nelson corallo
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venerdì 24 agosto 2012
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complicità femminile,torte al cioccolato & rancore
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Il bello di "Meno male che ci sei" è che le donne, anche quando trovano un compagno amorevole e intelligente, fanno di tutto per esasperarlo. Almeno fino a quando non hanno risolto un conflitto interiore che le faccia evolvere. Questo non accade per il personaggio di Claudia Gerini (già amante di un uomo sposato che ascolta solo Umberto Tozzi) e che poi si getta speranzosa tra le braccia di un reporter riccioluto separatosi dalla moglie, ma per la giovane protagonista: Allegra. La ragazzetta quasi 18enne, al centro di un film che ha una buona struttura sia registica che di racconto, si trova a dover affrontare la morte dei genitori, la paura di trovarsi sola nonché l'esame di maturità. Ma sul suo orizzonte c'è un bel pischello romano che riesce a farle palpitare il cuore.
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Il bello di "Meno male che ci sei" è che le donne, anche quando trovano un compagno amorevole e intelligente, fanno di tutto per esasperarlo. Almeno fino a quando non hanno risolto un conflitto interiore che le faccia evolvere. Questo non accade per il personaggio di Claudia Gerini (già amante di un uomo sposato che ascolta solo Umberto Tozzi) e che poi si getta speranzosa tra le braccia di un reporter riccioluto separatosi dalla moglie, ma per la giovane protagonista: Allegra. La ragazzetta quasi 18enne, al centro di un film che ha una buona struttura sia registica che di racconto, si trova a dover affrontare la morte dei genitori, la paura di trovarsi sola nonché l'esame di maturità. Ma sul suo orizzonte c'è un bel pischello romano che riesce a farle palpitare il cuore. E gran parte della vicenda si svolge proprio nell'appartamento dell'ex amante di suo padre - C. Gerini - con la quale Allegra instaura un rapporto al femminile che oscilla tra complicità, torte al cioccolato e rancore puro molto ben rappresentato. Attorno alle due protagoniste girano personaggi comprimari disegnati coi canoni della commedia, gradevoli nonostante interpretino soggetti irrisolti: colleghe di lavoro ciniche ma simpatiche, studentelli romani infami, uomini adulti/immaturi/carogne. Comunque l'elemento di interesse della storia è che Allegra ottiene ciò che desidera, ossia l'amore del pischello che tra tutti i maschi del racconto è il più saggio e romantico nonostante la giovane età - caso raro ma non impossibile - che però lei stessa sottopone a continui attacchi nevrotici, frutto di paura, infantilismo, debolezza di giovane donna che ha un corpo nudo bellissimo ( e si vede più volte) ma nessuna preparazione psicologica. A questo proposito è da notare la scena di un litigio girato in un campo da basket costruito su un palazzo, con prospettive assai simili a quelle viste ne "La ricerca della felicità" di Muccino. E così Allegra, fragile e confusa, perde tutto e si fa sbattere più volte - anche letteralmente - dal destino adolescenziale crudele, almeno fino a quando la "neo-mamma" Gerini (simpatica, svampita e gigiona quasi come un Carlo Verdone al femminile) non la raccoglie tra le sue braccia amorose, mentre ognuna delle due donne avrà acquisito una lezione di vita importante. "Meno male che ci sei" è un film che, seppure veda la stessa paternità registica di Luis Prieto, ha poco a che vedere con la storia di Baby e Step. O comunque è organizzato meglio. Ed è consigliabile agli uomini che vogliono sbirciare in un universo femminile dove non è detto per forza che le donne, giovani o mature, siano per forza le vittime predestinate del "maschio", bensì artefici del proprio destino. Anche quando usano il sesso e poi se ne pentono, anche quando maltrattano l'unico pischello che le vuol bene, anche quando piangono ma poi, alla fine, son sempre più forti del sesso forte.
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iosonosilvia! =d
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mercoledì 7 agosto 2013
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il bisogno d'amore
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La storia è di una diciassettenne, Allegra (Chiara Martegiani), una ragazza rimasta orfana dei genitori morti in un incidente aereo. Scoprirà poi che il padre aveva un'amante, Luisa (Claudia Gerini), e deciderà di conoscerla di persona.
Allegra, rimasta a casa dei nonni, è abbandonata a se stessa e per questo motivo decide di farsi ospitare dall'ex amante del padre pur di non patire la solitudine. Le due stringeranno amicizia, avranno momenti di sconforto, soprattutto in fatto di uomini: Allegra è innamorata di Gabriele (Alessandro Sperduti), un ragazzo della sua scuola che è attratto da lei per la sua semplicità; anche Luisa si innamorerà di uomo dopo un periodo di sofferenza.
Il film è ideato bene, la storia funziona, ma non convince la superficialità che intercorre tra i momenti di dramma e quelli spensierati; inoltre il bisogno quasi disperato delle due donne, in particolare dell'ormai adulta Luisa, rasenta il patetico.
