angelo umana
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sabato 6 marzo 2010
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lo amo non posso fare altrimenti, è successo
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“L’attrazione, la passione, le conseguenze” dice la locandina del film. Una delle conseguenze è un colpo di fucile sparato in una bella abitazione della Languedoc (F), lo stesso colpo con cui il film comincia e finisce. Tra l’inizio e la fine ci sono sei mesi della vita di un’elegante donna sui 45-50 anni, con due figli adolescenti ed un marito medico; famiglia benestante e dalla vita che scorre su binari apparentemente dritti, scontati.
Questa donna, Suzanne, è Kristin Scott-Thomas (Il paziente inglese, Ti amerò per sempre, oltre a un ruolo minore in Quattro matrimoni e un funerale) che come sempre sa dare intensità e sofferenza – questa quando occorre - ai suoi personaggi. Il miglior apprezzamento su questa attrice l’ho sentito dall’addetto tuttofare del piccolo cinema d’essai dove il film veniva proiettato: “Se anche ci fossero 10 film con K.
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“L’attrazione, la passione, le conseguenze” dice la locandina del film. Una delle conseguenze è un colpo di fucile sparato in una bella abitazione della Languedoc (F), lo stesso colpo con cui il film comincia e finisce. Tra l’inizio e la fine ci sono sei mesi della vita di un’elegante donna sui 45-50 anni, con due figli adolescenti ed un marito medico; famiglia benestante e dalla vita che scorre su binari apparentemente dritti, scontati.
Questa donna, Suzanne, è Kristin Scott-Thomas (Il paziente inglese, Ti amerò per sempre, oltre a un ruolo minore in Quattro matrimoni e un funerale) che come sempre sa dare intensità e sofferenza – questa quando occorre - ai suoi personaggi. Il miglior apprezzamento su questa attrice l’ho sentito dall’addetto tuttofare del piccolo cinema d’essai dove il film veniva proiettato: “Se anche ci fossero 10 film con K.S.T., con piccole variazioni nel suo ruolo, andrei a vederli tutti”.
“Partir” è il titolo originale che in spagnolo (siamo nel sud della Francia, vicino alla Spagna catalana) significa rompere, dividere, distruggere o caso mai – dal francese – fuggire, andarsene. Nella versione italiana è stato grossolanamente intitolato L’amante inglese (forse nell’intenzione dei titolatori italiani la parola amante attrae più spettatori). Invece nel film c’è rottura di quei binari soliti su cui tante coppie sono avviate, vite senza più storia, scontate. C’è la fuga dal prevedibile, ricerca di nuovi volti, luoghi e ambienti nuovi, come il rimescolamento di ingredienti che trovano la loro giusta collocazione. C’è il bisogno di una passione, anche rinunciando al benessere, allo status sociale e alle sicurezze. Trova, Suzanne, questa passione in un operaio spagnolo, uscito di galera, papà di una bambina che ama tanto; egli frequenta casa loro per una ristrutturazione. Bravissime la regista e l’attrice a mostrarci l’interesse per l’altro che sale, la passione che invade. Il marito reagisce come molti mariti farebbero, col ricatto dei soldi, i “vuoi distruggere ciò che abbiamo costruito” con i “non ce la farai mai senza di me”, con “hai scopato con lui, quante volte, dove l’avete fatto?”. Non riesce ad accettare i sommessi e ineluttabili “non posso fare altrimenti” o “è successo” della donna.
C’è ben altro che un’ “amante”: c’è la condizione di una donna che assolve il suo ruolo di oggetto di lusso acquisito e posseduto, di preparare i pasti e tirar su i figli e, ancora più avvilente, di corpo da usare per i bisogni fisiologici del marito … . Un colpo di fucile rompe questa prigione.
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annelise
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lunedì 22 marzo 2010
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la tragica passione
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In una famiglia perfetta, borghese e senza problemi economici,con due figli adolescenti, arriva un terremoto. La coppia, formalmente,tranquilla di un medico affermato e di una chinesiterapista di mezza età, viene travolta e sconvolta dall'arrivo di un operaio,ex carcerato.
Tra la moglie e quest'ultimo nasce una passione incontrollabile, un amore dirompente che fa saltare tutti gli schemi.
Quando lei fugge e rifiuta di rimanere a casa ,viene ,insieme al suo uomo,inseguita dalla vendetta del marito che la distrugge economicamente e le fa terra bruciata intorno.
La vendetta maschile nei tradimenti subiti e la punizione delle donne traditrici non rappresenta certo una novità, ma ,in questo film ,si sente e si vive la disperazione e la ricerca di autodeterminazione del personaggio femminile.
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In una famiglia perfetta, borghese e senza problemi economici,con due figli adolescenti, arriva un terremoto. La coppia, formalmente,tranquilla di un medico affermato e di una chinesiterapista di mezza età, viene travolta e sconvolta dall'arrivo di un operaio,ex carcerato.
Tra la moglie e quest'ultimo nasce una passione incontrollabile, un amore dirompente che fa saltare tutti gli schemi.
Quando lei fugge e rifiuta di rimanere a casa ,viene ,insieme al suo uomo,inseguita dalla vendetta del marito che la distrugge economicamente e le fa terra bruciata intorno.
