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Bellissimo il film. Straordinario il romanzo di Cormac McCarthy, pubblicato in Italia con il titolo “La strada” nel 2007, da cui è liberamente tratta la sceneggiatura. Non sempre gli autori, gli sceneggiatori e il regista riescono a trasmettere con un film quello che viene raccontato con la scrittura in un romanzo d’autore. Io ho letto prima il romanzo quando è uscito in Italia, e due anni dopo ho visto il film. In questo caso il lavoro fatto dal regista, Jaho Hillcoat, e dallo sceneggiatore, Joe Penhall, è indubbiamente eccellente. Il pathos, l’angoscia, la paura dell’ignoto, la solitudine più terribile catturano e imprigionano empaticamente lo spettatore che viene travolto da un turbinio di emozioni e sentimenti forti e contrastanti: l’amore filiale e l’odio accecante, la solidarietà e l’egoismo ancestrale, la speranza e la disperazione angosciante, l’istinto di sopravvivenza e l’abbandono liberatorio al sonno eterno, la vita e la morte. Tutto in un contesto apocalittico fortemente temuto dalla razza umana, inconsciamente e lucidamente da quasi settant’anni, dall’esplosione della prima bomba all’uranio, la “Little Boy”, sganciata dagli Stati Uniti d’America su Hiroshima il 6 agosto 1945 e su Nagasaki il 9 agosto 1945.
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recensioni di critica, pubblico e dizionari.
