L'uomo nero

Film 2009 | Drammatico, 116 min.

Regia di Sergio Rubini. Un film con Sergio Rubini, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Fabrizio Gifuni, Guido Giaquinto, Anna Falchi. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2009, durata 116 minuti. Uscita cinema venerdì 4 dicembre 2009 distribuito da 01 Distribution. - MYmonetro 2,90 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 10 marzo 2014

Gabriele Rossetti, torna in Puglia, nel suo paese natale, per la morte del padre. La notte passata nella sua vecchia casa d'infanzia lo riporta indietro nel tempo, a quando era una bambino negli anni '60. Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office L'uomo nero ha incassato 1,6 milioni di euro .

Consigliato sì!
2,90/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 2,83
PUBBLICO 3,37
CONSIGLIATO SÌ
Sergio Rubini ritorna al privato e al riesame del proprio passato .
Recensione di Marzia Gandolfi
giovedì 3 dicembre 2009
Recensione di Marzia Gandolfi
giovedì 3 dicembre 2009

Gabriele Rossetti va a sud, torna al suo paese e al padre ricoverato in un ospedale di provincia. Al capezzale dell'uomo, Gabriele ripensa alla sua infanzia e alla sua relazione col genitore, capostazione ossessionato dall'arte e da Cézanne. Figlio unico di Ernesto e Franca Rossetti, insegnante e casalinga amorevole, Gabriele cresce osservando le manie degli adulti: le infatuazioni corrisposte di zio Pinuccio, le tele rifatte del padre, le conversazioni coi cari defunti della madre. Impressionato da un misterioso uomo nero e affascinato dal fascino impenitente dello zio, Gabriele vive la sua fanciullezza e subisce la frustrazione artistica del padre, ispirata dal pittore impressionista e umiliata da un critico d'arte locale e trombone. In viaggio lungo i binari della vita e del tempo procederà per agnizioni, riconoscendo padre e uomo nero per quello che sono e non per quello che fino ad allora aveva creduto che fossero.
Non è la prima volta e certamente non sarà nemmeno l'ultima che il cinema di Sergio Rubini va a sud, procedendo verso "la terra" d'origine e un riesame del proprio passato. La ricognizione delle proprie radici comincia con il viaggio picaresco di una sposa e procede con Tutto l'amore che c'è, affollato di ricordi ed elementi autobiografici e primo di cinque film (L'uomo nero compreso) in cui Rubini racconta il proprio Sud e la relazione che quello spazio della memoria intrattiene col Nord. Allo stesso modo dell'Amore ritorna (riflessione sulla professione dell'attore e del regista) la camera di un ospedale, in cui si consuma la vita e la degenza del padre di Rubini, diventa osservatorio privilegiato del figlio di Gifuni, diventato uomo da un'altra parte.
La Puglia dell'Uomo nero parla ancora di uno strappo, di una ferita, delle ragioni, giuste o sbagliate che siano, di un distacco. Il flashback, attivato dai ricordi di Gabriele, doppio del Bentivoglio emigrante della Terra, introduce la sua infanzia tribolata dentro uno spazio geografico impressionato da magia e fatalismo e all'ombra di un uomo nero dispensatore di caramelle e di un padre in credito con la vita. Il viaggio a ritroso di Gabriele chiarisce al figlio la verità sul padre e su un segreto mai rivelato. Al figlio, rivendicato dalla malattia del genitore, non rimane che tornare indietro e rimuovere abbagli e fraintendimenti, rendendo di nuovo possibile e corrente l'amore. Archiviato l'art thriller sui mercanti del bello e la corruttibilità dell'anima umana (Colpo d'occhio), il cinema di Rubini ritrova la vocazione antropologica e il cuore della Terra, replicando una volta di troppo la retorica delle radici e il ritorno al privato.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 14 dicembre 2009
Nino Pell.

