patrick81
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giovedì 3 settembre 2009
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perdibile
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Se ero rimasto incantato dalle musiche, dalle atmosfere, dalle mutevoli condizioni psicologiche dei personaggi, dal loro spessore e dalla bellezza dei dialoghi e della storia di "Donnie Darko", non posso dire altrettanto del secondo film "S.Darko".
Fin dal principio si percepisce la mescolanza degli stessi elementi presenti nel primo film, privati del loro senso e della loro collocazione, è come se gli stessi ingredienti fossero stati presi, rimescolati, mischiati ad altri (nuovi e assolutamente insignificanti-immotivati) e buttati casualmente sul piano da risiko del regista.
La poesia della diversità, l'originalità intrinseca di ogni persona, l'assoluta inconsapevolezza di molti gesti dei personaggi del primo film li rendeva estremamente reali, densi di significato.
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Se ero rimasto incantato dalle musiche, dalle atmosfere, dalle mutevoli condizioni psicologiche dei personaggi, dal loro spessore e dalla bellezza dei dialoghi e della storia di "Donnie Darko", non posso dire altrettanto del secondo film "S.Darko".
Fin dal principio si percepisce la mescolanza degli stessi elementi presenti nel primo film, privati del loro senso e della loro collocazione, è come se gli stessi ingredienti fossero stati presi, rimescolati, mischiati ad altri (nuovi e assolutamente insignificanti-immotivati) e buttati casualmente sul piano da risiko del regista.
La poesia della diversità, l'originalità intrinseca di ogni persona, l'assoluta inconsapevolezza di molti gesti dei personaggi del primo film li rendeva estremamente reali, densi di significato. A questo va aggiunto il cast straordinario che caratterizzava quel lungometraggio, Drew Barrymore, Patrick Swayze, i fratelli Gyllenhaal, etc..
Il sequel pecca di presunzione definendosi tale, non è assolutamente "Il Sequel di Donnie Darko", ma semplicemente la brutta versione in film di serie B, un pò alla mò delle serie televisive tratte da importanti film ormai divenuti cult del loro genere. La protagonista non ha assolutamente spessore, l'amica è una brutta copia di certi personaggi presenti nelle serie televisive ambientate in scuole superiori, college e scuole di ballo (alla saranno famosi) americane, l'amico "affascinante" ha il "carisma" dei personaggi che vanno a schiantarsi al primo palo di un incrocio in una gara automobilistica clandestina (Fast and Furious), il prete e la fervente cattolica che lo segue sono talmente stereotipati, ridotte all'osso le loro motivazioni ed aspirazioni, che appaiono non solo folcloristici e banali ma assolutamente non credibili, per restare in tema nulla in confronto al predicatore new age impersonato da Patrick Swayze.
Insomma in una scala da 1 a 10, dove al 10 si colloca "DONNIE Darko", "S.Darko" si ferma ad un 4 e 1/2 rimanendo molto generosi.
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delfi90
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giovedì 16 giugno 2011
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donnie darko per i ''piccoli''.
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Già dalle prime scene il sequel di Donnie Darko promette maluccio, mentre il primo era un capolavoro che rimane sospeso tra mistero, scienza, esoterismo e psicologia.
Passo dopo passo peggiora.
Samantha è l'ormai cresciuta sorellina minore di Donnie, morto nel primo film, che in preda a crisi adolescenziali e amicizie trasgressive vuole scappare. E' la tipica ragazzina che ce l'ha col mondo, sedicente maltrattata, sfortunata, additata, banalissima, un cliché in ogni suo aspetto. Durante la fuga lei e l'amica bucano la ruota, incontrano Randy,il banale/cliché bellone di turno, sfigato anche lui, che aiuta le giovani a fermarsi in un motel in un paese dimenticato dalle cartine geografiche, anche le più dettagliate.
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Già dalle prime scene il sequel di Donnie Darko promette maluccio, mentre il primo era un capolavoro che rimane sospeso tra mistero, scienza, esoterismo e psicologia.
Passo dopo passo peggiora.