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La storia è di una diciassettenne, Allegra (Chiara Martegiani), una ragazza rimasta orfana dei genitori morti in un incidente aereo. Scoprirà poi che il padre aveva un'amante, Luisa (Claudia Gerini), e deciderà di conoscerla di persona.
Allegra, rimasta a casa dei nonni, è abbandonata a se stessa e per questo motivo decide di farsi ospitare dall'ex amante del padre pur di non patire la solitudine. Le due stringeranno amicizia, avranno momenti di sconforto, soprattutto in fatto di uomini: Allegra è innamorata di Gabriele (Alessandro Sperduti), un ragazzo della sua scuola che è attratto da lei per la sua semplicità; anche Luisa si innamorerà di uomo dopo un periodo di sofferenza.
Il film è ideato bene, la storia funziona, ma non convince la superficialità che intercorre tra i momenti di dramma e quelli spensierati; inoltre il bisogno quasi disperato delle due donne, in particolare dell'ormai adulta Luisa, rasenta il patetico. Clichè e momenti visti e rivisti in film del genere non mancano, come quelli in cui Allegra si lascia andare alla disperazione abbandonandosi ai ragazzi, mentre Luisa sembra la classica donna rimasta sola che, pur di non rimanerci, affretta i tempi per intraprendere una relazione con un uomo appena conosciuto, che si rivelerà infantile ed estremamente codardo.
Ciò che mi piace è il momento in cui il ragazzo della protagonista si ribellerà all'attaccamento morboso di lei che cerca, tramite lui, di sentire meno la mancanza dei genitori, in particolare del padre. Il finale capovolgerà la situazione con un colpo di scena.
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teo '93
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mercoledì 7 aprile 2010
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due generazioni a confronto
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Allegra è una diciassettenne insicura, introversa e trascurata dai suoi familiari, sempre presi come sono da quotidiani litigi. Vive perseguitando il sogno che Gabriele, coetaneo di cui è innamorata, si invaghisca un giorno di lei. Proprio quando avrà sperato per un attimo che i suoi genitori avrebbero potuto risolvere i loro problemi sentimentali decidendo di partire per una vacanza in Kenya, l’aereo su cui si imbarcheranno precipiterà procurandone la morte. Costretta a vivere insieme ai nonni, Allegra scoprirà casualmente che il padre aveva intrapreso un’importante relazione con una donna di nome Luisa, che vorrà incontrare per perpetuare il ricordo del genitore strappatole troppo presto.
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Allegra è una diciassettenne insicura, introversa e trascurata dai suoi familiari, sempre presi come sono da quotidiani litigi. Vive perseguitando il sogno che Gabriele, coetaneo di cui è innamorata, si invaghisca un giorno di lei. Proprio quando avrà sperato per un attimo che i suoi genitori avrebbero potuto risolvere i loro problemi sentimentali decidendo di partire per una vacanza in Kenya, l’aereo su cui si imbarcheranno precipiterà procurandone la morte. Costretta a vivere insieme ai nonni, Allegra scoprirà casualmente che il padre aveva intrapreso un’importante relazione con una donna di nome Luisa, che vorrà incontrare per perpetuare il ricordo del genitore strappatole troppo presto. La storia prosegue delineando l’amicizia tra due donne complementari ed entrambe alla ricerca di una vera identità, descrivendone travagli e incomprensioni fra crescite e “nuovi arrivi”.
Dopo la regia del fortunato “Ho voglia di te”, ritroviamo Luis Prieto in un film tratto dal romanzo omonimo di Maria Daniela Raineri che certo non brilla (come del resto il suo sequel di “Tre metri sopra il cielo”) in inventiva e sforzo rappresentativo (già il titolo di per sé non è una ventata di creatività). I cliché sono palpabili quasi ogni minuto, i sentimenti sfuggono continuamente smorzati dalla solita musica invadente o dalla caduta nei ricorrenti luoghi comuni del nostro cinema (la donna fragile ma caparbia, il maschio affascinante che si rivela un bambinone impacciato che tenta di fuggire dalla proprie responsabilità, le colleghe d’ufficio imperterrite dispensatrici di consigli d’amore). In fondo, però, “Meno male che ci sei” scorre con una spensieratezza piacevole e distesa, garantita anche da credibili immedesimazioni, nonostante i debolissimi comprimari (buona l’esordiente ventiduenne Chiara Martegiani/Allegra, brava ma meno convincente del solito Claudia Gerini, spassosa invece Teresa Mannino, direttamente dal palco di Zelig e già davanti alla cinepresa ne “La fidanzata di papà”). Una salsa condita con un’ottimistica vivacità che strappa frequentemente un sorriso, ma che non ci dovrebbe distogliere dal suo principale ingrediente: la vacuità.
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