Questa pellicola di Sergio Rubini è sicuramente un ottimo film che fa riflettere su come spesso certi modi di pensare della società siano abbastanza atavici e poco propensi a guardare oltre certi preconcetti di tipo sociale. La trama è ambientata nel Sud Italia, ma io penso che, indipendentemente dal luogo in cui ci si trova, è di consueto uso comune il giudicare una persona dal lavoro che svolge o [...] Vai alla recensione »

lunedì 28 dicembre 2009
mariac

Colorato, leggero, frizzante, con un amaro retrogusto, queste le qualità del nuovo film di Sergio Rubini che scruta ancora una volta, come per La Terra, alcuni aspetti dell'entroterra pugliese. La retrospettiva della figura di un padre è il tema principale della pellicola a cui si accompagnano la chiusura, l'ipocrisia, l'accanimento raffigurato dai soliti personaggi di paese a cui nulla è dovuto ma [...] Vai alla recensione »

venerdì 4 dicembre 2009
preziosa

E' un fim drammatico,a tratti triste e commovente;è ambientato in Puglia, a Gravina di Puglia, San Vito dei Normanni e Bari, presenta inquadrature molto nitide, è molto accurato nelle ricostruzioni ambientali e d'epoca, nei costumi e nel trucco dei personaggi principali, che all'inzio e alla fine del film sono trasformati in anziani. Poco dopo le prime scene, si torna nel passato, verso la metà degli [...] Vai alla recensione »

sabato 2 gennaio 2010
pipay

Il film fotografa magistralmente la realtà della vita di provincia, in particolare quella che si svolge in un paesino della Puglia, circa mezzo secolo fa. Un capostazione frustrato insegue velleità artistiche e tenta invano di farsi un nome come pittore. Si tratta di un personaggio tormentato, incompreso, insoddisfatto. Attorno a lui ruota un mondo, un microcosmo locale costituito di invidie, illazioni, [...] Vai alla recensione »

giovedì 13 settembre 2012
Solo un'Opinione

Film molto particolare...   e di conseguenza anche la recensione sarà particolare, diversa dal solito, questa volta non saranno sensazioni e pensieri scaturiti dal film ma diretti al film e ai loro protagonisti.   Solitamente dopo la visione di un film ho dei sentimenti discretamente convergenti verso la storia che ho visto o i personaggi che l'hanno [...] Vai alla recensione »

venerdì 30 settembre 2011
paperino

Attore estremamente espressivo e capace di trasformazioni fisiche incredibili ( penso al personaggio "cattivo" de " La terra" ) riesce sempre a riconsegnerci paplpabile l'atmosfera della sua terra, della vita di paese di un tempo con le sue ipocrisie e meschinità. Facile è l'accostamento a Tornatore che però si cimenta con film di più ampio respiro [...] Vai alla recensione »

venerdì 19 novembre 2010
Francesco2

Un altro ritorno, dopo quello di Almodovar in "Volver": Rubini torna al suo Sud in tutti i sensi, perché senza esprimersi in termini ghezziani la cosa ha una valenza geografica, artistica(E' un altro sguardo sul Sud dopo quello della bruttina "Terra", che guardacaso era proprio un film "di sguardi"), e personale ( Suo padre era un capostazione, come il protagonista [...] Vai alla recensione »

martedì 5 gennaio 2010
alespiri

RECENSIONE RILETTA E RISCRITTA Il film di Rubini, ambizioso nell’intento psicologico, indulge spesso su immagini oleografiche ed un po’ retoriche di un Italia che diventa lo stereotipo del sud di quegli anni. Le atmosfere sono chiaramente evocative di un taglio registico stile Tornatore e ricordano Baaria. La colonna sonora, a volte invadente, di Nicola Piovani (grande maestro, per carità!) ricorda [...] Vai alla recensione »

sabato 26 dicembre 2009
alespiri

Rubini strizza un occhio a Tornatore indulgendo una volta di troppo su retoriche oleografiche, la musica di Piovani ci riporta in atmosfere de "La vita è bella". Il film non decolla e indugia compiaciuto di se tesso su sequenze di treni a vapore sempre uguali e che non portano da nessuna parte. La metafora del ritorno del figlio (di Rubini padre) al passato per "uccidere il padre" dentro di sè, così [...] Vai alla recensione »

domenica 3 gennaio 2010
EVERYONE

Del film dò un giudizio medio non troppo convicente la recitazione di alcuni interpreti in primis la Golino con a seguito il buon Scamarcio che non ha davvero la stoffa per un essere un Giannini dei giorni nostri..La mia curiosità si incentra invece sul tema trattato dal film essendo identico nella sostanza ed anche in alcuni particolari ad un'opera letteraria uscita alcuni anni fa ovvero "Via Gemito"di [...] Vai alla recensione »

giovedì 17 dicembre 2009
Daniel183

Ottimo film, intraprendente come il suo regista/interprete Sergio Rubini, film intenso e con forti valori che rispecchiano le radici pugliesi di Rubini. DA NON PERDERE!!