Samantha è l'ormai cresciuta sorellina minore di Donnie, morto nel primo film, che in preda a crisi adolescenziali e amicizie trasgressive vuole scappare. E' la tipica ragazzina che ce l'ha col mondo, sedicente maltrattata, sfortunata, additata, banalissima, un cliché in ogni suo aspetto. Durante la fuga lei e l'amica bucano la ruota, incontrano Randy,il banale/cliché bellone di turno, sfigato anche lui, che aiuta le giovani a fermarsi in un motel in un paese dimenticato dalle cartine geografiche, anche le più dettagliate. Qui le protagoniste hanno modo di incontrare personaggi che non hanno un apparente e anche effettivo, forse, senso nella storia (ma forse è la storia stessa a non avere senso!!!): un ex militare pazzo, nipote di Nonna Morte a.k.a. Roberta Sparrow / capro espiatorio del paese scampato alla caduta di un meteorite, un semignocco travestito da nerd che si impossessa di del suddetto aggeggio spaziale per 600 dollari, bambini scomparsi nel misterioso nulla (per i compaesani è colpa dell'ex militare, ovviamente!), un prete tatuato aitante e muscoloso e una sexy credente fanatica sciroccata che afferma di avere rapporti intimi con Gesù. Cosa li collega? Un bel niente. Tra feste adolescenziali e apparenti misteri, indizi banali per far sentire detective anche i meno dotati e insensatezze si arriva al momento clou: Randy fa un incidente stradale con una misteriosa macchina e Samantha muore. Si tira un sospiro di sollievo, forse la cosa migliorerà d'ora in poi, forse addirittura finisce il film e siamo liberi... Ma non illudetevi perché l'amica ribelle si sente in colpa in quanto ha risposto da vera acidona prima che la miniDarko tirasse le cuoia ed adesso ha apparizioni di uno dei bambini scomparsi che la conduce in luoghi che non hanno senso, finché non torniamo indietro nel tempo e per far morire l'acidona al posto di Samantha, la quale però continua ad apparire in versione fantasma-glamour-servizio fotografico di Vanity Fair al soldato pazzo.
Da ormai viva si becca avances dal prete che si rivela pervertito e si capisce che c'è lui dietro i bambini scomparsi con l'aiuto della credente fanatica. Tra probabili indagini prive di senso la ragazzina scopre i cadaveri dei bambini chiaramente segregati ma nessuno le crede così arrestano il soldato pazzo,tornata a casa (motel) vi trova il nerd che ha comprato il meteorite il quale la invita ad un pic-nic salvo rivelarsi ormai nel bosco essere un pazzo misogino scatenato con croste pestilenziali dovute al meteorite (ma siamo seri???). Sam muore, di nuovo. Il soldato pazzo torna indietro nel tempo in qualità di vivente recettivo, muore lui di cui nessuno se ne frega, le ragazze resuscitano per la decima volta e tutto pare andare per il meglio, tutti sono felici compreso prete e fanatica, i bambini ancora segregati in attesa di morire. Niente ha senso, non si capisce neanche se il colpevole sia effettivamente il soldato pazzo o il prete pervertito.
Inoltre, altra cosa, il fantasma di Samantha ogni tanto tira fuori una piuma di pavone luccicante che non si capisce a cosa serva.
Nota positiva: sono tutti affascinanti, belli e sexy.
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time_traveler
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sabato 11 giugno 2011
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donnie aveva una sorella(che cerca di emularlo)
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Donnie aveva una sorella. Da questa affermazione si sviluppa tutto il resto, e racconta di Samantha Darko. I fatti si svolgono a 7 anni di distanza dalla morte di Donnie, e raccontano di una ragazza persa, terribilmente sola, che insieme alla sua compagna di viaggio, si troverà a rivivere le stesse vicende che investirono il fratello prima di lei. La storia questa volta però sembra meno tortuosa, più semplice, ma al tempo stesso forzatamente più frastagliata: i salti temporali questa volta sono svariati, con distorsioni del continum spazio-tempo frequenti. Il regista (non lo stesso di Donnie Darko nd) questa volta non lascia adito a interpretazioni, no. Ci "semplifica la vita" rendendo palese la sua personale visione,e il film cade automaticamente nel baratro.
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Donnie aveva una sorella. Da questa affermazione si sviluppa tutto il resto, e racconta di Samantha Darko. I fatti si svolgono a 7 anni di distanza dalla morte di Donnie, e raccontano di una ragazza persa, terribilmente sola, che insieme alla sua compagna di viaggio, si troverà a rivivere le stesse vicende che investirono il fratello prima di lei. La storia questa volta però sembra meno tortuosa, più semplice, ma al tempo stesso forzatamente più frastagliata: i salti temporali questa volta sono svariati, con distorsioni del continum spazio-tempo frequenti. Il regista (non lo stesso di Donnie Darko nd) questa volta non lascia adito a interpretazioni, no. Ci "semplifica la vita" rendendo palese la sua personale visione,e il film cade automaticamente nel baratro. Già, perchè il punto forte del prequel di S.Darko è stato proprio quello di lasciare alla personalissima interpretazione i fatti narrati. Quindi c'era da discutere, da esporre idee e impressioni, c'era da fantasticare su quanto raccontato. S. Darko invece si amalgama, si mescola a tutti gli altri film che ci raccontano qualcosa e basta, non lasciano nulla dietro sé, perchè è stato già detto tutto. Un peccato. E non capivo come mai Richard Kelly avesse espilcitamente dichiarato che si dissociava da tutto quanto raccontato nel sequel del suo capolavoro. Ora però mi sono dato una risposta, e mi sento di non biasimarlo. Come rovinare un mito. Disastroso!
