Advertisement
Horror Frames: nel delirio dei film sugli squali

Gli animali iper dimensionati di Mega Shark vs Giant Octopus.
di Rudy Salvagnini

Shimada ed Emma dentro al sottomarino, in una scena del film.
Lorenzo Lamas (66 anni) 20 gennaio 1958, Santa Monica (California - USA) - Capricorno. Interpreta Allan nel film di Jack Perez Mega Shark Vs. Giant Octopus.

martedì 2 novembre 2010 - Approfondimenti

L o squalo di Spielberg, oltre ad avere all'epoca abbattuto i record d'incassi, ha anche sostanzialmente inaugurato un sottogenere dell'horror che nel corso degli anni si è standardizzato producendo uscite regolari e frequenti. Anche quando l'onda dei seguiti de Lo squalo (da tempo fermi al quarto episodio del 1987) e dei diretti emulatori (tra cui gli italiani L'ultimo squalo di Castellari e La notte degli squali di Tonino Ricci) si è esaurita, infatti, le uscite sono proseguite trovando spesso una distribuzione, televisiva o nell'home video, anche in Italia. Alcuni titoli alla rinfusa: Red Water - Terrore sott'acqua, Shark Attack (tre episodi), Shark Zone, Deep Blood - Sangue negli abissi, Fauci mortali (questi ultimi due di produzione italiana) e altri ancora.
Tra i più bizzarri degli ultimi tempi c'è sicuramente Sharks in Venice di Danny Lerner (specialista nel campo), in cui gli squali si avventurano nei canali della città lagunare con esiti prevedibili. Ma la bizzarria non è sempre sinonimo di divertimento (lasciamo pure perdere la qualità). La cosa più curiosa infatti è che questi squalo-movies - quelli dell'ultimo decennio almeno - sono generalmente caratterizzati da una pochezza notevole e dal fatto di essere noiosi oltre l'immaginabile: con le dovute eccezioni, come il teso Open Water e, in parte, il brioso Blood Surf. La storia di solito è sempre quella, i protagonisti sono stereotipi legnosi, gli effetti speciali quasi inesistenti, ridotti a immagini di repertorio slegate dal contesto o a digitalizzazioni di modesta qualità.
Eppure questi film devono avere un loro pubblico se continuano a essere prodotti e distribuiti: un fenomeno cultural-commerciale di basso profilo forse, ma che sarebbe da studiare (non mi offro volontario). Ultimamente, di fronte alla ripetitività narrativa (generalmente incentrata su manipolazioni genetiche operate da militari senza scrupoli) si è sentita la necessità di alzare il tiro e di esagerare, ingrandendo gli squali e appaiandoli ad altri animali marini iper dimensionati. Ciò che ne è venuto fuori è stato, per fare un esempio, il delirio puro di Mega Shark vs. Giant Octopus, diretto da Jack Perez, autore anche di una sceneggiatura che sembra essersi scritta da sola per quanto poco senso ha.
A bordo di un piccolo sottomarino, che ha preso senza autorizzazione per riuscire a provare le sue teorie, l'intrepida biologa Emma McNeill (Deborah Gibson) è testimone di un fatto strano: rese pazze da un sonar a bassa frequenza lanciato da un elicottero, alcune balene prendono a capocciate una formazione di ghiaccio subacquea. Così facendo, liberano una piovra e uno squalo entrambi preistorici ed entrambi giganteschi che erano ivi congelati. La piovrona si dà subito da fare devastando una piattaforma petrolifera al largo delle coste giapponesi. Poi anche lo squalone entra in azione in un sinergico crescendo catastrofico. Le iperboli sono all'ordine del giorno: il super squalo è in grado di fare balzi fuori dall'acqua talmente elevati da riuscire ad abbattere a morsicate un aereo di linea in volo; per non essere da meno, la piovrona abbatte un elicottero con un colpo di tentacolo! Sulle prime, nonostante l'evidenza, nessuno crede alla loro esistenza. Tranne Emma, ovviamente, che non ha potuto vedere gli animaloni, ma intuisce che ci sono. C'è comunque un testimone - l'unico sopravvissuto alla strage della piattaforma petrolifera - che ha visto la piovra gigante e ne parla al dottor Shimada, uno scienziato che indaga sull'avvenimento (fatto passare come un incidente). L'esimio professor Sanders ritiene che quelle creature preistoriche esistano davvero e forma un apposito team con Shimada ed Emma, sua ex studentessa. Il trio viene prelevato con la forza dall'FBI e accetta di collaborare a risolvere il problema purché si cerchi di preservare gli animaloni - una scoperta scientifica gigantesca quanto la loro mole - e non si badi solo a distruggerli.
Il desiderio (o la necessità) di rendere più appetibile un sottogenere agonizzante porta all'esagerazione totale e, se non altro, movimenta le cose attraverso una summa di vertiginose esorbitanze. Ma può un film che contiene un simile campionario di stranezze essere comunque noioso? La risposta è sì. La storia è raccontata male e senza verve, piena com'è di dialoghi insulsi tra scienziati, federali e altre autorità. E le svolte narrative vengono proposte con una sciatteria che genera umorismo involontario. Mentre sono a letto in seguito a un'improvvisa attrazione, Emma e Shimada hanno una fulminante intuizione: “Feromoni”!. Così trovano l'idea per combattere gli animaloni: quando si dice che la mente degli scienziati è sempre al lavoro anche nei momenti più impensati.
Gli effetti speciali digitali che abbondano in questi film li rendono sempre più simili a cross-over tra film con attori e cartoni animati: lo squalo di questo film non è tanto lontano da quelli di Nemo o di altri cartoni degli ultimi anni. Il risultato non è brillantissimo in termini di credibilità. Del resto, viene da dire che non c'è quasi nulla di credibile in questi film. Di fronte al fallimento dei primi tentativi e alla prospettiva nefasta avanzata dai militari di usare, come al solito, le armi nucleari, ciò che Shimada riesce a tirare fuori è il consiglio di andare a dormire perché da stanchi non si ragiona bene. Quanta saggezza. Soprattutto perché proprio negli incubi viene a Emma una nuova idea: far combattere la piovrona e lo squalone uno contro l'altro. Come non averci pensato prima?
Anche una volta si facevano film con animali giganti che minacciavano le città, anzi sono una branca del fantahorror che ha goduto di grande popolarità negli anni '50, nell'epoca d'oro della fantascienza cinematografica più ingenua. Ma il sense of wonder di quei film era ottenuto con un know-how che sembra essere stato irrimediabilmente perduto. Qui, la lotta titanica contro i mostri sembra una radiocronaca, zeppa di ordini abbaiati da militari, commenti preoccupati e confuse immagini sui radar di bordo.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati