecchi tempi. Altresì vero è che si è voluto fare un film di poche pretese che si discosta di poco o niente dal trend dei primi capitoli della saga.
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Qual'è il difetto? La scemenza dei personaggi? Il fatto che non ci sia nulla di nuovo sotto il sole? Il regista e chi per lui nn hanno voluto creare un opera di + larghe vedute come successe per Halloween: the beginning? Vero i personaggi son dei perfetti idioti, come tutti i protagonisti di tutte le pellicole dove ci sono gruppi di adolescenti arrapati uniti al solo scopo di fare baccano e sarabanda. Ironia spiccia, un po' di nudità e vai col liscio. Vero anche che non c'è molto di nuovo o quasi nulla se non qualche piccolo dettaglio ma che passa piuttosto inosservato. Muoiono tutti come si moriva ai bei vecchi tempi. Altresì vero è che si è voluto fare un film di poche pretese che si discosta di poco o niente dal trend dei primi capitoli della saga. Tutto questo, a chi si aspettava novità, è sufficiente per darne un giudizio in negativo o quantomeno per creare indifferenza. Ci sono però due modi di valutare films, canzoni e quant'altro: In valore assoluto o da un punto di vista oggettivo. Che cosa vuol dire? Nel primo caso ci si dimentica di ciò che è stato e di ciò era il cinema ieri e di come è oggi, della realtà e della situazione in cui l'opera va a intercalarsi. Budget, intenzioni di produzione e altro non hanno importanza. L'unica cosa che va considerata è l'effetto che la pellicola suscita rispetto ad altre. Piace o non piace a prescindere dai suoi costi e dalle risorse impiegate o dai tempi in cui fù girato. La seconda possibilità è quella di farsi rapire esclusivamente dalle emozioni che scaturiscono nella visione. Non importa se un film è datato e da un punto di vista meramente tecnico e visivo sia + scarso di un film moderno. Anche ricordi e affetti pregresse contano, anzi sono il primo metro di giudizio. Ora sta a voi la scelta. Se nel primo caso questo reboot regge e supera il confronto con i capitoli iniziali (vuoi per maggiori possibilità economiche quanto migliori e + moderne capacità narrative), nel caso secondo ovviamente è plausibile il contrario. L'affetto e la novità del primo "amore" non ha eguali e mai ne avrà. E allora che fare, è un bel dilemma. Rivedere quel che fù con i mezzi di oggi non mi infastidisce, mi basta sapere che sarà raccontato bene. I vecchi amici come Jason, Freddy, Michael & co. non si dimenticano, nemmeno se si cambiano l'abito. Quindi in un caso o nell'altro questo nuovo/vecchio "capitolo" non detronizza altre puntate e non teme di essere scacciato dalla mia videoteca personale.
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andrea
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domenica 22 febbraio 2009
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friday the 13th 2009
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Jason Voorhees è tornato e dopo una prima carneficina di giovani nel vecchio camping estivo di Crystal Lake è pronto per giustiziare altri adolescenti che vogliono trascorrere un tranquillo weekend nella casa di un loro amico. Remake moderno e aggiornato sia di Venerdì 13 di Sean S. Cunningham(qui produttore) e del mito del serial killer Jason(interpretato stavolta dallo stuntman Derek Mears) protagonista di ben 10 capitoli cinematografici(dal 1980 fino al 2003 con Freddy Vs Jason) e innumerevoli cloni. Marcus Nispel, regista in ascesa dopo il successo di un altro remake horror, Texas Chainsaw Massacre, dirige con maestria ed esperienza il più grande killer dello schermo, dando al film una ragione d'esistere per quanto riguarda allo stesso Jason e ad alcune trovate di sceneggiatura, come l'origine della mitica maschera o il proloco iniziale, che giustifichino la trama della pellicola donandole originalità e un pò di old style nella rappresentazione.
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Jason Voorhees è tornato e dopo una prima carneficina di giovani nel vecchio camping estivo di Crystal Lake è pronto per giustiziare altri adolescenti che vogliono trascorrere un tranquillo weekend nella casa di un loro amico. Remake moderno e aggiornato sia di Venerdì 13 di Sean S. Cunningham(qui produttore) e del mito del serial killer Jason(interpretato stavolta dallo stuntman Derek Mears) protagonista di ben 10 capitoli cinematografici(dal 1980 fino al 2003 con Freddy Vs Jason) e innumerevoli cloni. Marcus Nispel, regista in ascesa dopo il successo di un altro remake horror, Texas Chainsaw Massacre, dirige con maestria ed esperienza il più grande killer dello schermo, dando al film una ragione d'esistere per quanto riguarda allo stesso Jason e ad alcune trovate di sceneggiatura, come l'origine della mitica maschera o il proloco iniziale, che giustifichino la trama della pellicola donandole originalità e un pò di old style nella rappresentazione. Per il resto, invece, può trattarsi del solito film per adolescenti(teen ager movie) ricco di splatter e inevitabili stereotipi Americani ma che, per via appunto della pellicola su cui si basa, è innegabile la rappresentazione. Anche se qua e la, il ritmo narrativo si perde per strada, il colpo di scena arriva sicuro e l'effetto truculento colpisce lo spettatore; al pari di tutti gli altri capitoli della saga cinematografica. Cast di volti semisconosciuti dai quali spiccano Jared Padalecki(Supernatural-serie tv), Travis Van Winkle(3ciento) e Ryan Hansen. Più che un remake, un capitolo di Venerd' 13 al passo coi tempi che riaggiorna il killer Jason nell'era della tecnologia. Produttore esecutivo: il regista Michael Bay.
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zero99
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domenica 7 dicembre 2014
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non mi è piaciuto più di tanto
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Questo, tra i remake, è uno di quelli che mi ha convinto di meno. Già la saga originale di Venerdì 13 non è un capolavoro, quindi con questo remake non si potevano pretendere miracoli, però per come è stato fatto questo film non mi ha entusiasmata. si poteva fare di meglio. parlando dei difetti ci metto al primo posto le scene troppo volgari, con ragazzi e ragazze che pensano solo al sesso, o a drogarsi. è vero che pure nei film originali c'era questa tendenza, ma qui hanno esagerato. poi anche il voler mettere, in un film di 1 ora e mezza, tutti i cambiamenti di Jason dal secondo film in poi, l'ho trovata un idea sbagliata, perchè non si riesce ad approfondire il personaggio (cioè all'inizio han fatto vedere la morte della madre che era del primo film, poi han fatto vedere che lui aveva la busta in testa che è del secondo film, poi con la maschera da hokey che è del terzo film, ecc.
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Questo, tra i remake, è uno di quelli che mi ha convinto di meno. Già la saga originale di Venerdì 13 non è un capolavoro, quindi con questo remake non si potevano pretendere miracoli, però per come è stato fatto questo film non mi ha entusiasmata. si poteva fare di meglio. parlando dei difetti ci metto al primo posto le scene troppo volgari, con ragazzi e ragazze che pensano solo al sesso, o a drogarsi. è vero che pure nei film originali c'era questa tendenza, ma qui hanno esagerato. poi anche il voler mettere, in un film di 1 ora e mezza, tutti i cambiamenti di Jason dal secondo film in poi, l'ho trovata un idea sbagliata, perchè non si riesce ad approfondire il personaggio (cioè all'inizio han fatto vedere la morte della madre che era del primo film, poi han fatto vedere che lui aveva la busta in testa che è del secondo film, poi con la maschera da hokey che è del terzo film, ecc.) e poi la trama l'ho trovata mediocre. Non dico che sia un brutto film ma speravo in meglio, mi ha un pò delusa. Secondo me poteva esser fatto in maniera diversa e in modo migliore. Carini gli omicidi.
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ciccio capozzi
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martedì 24 febbraio 2009
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demonizzazione delle società marginali americane
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“VENERDI 13” di MARCUS NISPEL; USA, 08. A trent’anni dal primo episodio della saga horror più longeva, è di nuovo in scena, al 12° episodio, Jason Voorhees col machete e la sua maschera da hockey, che l’ha reso una delle più inquietanti icone del genere slasher. La ripresa del film (dell’89) dei creatori della serie, il regista Sean Cunningham, un piccolo maestro del genere e qui produttore, insieme a Michael Bay, che però è anche regista, e lo sceneggiatore Victor Miller, non è un remake, bensì un reboot. Con questo termine s’intende una “ripartenza” dal primo episodio: come se la serie ricominciasse daccapo, riutilizzando e rimescolando le dinamiche di base dell’archetipo. Il ricreare le stesse atmosfere ai giorni nostri, è impresa narrativamente ardua.