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gus da mosca
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mercoledì 20 maggio 2009
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"ricorda il futuro"
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Questo sequel e' stato diretto da un "seguace" della filosofia di Donnie. Chris Fisher ha realizzato una versione al femminile del soggetto originale. La sorellina Samantha (stessa attrice con 9 anni in piu', da bambina a graziosa fanciulla) vive una storia molto simile a quella del fratello Donnie, raccontata con uno stile piu' solare nelle immagini, ma molto piu' triste ed introverso nei sentimenti e meno convincente nei personaggi. Chi ha visto il primo film trovera' facile orientarsi nell'intricato andirivieni di avvenimenti intrecciati, ma per chi e' nuovo a queste storie "parallele" la confusione sara' totale. Purtroppo la storia surreale di Donnie, travolto da un motore di jet caduto da una dimensione parallela, diventa una stupida storia di incidenti d'auto e meteoriti, ancora bambini maltrattati e qualche variante: una maschera da coniglio in ferro (!?!) e una "pesantissima" piuma azzurra (???).
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Questo sequel e' stato diretto da un "seguace" della filosofia di Donnie. Chris Fisher ha realizzato una versione al femminile del soggetto originale. La sorellina Samantha (stessa attrice con 9 anni in piu', da bambina a graziosa fanciulla) vive una storia molto simile a quella del fratello Donnie, raccontata con uno stile piu' solare nelle immagini, ma molto piu' triste ed introverso nei sentimenti e meno convincente nei personaggi. Chi ha visto il primo film trovera' facile orientarsi nell'intricato andirivieni di avvenimenti intrecciati, ma per chi e' nuovo a queste storie "parallele" la confusione sara' totale. Purtroppo la storia surreale di Donnie, travolto da un motore di jet caduto da una dimensione parallela, diventa una stupida storia di incidenti d'auto e meteoriti, ancora bambini maltrattati e qualche variante: una maschera da coniglio in ferro (!?!) e una "pesantissima" piuma azzurra (???). Il meccanismo narrativo di "Donnie Darko" si rifa' al geniale "Ritorno al futuro" di Zemeckis: una storiella circolare, in barba a qualsiasi legge eisteiniana, ma fedele ad una intuitiva e puerile concezione di tempo e dimensioni parallele, che si inseguono in un vortice senza fine. Lo scopo ed il pregio dei film della famiglia Darko pero' non si fermano al divertimento di una storiella sorprendente, ma servono a portare il pubblico giovane a ragionare su aspetti di "relativita'" non scientifica, ma culturale e spirituale. Donnie Darko in versione director's cut (130 minuti) delinea in modo preciso il carattere e la missione del protagonista, un ragazzo che appare molto reale nelle sue esitazioni, nei suoi dubbi, ma anche nelle sincere constatazioni e azioni contro la cultura degli adulti. Meno chiara e piu' incerta la storia di Samantha, femminilmente passiva ed immobile davanti agli eventi, in una storia dove si parla di Dio e non di rapporti tra ragazzi e genitori, resa contorta da un doppio intreccio di morte e ritorno alla vita, che coinvolge non solo lei ma anche un'amica. Il messaggio di questo film e' sfocato, non generazionale, troppo fissato sul concatenamento degli eventi luttuosi: l'atmosfera del primo film svanisce (e si sente un marcato retrogusto di minestra riscaldata). Bella e variegata la colonna sonora (persino i Chemical Brothers in apertura), ma decisamente deludenti gli effetti visivi (considerando che sono proposti al pubblico dell'era digitale, quasi 10 anni dopo il primo film). Se Donnie Darko era diretto a tutto il pubblico, questo suo "sequel" e orientato soltanto ai giovanissimi fan che vogliono cotinuare a sognare (...soprattutto quelli che hanno odiato film tutt'azione e bullismo come Twilight)
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[+] dimenticavo...il figlio di roberta sparrow.
(di gus da mosca)
[ - ] dimenticavo...il figlio di roberta sparrow.
[+] il nipote di roberta sparrow, non il figlio !
(di gus da mosca)
[ - ] il nipote di roberta sparrow, non il figlio !
[+] anche chi ha visto twilight è fan di darko
(di b the devil)
[ - ] anche chi ha visto twilight è fan di darko
[+] ...io invece no.
(di gus da mosca)
[ - ] ...io invece no.
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