fbartolom
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sabato 24 luglio 2010
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filoni che si perdono per strada
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Il film lascia decisamente insoddisfatti: praticamente si perde nel nulla la protagonista femminile, prima dice che nn le piace cantare, poi quando il ragazzo la lascia le torna a piacere senza far capire perché. Il regista non è affatto risolto: non si capisce cosa abbia imparato dall'esperienza, il motivo perché abbia trascurato l'attore e se aveva ragione o meno a farlo. Peggio di tutto viene lasciata non risolta la questione del nastro: sembrava la suggestione di un equivoco ma poi viene lasciata anche questo cadere nel nulla con la distruzione del nastro. Veramente una storia che non si tiene, unica nota piacevole le canzoni e la rappresentazione del mago di Oz. Questo film, insieme ad altri come Avatar o soprattutto Alice di Tim Burton, sebbene si tratti di tutti altri prodotti, spinge a domandarsi se siamo davvero alla fine del cinema.
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siper
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venerdì 19 agosto 2011
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questa non è commedia!
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Marc Pease (Jason Schwartzman) è uno dei componenti di un gruppo canoro giovanile con il sogno di sfondare nella musica. Per farlo si rivolge al suo ex professore di musica al liceo, Jon Gribble (Ben Stiller). Gribble organizza annualmente il musical del liceo, dove lo stesso Marc si era esibito anni prima abbandonando lo spettacolo in lacrime. Questo episodio sarà ricorrente in tutto il film e spingerà Gribble a pensare che Marc e soci non abbiano nessuna speranza di sfondare. Un ulteriore motivo d’attrito è dato dalla presenza nel musical della ragazza di Marc, Meg (Anna Kendrick), che attira le mire di Gribble, il quale la illude di avere un talento per la musica.
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Marc Pease (Jason Schwartzman) è uno dei componenti di un gruppo canoro giovanile con il sogno di sfondare nella musica. Per farlo si rivolge al suo ex professore di musica al liceo, Jon Gribble (Ben Stiller). Gribble organizza annualmente il musical del liceo, dove lo stesso Marc si era esibito anni prima abbandonando lo spettacolo in lacrime. Questo episodio sarà ricorrente in tutto il film e spingerà Gribble a pensare che Marc e soci non abbiano nessuna speranza di sfondare. Un ulteriore motivo d’attrito è dato dalla presenza nel musical della ragazza di Marc, Meg (Anna Kendrick), che attira le mire di Gribble, il quale la illude di avere un talento per la musica.
Come si evince dalla trama, il film è la classica commediola americana senza pretese se non quella (fallita miseramente) di far soldi al botteghino. La trama, appunto, è molto banale e la regia di Todd Louiso non la migliora neanche un po’. Lo spettatore ha fin dall’inizio del film la sensazione di essere di fronte a un prodotto già visto e di livello mediocre del quale si poteva fare benissimo a meno. Il problema non è “Un microfono per due “ in sé ma gli schemi entro cui si inquadra, quelli cioè di commedie senza pretese che ottengono risultato opposto rispetto a quello che una commedia dovrebbe ottenere: divertire.
Bisogna ovviamente non generalizzare e non pensare che la commedia (statunitense o europea) sia solo questa. Esistono per fortuna numerosi esempi di commedie anche demenziali, ma allo stesso tempo geniali ed esilaranti che divertono il pubblico e fanno volare il tempo trascorso alla visione del film. Ma non è facile riuscire a metter su una commedia che risponda a queste caratteristiche perche far ridere è più difficile che far piangere.
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