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“VENERDI 13” di MARCUS NISPEL; USA, 08. A trent’anni dal primo episodio della saga horror più longeva, è di nuovo in scena, al 12° episodio, Jason Voorhees col machete e la sua maschera da hockey, che l’ha reso una delle più inquietanti icone del genere slasher. La ripresa del film (dell’89) dei creatori della serie, il regista Sean Cunningham, un piccolo maestro del genere e qui produttore, insieme a Michael Bay, che però è anche regista, e lo sceneggiatore Victor Miller, non è un remake, bensì un reboot. Con questo termine s’intende una “ripartenza” dal primo episodio: come se la serie ricominciasse daccapo, riutilizzando e rimescolando le dinamiche di base dell’archetipo. Il ricreare le stesse atmosfere ai giorni nostri, è impresa narrativamente ardua. E in effetti il regista tedesco non è che dia uno spessore visuale particolare all’opera. Riprende e aggiorna quelle classiche dell’ambiente boschivo solitario, immerso in un buio denso e profondo, del primo episodio. Però, lì c’era la componente del Campeggio, che era meglio sfruttata: il bosco si trasformava in una trappola. Da un’isola di tranquillità agreste, una specie di oasi lacustre immersa nel silenzio, che si contrapponeva al caos urbano, diventava un ammazzatoio lugubre, sanguinario e impregnato di delirante follia. In verità non è improbabile che regista e sceneggiatore si siano ispirati al geniale “Reazione a catena” (71), che con maggiore consapevolezza stilistica e tematica sottolineava la schizofrenia che si celava in uno spazio dal silenzio incontaminato. Il film era del nostro grande Mario Bava che, come ci ha attestato Quentin Tarantino, a Hollywood era conosciuto e apprezzato. Anche nell’edizione 2009, è accennata quella componente collettiva che protegge la follia omicida di Jason, perché essa si annida in queste comunità per lo più agricole e isolate: quest’aspetto della demonizzazione in senso primitivo e bestiale delle società marginali americane, torna spesso nella letteratura e cinema horror, ne è addirittura un luogo narrativo. Il film ci somministra le uccisioni senza particolare efferatezza o truculenza: siamo lontani dall’ipercompiacimento cromatico e sadico-grottesco di “Hostel” o dei vari “Saw”. Ma il clima visuale e narrativo-gestuale che si è creato nei due film citati, esprime un arricchimento del genere, perché, a parte il plus di vigore creativo che si manifesta, si accompagna a delle notazioni sul quadro d’insieme, che hanno aspetti di riflessioni sociali. Mentre qui esse sono generiche: hanno la funzione di non renderci simpatiche le vittime, e quindi di fare concentrare l’attenzione sui “combattenti”, specie se femminili, mentre le oche più “polpose” sono le prime a cadere.
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marzia80ud
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domenica 9 gennaio 2011
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i super poteri di jason
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jason ha il dono dell'ubiquita e dell'immortalita. film noioso per la sua inconsistenza e inverosimilta. non per la trama ma per la scarsa regia, tempi realistici non rispettati e scelte delle azioni dei protagonisti. solo un 'idiota si sarebbe comportato come loro. pessimo il finale.
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noillusions
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domenica 19 giugno 2016
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film ridicolo
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domanda: ma chi ha fatto questo SCHIFO è convinto di aver fatto un horror? oppure è conscio di avere fatto un film COMICO? me lo auguro! un film per mettere paura devo essere plausibile: chi lo vede ha paura se lo vede come qualcosa di realistico che potrebbe accadere nella realtà. lo SCHIFO in questione, come tutti i film di serie Z, popolati da scarti di concorsi di bellezza locali con le tette rifatte, è totalmente PRIVO DI SENSO LOGICO E FISICO, totalmente ASSURDO dal punto di vista LOGICO e IMPOSSIBILE dal punto di vista fisico: in pratica, fa RIDERE! non c'è una cosa dall primo secondo del film alla fine che abbia un senso! il comportamento dei protagonisti è privo di qualunque logica e quello che accade è comico! l'elenco sarebbe infinito: un bambino che nessuno trova e vede che cre
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domanda: ma chi ha fatto questo SCHIFO è convinto di aver fatto un horror? oppure è conscio di avere fatto un film COMICO? me lo auguro! un film per mettere paura devo essere plausibile: chi lo vede ha paura se lo vede come qualcosa di realistico che potrebbe accadere nella realtà. lo SCHIFO in questione, come tutti i film di serie Z, popolati da scarti di concorsi di bellezza locali con le tette rifatte, è totalmente PRIVO DI SENSO LOGICO E FISICO, totalmente ASSURDO dal punto di vista LOGICO e IMPOSSIBILE dal punto di vista fisico: in pratica, fa RIDERE! non c'è una cosa dall primo secondo del film alla fine che abbia un senso! il comportamento dei protagonisti è privo di qualunque logica e quello che accade è comico! l'elenco sarebbe infinito: un bambino che nessuno trova e vede che cresce da solo e invisibile in una palude diventando alto 2 metri e mezzo! una tizia che invece di attraversare un lago per salvarsi dal pazzo, nuota sulla stessa sponda dell'assassino e lui che le trapassa la testa attraverso le assi di un ponte!!! l'assassino alto 2 metri e mezzo che è invisibile e inudibile finché non ti arriva dietro! persone chiuse in una casa con un assassino fuori che dopo un'ora ancora non hanno sprangato le finestre e non si sono procurate un'arma, anzi - udite, udite - seguitano a camminare a piedi scalzi! l'assassino campione olimpionico di tiro con l'arco che centra il pilota di un motoscafo in movimento in mezzo a un lago esattamente al centro della testa! mi fermo qui: questo SCHIFO che fa RIDERE non merita che perda tempo a scrivere oltre!
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faberbrassens
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domenica 8 marzo 2009
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remake di un classico dell' horror
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Il film è esclusivamente concentrato sul personaggio di Jason, dove troviamo il contrasto tra la mente e il corpo, tra il Jason bambino, che non smette di subire mai le violenze psicologiche e fisiche della madre, e il Jason "maturo", cosi "maturo" da ribbellarsi, a suo modo, facendo strage di tutto ciò che potrebbe essere il suo possibile futuro. Questo è il film di Marcus Nispel; film a cui ho dato tre stelle: 1) per il coraggio di portare sul grande schermo un remake di uno degli horror più famosi della storia cinematografica; 2) per l'interpretazione storiografica che il regista ha saputo concentrare nella sceneggiatura, rendendo cosi il film leggermente più avvincente ed appassionato e senza dubbio uno dei pochi remake riusciti; 3) per la scelta di una regia semplice e scorrevole e mai troppo incentrata su temi o sfumature dei personaggi, che si potrebbero affrontare rendendo il film sicuramente migliore, ma che, d'altronde, renderebbero la pellicola di certo più strutturata, complessa e sospesa tra la trama e l'azione, di conseguenza meno congeniale per quanto riguarda il classico film horror.
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Il film è esclusivamente concentrato sul personaggio di Jason, dove troviamo il contrasto tra la mente e il corpo, tra il Jason bambino, che non smette di subire mai le violenze psicologiche e fisiche della madre, e il Jason "maturo", cosi "maturo" da ribbellarsi, a suo modo, facendo strage di tutto ciò che potrebbe essere il suo possibile futuro. Questo è il film di Marcus Nispel; film a cui ho dato tre stelle: 1) per il coraggio di portare sul grande schermo un remake di uno degli horror più famosi della storia cinematografica; 2) per l'interpretazione storiografica che il regista ha saputo concentrare nella sceneggiatura, rendendo cosi il film leggermente più avvincente ed appassionato e senza dubbio uno dei pochi remake riusciti; 3) per la scelta di una regia semplice e scorrevole e mai troppo incentrata su temi o sfumature dei personaggi, che si potrebbero affrontare rendendo il film sicuramente migliore, ma che, d'altronde, renderebbero la pellicola di certo più strutturata, complessa e sospesa tra la trama e l'azione, di conseguenza meno congeniale per quanto riguarda il classico film horror. Il film è esclusivamente concentrato sul personaggio di Jason, dove troviamo il contrasto tra la mente e il corpo, tra il Jason bambino, che non smette di subire mai le violenze psicologiche e fisiche della madre, e il Jason "maturo", cosi "maturo" da ribbellarsi, a suo modo, facendo strage di tutto ciò che potrebbe essere il suo possibile futuro. Questo è il film di Marcus Nispel; film a cui ho dato tre stelle: 1) per il coraggio di portare sul grande schermo un remake di uno degli horror più famosi della storia cinematografica; 2) per l'interpretazione storiografica che il regista ha saputo concentrare nella sceneggiatura, rendendo cosi il film leggermente più avvincente ed appassionato e senza dubbio uno dei pochi remake riusciti; 3) per la scelta di una regia semplice e scorrevole e mai troppo incentrata su temi o sfumature dei personaggi, che si potrebbero affrontare rendendo il film sicuramente migliore, ma che, d'altronde, renderebbero la pellicola di certo più strutturata, complessa e sospesa tra la trama e l'azione, di conseguenza meno congeniale per quanto riguarda il classico film horror. Nispel, con questa scelta di semplicità, è invece riuscito a concentrare la sua passione verso una struttura dinamica, che mai si perde d'azione e soprattutto a far riemergere dal passato quel terrore che Jason incuteva al mondo e, grazie a questa pellicola, il mondo, se vorrà, potrà ancora temere una semplice maschera da hockey.
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marvelman
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martedì 31 agosto 2010
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brutta copia
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Prendete il finale del rpimo venerdì 13 e agganciateci una storia ovvia venuta fuori dai più disparati sequel fatti dopo il primo grandissimo capostipite, aggiungeteci sesso droga e rock n roll e ottenete questo reboot dove l'unico che si salva è jason, in un film inutile che lo omaggia in salsa moderna senza infamia nè lode. Il risultato è un filmetto da vedere una sera con gli amici mangiando pop-corn vedendo sangue che sprizza dai corpi e se siete dei fan ed estimatori esperti allora godetevi pure gli "scopiazzamenti" e citazioni varie che saltano fuori...
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