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QUesto"The Fourth Kind"(OLalunde Osunsanmi, anche autore di soggetto-.con Terry Robbins-e sceneggiatura, 2009)è un film strano., che racconta di episodi"curiosi"capitati alla psicologa Abigail Tyler, essa stessa vittima del fenomeno che coinvolge una cittadina dell'Alasha, NOme, perdendo il marito(ucciso)e in seguito il rapimento della figlia. Repressione ipnotica cui la psicologa viene sottoposta e a cui sottoporrà abitanti dlela zona, sempre nella speranza di raggiungere l'obiettivo che si era proposto, la scoperta della verità, che però si rivela"araba fenice"e che solo in seguito trova una sorta di"spiegazione", quello del"quarto tipo", ossaia quello del rapimento di persone da parte di alieni. Decisamente una spiegazione che sconcerta e a cui i"razionalisti"non vogliono credere, ma che poii si fa strada, venendo accettata come verosimile. Tra nocumentary(stile falso-documentaristico(e fiction ossia ricostruzione si muove un fi,m non facile, che ha momenti anche di reale terrore indotto nello spettatore(l'evocazione del gufo bianco, dapprima, poi invece apparizioni più sfumate, beninteso nel racconto, fino poi a immagini fortissime, comprese le urla in sumero, considerato"lingua originaria"dell'umanità, che vengono a cercare di spiegare, con l'aiuto di un filologo dedito allo studio delle lingue antiche, quanto si era diffuso in forma panica nella zona considerata. La protagonista Mila Jovovich si muove con intelligenza nella parte, dovee forse l'unica parte meno riuscita è l'esordio, in qualche m,odo forse narratologicamwente necessario in cui dichiara di imperosnare il peronsaggio della dottororessa Tyler, altrimenti decidamente sempre in parte, divendo lei stessa soggetto e oggetto del trattamento a base di"ipnosi regressiva"con tutte le conseguenze del caso, che le provocano anche conseguenze gravi a livello sia psichico sia anche penale. Tra le/gli altre/i interpreti, solo Will Patton sembra conosciuto e anche qui possiamo vedere come il reginsta.autore Osunsanmi abbia voluto muoversi tra fiction e finto documentario, cercando di aprie le poete al difficile concetto di "realtà"che osculla sempre tra proiezione soggettiva e verfica oggettiva, per cui dati sensoriali e riflessioni sulle stesse devono comunque passare al vaglio della"ragione", pur se intesa in diverse accezioni. El Gato
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