Trauma

Sulle strade di San Francisco ogni soccorso è un «Trauma»

San Francisco è un posto difficile se devi correre e soprattutto se devi soccorrere le vittime di un incidente. Ma quelli che sono impegnati in questa operazione riescono anche nell'impresa di offrire al pubblico della tv la proposta più interessante del sabato sera per gli appassionati del genere che è riduttivo definire d'azione. Trauma è molto di più. In onda sul digitale terrestre pay di Steel (il sabato alle 21 con due episodi), vede protagonista una squadra di soccorritori piena di tipi e caratteri che restano nella memoria e a cui ci si affeziona. Soprattutto spicca il reprobo, o quasi, Reuben Paichuck, detto Rabbit (Cliff Curtis), valente pilota d'elicottero in condizioni estreme, spaccone e fiero di sé ma con una grande sensibilità. Aspetto, questo, che si ingigantisce a dismisura per le conseguenze di quanto accade nel primo episodio. Anzi, nel primo quarto d'ora. Decollato con un ferito gravissimo a bordo, Rabbit si fida troppo della propria abilità di pilota e porta l'elicottero alla collisione con un altro mezzo. Le conseguenze sono devastanti: muoiono tutti, si salva solo Rabbit, in coma per mesi. E da qui inizia il vero svolgersi delle vicende di Trauma, accostato a un precedente come E.R. con facilità eccessiva. Invece, la serie (venti episodi e un'unica stagione) si avvale soprattutto dell'esperienza maturata da sceneggiatori e autori alle prese negli ultimi anni con serie tv poliziesche, dove l'intrecciarsi delle relazioni tra i protagonisti ha momenti di grande intensità.
da Il Venerdì di Repubblica, 28 maggio 2010


di Antonio Dipollina, 28 maggio 2010