martedì 19 gennaio 2010
lunetta

Ho visto il film quasi 2 settimane fa, ma non ho scritto recensioni perchè bloccata dalla presunzione, dalla supponenza e dalla estrema ignoranza del personaggio che è il "critico" d'arte del film: non volevo assomigliare a lui! Così mi sono presa del tempo, e oggi posso dire che, davvero ricorda un pò Tornatore, con il suo Baaria, film bello, ma statico, estremamen [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 gennaio 2010
ldmeinung

Il film è molto bello, espressivo ed emozionante per tantissimi aspetti. Magnifico il coup de foudre del quadro sostituito e significativo il segreto mantenuto per anni. Bravo Rubini! Sinceramente mi sarei aspettato molto di più dal Maestro Piovani che non avrebbe dovuto rivisitare il tema di "La vita e bella". Ho sofferto nel constatare la parziale "copiatura".

lunedì 4 gennaio 2010
fataignorante

ottimi interpreti. l'ironia dilaga leggera. commuove . bravi.

mercoledì 9 dicembre 2009
claudia75

Puglia, paese da San Vito. Poche anime semplici fra cui Ernesto Rossetti, estimatore dell'arte di Cèzanne a cui va stretto il mestiere di capostazione. Attravesro gli occhi del figlio Gabriele, la pellicola racconta l'infanzia del bambino (alter ego dell'uomo Rubini), il particolare rapporto con il padre aspirante pittore in bilico fra la soddisfazione e la delusione di chi si mette in gioco almeno [...] Vai alla recensione »

sabato 5 dicembre 2009
nicoladp

ottimo

domenica 11 aprile 2010
eli.f.b.

Intenso. Non è la prima volta che vedo rappresentato in un film, un appassionato di pittura, che finisce con l'essere travolto dalla sua stessa passione, quasi a farne un'ossessione-penso al vecchio di "Amelie" e la ragazza col bicchiere di Renoir- ma qui, non rimane travolto tanto dalla pittura quanto dalla ribellione verso l'ipocrisia e lo snobbismo [...] Vai alla recensione »

martedì 15 dicembre 2009
nicoladp

Un film da non perdere assolutamente.

domenica 13 dicembre 2009
Maria F.

Racconto molto efficace e convincente in tutte le sue parti che ha sprimacciato vigorosamente il mio animo facendo affiorare alla mente bellissimi e languidissimi ricordi e non solo. Ho sorriso per la delicatezza con cui sono state affrontate alcune situazioni e per altre ho anche riso di gusto. Gli attori tutti eccellenti e credibili. grazie di cuore.

domenica 13 dicembre 2009
Pomemil973

Il film pur ambientato negli anni 50-60 evidenzia i problemi che ancora oggi le famiglie si portano dietro con una veste più moderna. I genitori che trascurano i propri figli per vivere la loro vita e giustamente raggiungere i loro obiettivi i loro sogni. Illustra come il pensiero di un ragazzino matura nel tempo ..con il senno del poi... quando si raggiunge quella maturità che fa interpretare le cose [...] Vai alla recensione »

lunedì 8 febbraio 2010
Robert1948

E' un film bellissimo e non comprendo chi lo ha giudicato lento e noioso . Rubini ci spiega che cosa è il "provincialismo" . Io che vivo al Sud quando mi capita di osservare un giovane di talento lo spingo sempre ad andarsene parafrasando il famoso "fujitevenne" di Eduardo .Ed ai giovani dico di non ascoltare i vecchi tromboni che cercano di dissuaderli a restare perchè devono comprendere che vogliono [...] Vai alla recensione »

mercoledì 9 dicembre 2009
anna maria

Era ora che vedessimo un bel film italiano! Vedendo questo film sembra di sentire i profumi della terra di Puglia. Bravi gli attori, bella la musica e poi ... un pezzo d'Italia, un pezzo della nostra storia, un pezzo della nostra vita. E alla fine ho pianto dalla commozione. Non so gli anni che non mi capitava più.

