Nel paese delle creature selvagge |
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Un film di Spike Jonze.
Con Max Records, Catherine Keener, Mark Ruffalo, Lauren Ambrose, Chris Cooper.
continua»
Titolo originale Where the Wild Things Are.
Fantastico,
Ratings: Kids,
durata 101 min.
- USA 2009.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 30 ottobre 2009.
MYMONETRO
Nel paese delle creature selvagge
valutazione media:
2,46
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un viaggio interiore per aprirsi all'esterno.di slowfilm.splinder.comFeedback: 11234 | altri commenti e recensioni di slowfilm.splinder.com |
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lunedì 2 novembre 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Questo di Jonze è un film per l’essere umano, colto in qualsiasi momento o età della vita, messo davanti a uno schermo faccia a facciona con le proprie creature selvagge. Il circa dodicenne Max, bambino vivace con retrogusto malinconico, come sa essere il suo film, scappa di casa, attraversa un oceano con una barchetta a vela, e approda nel Paese delle Creature Selvagge. I grossi mostri proteggono Max con la loro incredibile mole pelosa, lo osservano con enormi occhi marroni, giocano con lui, a volte lo spaventano con zanne e artigli. Sono al tempo stesso il mondo interiore e le pressioni esterne di Max, e il bambino trova in loro le proprie insicurezze e il coraggio di affrontarle, l’impulso a guardare anche fuori di sé, senza smettere di sognare. Jonze trasmette tutto questo realizzando un’opera intensa e coinvolgente, evitandole d'essere banale o dolciastra. È un film di crescita e maturazione, di arricchimento dell’età infantile, che, d'altra parte, sa anche far ricordare e rivalutare istinti e bisogni tralasciati per conformismo ed eccesso di razionalità, segnando una mancanza nella vita adulta. Spike Jonze e il cosceneggiatore Dave Eggers recuperano fin nei dettagli la particolarissima iconografia del libro per bambini di Maurice Sendak (Where the Wild Things Are, poco meno di mezza pagina di testo e le illustrazioni che creano un mondo), ne rispettano lo spirito riuscendo ad ampliarlo fino a renderlo una storia di certo più articolata, ma semplice e significativa, calda come una capanna e misteriosa come la foresta che la ospita. È un viaggio interiore profondamente fisico e reale, dove il gioco, anche violento, porta allo scontro e alla conoscenza degli altri, dove ad ogni mostro viene regalata una personalità e una funzione definita, rendendoli innocenti ma non innocui. È un film che vale soprattutto nella sua totalità, che leviga gli accenti caratteristici delle fiabe per andare più sotto pelle, per creare immagini e sensazioni. In una luce quasi sempre crepuscolare, una luce calda che si amalgama ai colori della terra, dei tronchi d’albero e del deserto, si stagliano all’orizzonte le assurde siluette delle Creature, ingombranti maschere che trovano la loro espressività nella computer grafica che anima perfettamente i loro volti. A soli 39 anni, dopo essersi confrontato con script celebri quanto contorti, Spike Jonze ha trovato in una sceneggiatura più semplice e lineare l’occasione per mostrare il suo lavoro migliore. slowfilm.splinder.com
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