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Kirk (Pine) e Spock (Quinto da adulto, Nimoy da anziano) sono due giovani molto diversi: il primo cialtrone, umano che decide di imbarcarsi sull’Enterprise per seguire le orme del padre (Hemsworth), il secondo, maturo, intelligente e vulcaniano, che si arruola per difendere il proprio pianeta, Vulcano, che tuttavia verrà distrutto dal malvagio capitano Nero (Bana), proveniente dal futuro. Prequel della famosa saga fantascientifica, il primo con il giovane Abrams alla regia, è un film ambizioso ed in parte riuscito, ma che alla fine è nient’altro che una grande macchina di spettacolo, che sfrutta buoni effetti speciali e soprattutto un efficace apparato scenografico. Abrams ha talento e le numerose sequenze d’azione sono ben girate, la sua cinepresa percorre l’Enterprise con inquadrature storte e veloci, che danno al film quello slancio verso un futuro (il vero protagonista del film). Molte le citazioni, su tutti 2001: odissea nello spazio, ripreso nelle scenografie. La sceneggiatura però è troppo debole e ripetitiva, e non riesce a dare un adeguato spessore a Kirk e Spock, prima avversari e poi alleati “per forza”, il suo punto forse più solido e interessante è la sequenza in cui Kirk incontra Spock anziano, che gli rivelerà la provenienza di Nero e gli dirà che il futuro può essere cambiato nel presente. Nonostante tutto è forse il film migliore della saga (che ricordiamolo era partita come serie TV, poi trasformata in film), nonché quello più costoso e di maggior incasso (costato centocinquanta milioni ne ha incassato circa trecentocinquanta). Naturalmente si attendono seguiti (Into darkness - Star Trek, 2013).
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