domenica 6 dicembre 2009
*Geno Snape*

Un film davvero bello,fatto da Sergio Rubini,in una città splendida come la mia,Mesagne.

sabato 5 dicembre 2009
cinziaa85

Le origini sono una parte integrante di ogni uno di noi, sono lieta che qualcuno se le ricorda ancora e che ci metta un bel "colpo d' occhio" sopra, proprio quello di un gran regista. Bello davvero.

mercoledì 3 febbraio 2010
Jayan

Un bellissimo film sul mondo dei bambini e degli adulti che ricordano il loro passato. Un film intenso, che racconta la gente di un paese della Puglia, e lo fa con forza, passione e poesia. C'è anche una critica ai cosiddetti critici che si vantano di sapere, ma che non sanno distinguere un Cezanne originale da una copia. Il dramma di chi vorrebbe emergere come pittore, e ne ha le qualit&agr [...] Vai alla recensione »

mercoledì 16 dicembre 2009
Ale veviemo

Rubini ci offre un ottimo spaccato di una Italia meridionale post-bellica in piena epoca in cui le rivoluzioni culturale e socio-economica fanno da padrone. Da un lato il bene: la creatività, l'estetica, l'intraprendenza, l'onestà etica ed intellettuale; dall'altro lato il male: la cupidigia, l'ignoranza, la grettezza morale ed accademica, il servilismo ed in parte anche il clientelismo.

mercoledì 16 dicembre 2009
savmax

film capolavoro

martedì 15 dicembre 2009
topazzo

E' un atto d'amore verso suo padre, quello che Rubini compie in assoluta maturità cinematografica. Non ve lo perdete.

domenica 6 dicembre 2009
giba62

Bravi gli attori, bella la regia. Un film che offre tanti spunti di riflessione. Come figli non sempre si comprendono le ragioni dei genitori...poi "da grandi" si capisce che le cose non sempre sono come sembrano.

sabato 5 dicembre 2009
marezia

Ma qualcuno ha sentito la recensione dell'"esimio"? Due colpi se li meriterebbe anche lui... CHE SCHIFO!

lunedì 29 novembre 2010
pcologo

Per favore Marzia Gandolfi sii meno criptica: Cosa vuol dire? Archiviato l'art thriller sui mercanti del bello e la corruttibilità dell'anima umana (Colpo d'occhio), il cinema di Rubini ritrova la vocazione antropologica e il cuore della Terra, replicando una volta di troppo la retorica delle radici e il ritorno al privato ????

martedì 9 marzo 2010
Vittorio

Film ben fatto, con uno strepitoso Rubini, una bella storia che si mescola tra favola e realtà, immaginazione e provincialismo, con una bella fotografia e un bel finale!! Il cinema italiano è in netta ripresa...e questo film lo dimostra in pieno!! Non adatto per chi ama i vari film di Vanzina....

mercoledì 9 dicembre 2009
marezia

Buone vacanze e a San valentino. Ciao, ciao.

mercoledì 9 dicembre 2009
marezia

Dopo aver interpretato la figura del critico, sedicente Dio onnipotente sulla Terra, Rubini passa dall'altra parte: da quella dell'artista. Si tratta di un uomo "portatore sano" (espressione strana forse ma giusta in quanto relativa alla sua genuinità, alla sua spontaneità) di una passione che però scontrandosi con la meschinità piccola e cattiva di notabili del suo paese (cittadini che si rimangeranno [...] Vai alla recensione »

martedì 8 dicembre 2009
moviola

Un film corale, solare come il sud sa offrire. Ottimi tutti i protagonisti. Un neo...la colonna musicale. Un Piovani da pedate. Un plagio della vita bella. Peccato che non si può autodenunciare. Vincerebbe la causa alla prima udienza.

martedì 8 dicembre 2009
musicante

La maggioranza dei critici è d'accordo sul fatto che Rubini sia un indagatore dell'animo umano.In effetti "L'uomo nero"è l'accurata visione,fatta attraverso la semplicita' degli occhi di un bambino,del Sud e dei suoi protagonisti,che sono poi le persone,la gente di tutti i giorni.Vivono in questo film le contraddizioni piu' profonde di una terra che riserva meraviglie e fascino senza tempo,ma che cela [...] Vai alla recensione »

lunedì 30 novembre 2009
marezia

Dopo "Colpo d'occhio" (molto interessante e a mio insindicabile parere BELLO) Rubini torna alla regia con una storia molto suggestiva ma difficile da rendere senza cadere nel patetismo di maniera perché ce n'è anche uno sano. Vedremo, vedremo...

