La rivolta delle ex |
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Un film di Mark Waters.
Con Matthew McConaughey, Jennifer Garner, Breckin Meyer, Lacey Chabert, Robert Forster.
continua»
Titolo originale Ghosts of Girlfriends Past.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 100 min.
- USA 2009.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 3 luglio 2009.
MYMONETRO
La rivolta delle ex
valutazione media:
2,07
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I fantasmi del signor Dickensdi Pietro SignorelliFeedback: 105 | altri commenti e recensioni di Pietro Signorelli |
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sabato 4 luglio 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Alzi la mano chiunque dei gentili lettori che non conosce il famosissimo «Canto di Natale» scritto nel lontanissimo 1843 da Charles Dickens? Ebbene, degli sceneggiatori in apnea di fantasia hanno pensato bene di proporre una nuova versione, con donne lasciate e disilluse al posto dei soldi come argomento. L'Ebenezer di oggi è Connor Mead, fotografo d'alta moda e di riviste di settore sciupafemmine all'ennesima potenza che non ha nessuno scrupolo ad illudere ragazze per poi mollarle la mattina dopo. Ma questo incallito donnaiolo feticista della sveltina, un giorno deve andare al matrimonio del fratello Paul, solo per obbligo visto il suo totale disinteresse verso l'istituzione familiare che ne deriva. Arrivato sul posto incontra la vecchia fiamma Jenny Perotti, organizzatrice del matrimonio. Ma le sorprese per Connor non finiscono qui: suo zio e mentore Wayne, da cui ha imparato tutto sull'arte di sedurre, scopare e poi scappare, morto tempo prima, gli riappare come fantasma, avvertendolo che riceverà la visita di tre donne, fantasmi del passato, presente e futuro che lo avvertiranno dei pericoli che incorre se continua con questa vita dissennata. Tra l'incredulità di Connor, comincia il viaggio per ricondurlo alla ragione. Come si vede, il racconto di Dickens subisce un upgrade degno dei poveri tempi di bassa arte: il sesso che condiziona l'etere e le immagini entra prepotentemente nel film di Mark Waters, mostrandoci donne bellissime in lacrime decisamente poco furbe (vista la fama di Connor, potevano ben sapere che erano per lui solo carne da una botta e via), una accozzaglia di comprimari di second'ordine che sono visti e rivisti (e strafatti nel senso produttivo), ma soprattutto una quantità industriale di zucchero a velo da far star male anche i non diabetici. La parte finale, corredata di foto, lacrime e discorsoni ridondanti che rinnegano le basi esposte precedentemente come fede, legge e credo sul fatto che le donne sono come i rasoi monouso, è quella maggiormente fastidiosa, un monotono incanalare nel qualunque prevedibile la moralina di paparino. Non si può dire che il film sia totalmente monotono – il viaggio nel tempo qualche risata la strappa e la solleva; le parti migliori sono quelle del giovane Connor alle prime armi e ai primi insegnamenti dei dogmi – ma il problema è che il film viene letto e codificato anni luce prima della sua fine (attendete un attimo ad uscire, c'è tempo per qualche scenetta extra sui credits finali), lo spettatore sa in anticipo tutto quello che avverrà. Alla fine le cose più spiritose e glamour riguardano l'attaccamento ai marines di Robert Jackie Brown Foster e la bellezza matura Anne Archer (moglie tradita di Attrazione fatale), parti secondarie davvero riuscite per la bravura degli attori. Mentre Douglas gigioneggia, McConaughey si pavoneggia e la Garner sorride con poca convinzione, il film si incanala nel filone delle commedie brillanti poco splendenti, una costante ricorrente nel genere parlando dell'odierno, soddisfazione per chi vede solo con molta bonaria accondiscendenza di grana effimera, limitata al momento della visione che si perde velocemente. Non possiamo sperare altro che chi non lo conosce si legga il cantico o riveda il film originale che ne parla meglio, film del 1970 con Finney/Guinness, per scoprire sapori magari vecchi, ma puri e sinceri come non lo è questo film, pieno di banalità ed ammiccamenti ormonali. Il fantasma dei tempi passati ha vinto per l'ennesima volta.
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