domenica 13 dicembre 2009
preziosa

Ho avuto l’occasione di rivedere il film una seconda volta, dopo 8 giorni dalla prima visione e dopo aver avuto uno scambio di opinioni sul contenuto del film, mi sono posta un quesito: quando è avvenuto "il fatto" prima o dopo la festa di compleanno del bambino?Insomma il film si presta ad una doppia interpretazione relativamente ad un fatto collegato alla copia del tavola “L’uomo con bombetta” di [...] Vai alla recensione »

mercoledì 9 dicembre 2009
my547

Tutti i film di Rubini, più o meno, mi sono piaciuti. Questo in particolare ha richiamato alla mente i ricordi delle estati della mia infanzia trascorse nel Salento. Se dovessi confrontarlo con le altre produzioni attualmente nelle sale, lo definirei un capolavoro. Non ci sono colpi di scena, ma non è scontato. Una bella storia, verosimile, della fine degli anni ’60.

martedì 8 dicembre 2009
musicante

In questo periodo gia' molti critici e molte persone hanno affermato con sicurezza che Rubini è un indagatore dell'animo umano.In effetti "L'uomo nero"è un viaggio nell'anima attraverso gli occhi di un bambino,un viaggio visto con la semplicita' ingenua(ma non troppo)di un ragazzino e la complessita' del Sud e di un piccolo pesino della Puglia.La voglia di un semplice capostazione di essere qualcosa [...] Vai alla recensione »

domenica 23 ottobre 2022
PaolotoR

Rapporti tra padre e figlio, tra moglie e marito, tra vivi e defunti e lezioni di vita nel velo sottile che c'è tra l'essere adulto o bambino nella splendida cornice della Puglia e più in generale di un tempo passato ricco di usanze, tradizioni e costumi ormai sbiaditi con l'avvento della tecnologia. Un film ricco di spunti di riflessione...da vedere e rivedere... eccezionale.

martedì 7 ottobre 2014
no_data

film pessimo, nella storia, davvero banale, stupida, improbabile, scontata e mal costruita, nella regia che davvero lascia perplessi sulla parabola di Rubini, ormai solo capace di far il pugliese in qualsiasi ambito (ricordiamo il suo penoso interpretare il milanese in Cetto la qualunque!), e nelle interpretazioni, una su tutte quella di Scamarcio qui davvero inguardabile.

mercoledì 30 gennaio 2013
horatiulus

Mi è piaciuto. Il regista, con i suoi vezzi e le sue costruzioni di buon artigianato, ha ritratto con simpatia e buone emozioni persone e luoghi dei quali è parte. Interpretazioni attorali efficai.  

mercoledì 23 gennaio 2013
allamo

film bellissimo

mercoledì 6 luglio 2011
Dandy

Ambientato negli anni sessanta con un incipit e un finale ai giorni nostri,il film di Rubini mostra fin da subito ascendenze autobiografiche(i quadri che si vedono sono del padre dell'attore/regista,capostazione con la vocazione della pittura),mescolando riflessioni sulle aspirazioni frustrate e la piccolezza degli invidiosi.Sempre in bilico tra la commedia di costume(a tratti piuttosto divertente)e [...] Vai alla recensione »

lunedì 13 dicembre 2010
marezia

se Lei non capisce  è un prblema SUO. La Gandolfi è stata CHIARISSIMA. Che cos'è che non ha capito? La parte della frase relativa a "Colpo d'occhio" ne descrive la sostanza (e la definizione di art thriller è PERFETTA), la seconda pure ("Terra" è il titolo di un suo film) anche se in questo io non ho ravvisato nemmeno l'ombra di [...] Vai alla recensione »

mercoledì 30 giugno 2010
germi86

Gabriele torna al sud,in puglia,nella sua città di origine a causa della malattia del padre,e rivive la sua infanzia con i genitori e il caro zio pinuccio(Scamarcio).Questo film è un semplice racconto di vita,la storia di una famiglia,di un'infanzia e di un padre appassionato(poi ossessionato)di pittura..

martedì 12 gennaio 2010
michi1959

Lento, ma ben recitato soprattutto da Rubini e da Scamarcio, non male anche il bambino Gabriele, bocciata la Golino.

martedì 29 dicembre 2009
bigio

Non è il migliore Rubini regista...come attore invece è ineccepibile e unico. Meglio La Terra - lo penalizza qualche retorica di troppo, si avvia verso il gradevole intrattenimento. "Amarcord" pugliese, troppe radici difficili da sradicare, soliti personaggi, manca sempre a Rubini quel ...pizzico in più. Comunque da vedere

domenica 13 dicembre 2009
GKIM48

Il film è sicuramente piacevole, gli attori bravi (Scamarcio, non più nella parte del bel tenebroso, mi ha è stato - finalmente - simpatico), ma ... ma è un po' come il quadro di Cézanne attorno al quale gira tutta la storia: bello come l'originale, ma - appunto - non originale. A vedere le scene iniziali del filme sembrava di essere a "Baaria", la storia del figlio che torna, ormai affermato, sembrava [...] Vai alla recensione »

FOCUS
CELEBRITIES
martedì 1 dicembre 2009
Stefano Cocci

È la prima donna del nostro cinema. Bellissima e straordinariamente ricca di talento, benché non abbia mai frequentato una scuola, Valeria Golino interpreta il ruolo dell’attrice in maniera completamente moderna, con gusto anglo-sassone e spirito europeo. È una donna cosmopolita, di padre italiano e madre greca, cresciuta tra Atene e Napoli. Quando la sua carriera inizia a spiccare il volo, va a vivere a Los Angeles, dove inizia una proficua carriera.

INCONTRI
lunedì 30 novembre 2009
Marzia Gandolfi

Dopo aver rinunciato alla Puglia, spostandosi a Roma e servendo la vendetta (d’amore) nei panni di un autorevole critico d’arte e ai danni del talentuoso scultore di Riccardo Scamarcio, Sergio Rubini torna alle radici e a quella dimensione arcaica e misteriosa che ha innervato alcune delle sue opere più belle. Lontano dalla città e nella profonda provincia pugliese si consuma la vita e il sogno di Ernesto Rossetti, capostazione con velleità artistiche.

Frasi
Allora non hai capito niente, tu puoi portargli pure la Gioconda di Pascoli, tanto quelli sempre diranno che è una schifezza!
Una frase di Zio Pinuccio (Riccardo Scamarcio)
dal film L'uomo nero - a cura di nicola
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Cristina Piccino
Il Manifesto

Un figlio torna a casa per raccogliere l'ultimo soffio del padre che muore dopo averlo abbracciato. Inizio classico da cui si apre nel sentimento doloroso del lutto il flashback (montato con morbida leggerezza da Esmeralda Calabria) che narra la relazione tra i due, il figlio fuggito dal paesino pugliese soffocante di provincia vive in Svizzera, famiglia bilingue, carriera di successo e, esclamano [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

I treni, la pittura, la famiglia, la Puglia. Sergio Rubini ha messo in L'uomo nero, suo decimo film da regista, tutte le proprie ossessioni. Le ha frullate in un mix falsamente autobiografico («questa non è la vita che ho avuto, ma forse quella che avrei voluto», ha spiegato) e ha tirato fuori dal cilindro un film personale, sentito, bellissimo. Uno struggente omaggio al padre, capostazione e pittore [...] Vai alla recensione »

Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Gabriele ricorda il genitore Ernesto, un capostazione vestito di scuro con la passione frustrata per l'arte. «Quanti colori vedi?», domanda il capostazione Ernesto Rossetti (Sergio Rubini) al figlio. I due viaggiano su un treno che corre verso Bari. Il piccolo Gabriele (Guido Giaquinto) guarda fuori dal finestrino, e prova a rispondere. C'è il verde, dice, e ci sono il marrone, il giallo.

Alessio Guzzano
City

«Che stronzi». Sono le ultime parole del capostazione Sergio Rubini, ostinato pittore fallito, sibilate al figlio Fabrizio Gifuni. Poi torniamo al suo paese pugliese, nel 1967: piazza assolata su cui si affacciano la Dc, il PCI e la Pro Loco dove si tenne la sua prima e ultima mostra. Un insuccesso dovuto alla non eccelsa qualità di opere quali "Trulli innevati" e a un black out causato dalla mano [...] Vai alla recensione »

Alberto Castellano
Il Mattino

Con «L'uomo nero» Sergio Rubini racconta e interpreta la storia di un difficile rapporto tra padre e figlio. Il ritorno di Gabriele Rossetti nel suo paese d'origine in occasione della malattia terminale del padre, diventa un viaggio della memoria che lo riporta negli anni '60 quando il genitore, capostazione sposato con un'insegnante di lettere, coltivava con talento la passione per la pittura e, in [...] Vai alla recensione »

Paola Casella
Europa

Il Rubini regista funziona sempre meglio sulle note della malinconia e del sorriso agrodolce che su quelle del melodramma: lo dimostra anche il suo ultimo film, che trova il proprio centro emotivo nell'amore dello sguardo di un figlio (il piccolo Guido Giacquinto) per il padre, ovvero quello di Sergio per il proprio papà ferroviere con tentazioni (o velleità?) artistiche.

Davide Turrini
Liberazione

Che Sergio Rubini, sobrio artista di questo vuoto star system italiano, si voglia togliere ragguardevoli sassolini dalla scarpa, è legittimo e stuzzicante. Ne L'uomo nero , tra i suoi soliti fondali di Puglia da trullo e con un ricco baule d'amarcord, s'irride la vacuità del concetto di critica dell'arte (pittura, cinema, ecc…) per salvare la verace autorialità, qualsiasi cosa questo concetto voglia [...] Vai alla recensione »

Paolo D'Agostini
La Repubblica

Rubini non fa mistero delle sue ossessioni e anzi, come ogni artista, le valorizza. L' amore/odio per la terra d' origine, la sua lingua e la sua ristrettezza provinciale, la famiglia: elementi che nutrono questo come già altri suoi film. Rivedendosi bambino qui mette in scena, con ampia licenza poetica ma anche molta verità, il ritratto di un padre capostazione esaltato e torturato dall' ambizione [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Sergio Rubini, con il suo cinema, ritorna volentieri in Puglia, dov'è nato. L'hanno dimostrato certi suoi film di successo quali Tutto l'amore che c'è, L'anima gemella e, soprattutto La terra. Lo dimostra anche il film di oggi, più scopertamente autobiografico dei precedenti, visto con gli occhi di un ragazzetto di una cittadina di provincia accudito da una mamma tenera ma spesso coinvolto nelle ire [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Riccardo Scamarcio con tutti i capelli bianchi è l'immagine più insolita de L'uomo nero. Ancora una volta Sergio Rubini racconta il ritorno del protagonista al paese natale in Puglia, in questo caso per dire addio al padre morente: capostazione amante della pittura, stroncato nelle proprie ambizioni artistiche dalla malignità provinciale e dal caso, pareva soltanto un uomo frustrato, rabbioso e minaccioso, [...] Vai alla recensione »

Maurizio Cabona
Il Giornale

Il figlioletto (Guido Giaquinto) diventa un quarantenne (Fabrizio Gifuni), che rivaluta post mortem il padre (Sergio Rubini) quando scopre che aveva rubato un celebre quadro. Ecco l'essenza de L'uomo nero, Baarìa pugliese negli ultimi anni della presidenza Saragat. Rubini è un pittore della domenica frustrato perché la natia San Vito dei Normanni non l'apprezza, priva com'è di un ricambio delle élite. [...] Vai alla recensione »

NEWS
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martedì 1 dicembre 2009
 
CELEBRITIES
martedì 1 dicembre 2009
Stefano Cocci

In sala al fianco del compagno Riccardo Scamarcio ma come “fratello e sorella” È la prima donna del nostro cinema. Bellissima e straordinariamente ricca di talento, benché non abbia mai frequentato una scuola, Valeria Golino interpreta il ruolo dell’attrice [...]

NEWS
mercoledì 18 novembre 2009
Chiara Renda

Animazione e horror per i giovani Al cinema si comincia a respirare aria natalizia già dai primi di dicembre, quando per la gioia dei piccoli (e non solo) uscirà nelle sale un nuovo prodotto 3D il cui trailer sta già spopolando nei cinema: A Christmas [...]

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