La vendetta maschile nei tradimenti subiti e la punizione delle donne traditrici non rappresenta certo una novità, ma ,in questo film ,si sente e si vive la disperazione e la ricerca di autodeterminazione del personaggio femminile. Alcuni comportamenti,alcuni tentativi,alcune scelte sembrano ,più che atti eroici,gesti fuori misura,che non valutano rischi e conseguenze.
Sicuramente in un mondo perfetto e ben costruito sul benessere economico l'innamoramento senza regole , la passione per un uomo diverso , viene giudicato come una follia oppure come dice il marito il "desiderio di una donna in calore".
L'appartenenza dell'amante ad un ceto sociale diverso ha molta importanza: non è un borghese nè un professionista.La rivalità tra i due si gioca sul piano erotico sessuale o, almeno,questo è il terreno di confronto del marito.Questo è,inoltre, l'insulto più forte che sembra voler rivolgere alla moglie, dando alla sua passionalità un'accezione animalesca. La storia tra i due, invece, è anche altro: è tenerezza, solidarietà ,giornate tra mare e prati verdi. E' lavoro ,umiliazione e ricerca di un futuro.Si traduce tutto in un tragico sogno , in un gesto dirompente e in un abbraccio disperato.
Gli attori, anche per le loro caratteristiche, sono adeguati ai ruoli. Lei tenera e passionale,fragile ma determinata, l'amante un ruvido catalano avvolgente e focoso ed il marito prevedibile nel suo amore cinico ed opportunista.
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theophilus
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sabato 2 novembre 2013
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si piange o si ride?
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PARTIR
Tralasciamo pure le nostre frequenti e – crediamo – giustificate critiche sulle furbate nostrane tese a mascherare i film stranieri con titoli fuorvianti o inconsistenti. Nel caso di L’amante inglese, diretto e sceneggiato da Catherine Corsini, non mancano certo gli argomenti per giustificare una valutazione desolatamente negativa.
A partire dalla trama, che si articola dall’inizio alla fine senza un vero sussulto e senza nessun perché, né da parte della regista, né da quella dello spettatore. Tutto è artificiosamente chiaro, tanto da rendere la storia non lineare, ma banale e semplicistica.
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PARTIR
Tralasciamo pure le nostre frequenti e – crediamo – giustificate critiche sulle furbate nostrane tese a mascherare i film stranieri con titoli fuorvianti o inconsistenti. Nel caso di L’amante inglese, diretto e sceneggiato da Catherine Corsini, non mancano certo gli argomenti per giustificare una valutazione desolatamente negativa.
A partire dalla trama, che si articola dall’inizio alla fine senza un vero sussulto e senza nessun perché, né da parte della regista, né da quella dello spettatore. Tutto è artificiosamente chiaro, tanto da rendere la storia non lineare, ma banale e semplicistica. Un triangolo amoroso composto da tre marionette i cui fili sembrano essere nelle mani di uno scrittore di romanzi d’appendice o, forse, in quelle dei tenutari del giornalismo gossipparo e televisivo contemporaneo. Tutti i luoghi comuni sono ordinatamente al loro posto e agiscono nel film come a volersi riappropriare di stereotipi anticati, con una mano di vernice a rivendicare un’attualità che è troppo visibilmente contraffatta. La regista sembra dirci: l’amore è una cosa molto semplice, gli schemi sociali sono invece tremendamente complicati. Non ne può uscire che una tragedia. Se, però, si scade nel ridicolo, non di tragedia si tratta, ma di sentimentalismo venduto all’ingrosso.
Suzanne (Kristin Scott Thomas) e Samuel (Yvan Attal) sono i due vertici iniziali del drammone. Lei è la classica moglie, borghesemente e felicemente incastonata all’interno di una casa, di cui detiene le chiavi il marito, professionista stimato. Ivan (Sergi Lopez) è il terzo incomodo, arrivato nell’abitazione dei due al seguito di un architetto per fare alcuni lavori di manovalanza. Sguardo solare - nonostante un passato da detenuto, un matrimonio fallito e una figlia piccola che non vede mai – fisico mediterraneo con un che di opulento che si contrappone alla nervosa magrezza di Samuel e con “voglia di fare”, che fa? Resta soggiogato dal fascino triste e ambiguo della non più giovanissima ma ancora piacente Suzanne. E lei? Idem naturalmente, dopo un dubbio iniziale che scompare in pochi giri di pellicola. Tutto, poi, procede come da copione. La passione iniziale, amplificata dalla clandestinità e dai classici ostacoli di natura pratica che si frappongono, l’incapacità di lei di vivere a lungo in quell’ambiguità, la confessione al marito, il pentimento e il tentativo di resistere, la ripresa, la fuga da casa, il marito che fa terra bruciata attorno ai due amanti. Se avete ancora un po’ di lacrime in serbo, bisognerebbe considerare anche i due figli di Suzanne. In pieno rispetto del complesso edipico, il maschio parteggia per la madre e la femmina per il padre.
Con la piccola di Ivan formano, poi, tutti, un rinnovato quadretto familiare che sembra essere nelle speranze di Suzanne e Ivan.
Poi, si arriva all’epilogo, che non sarebbe giusto svelare, per il solo motivo che rappresenta l’unico punto che può tenere drammaticamente in sospeso un pubblico che vaga indeciso fra la noia e il riso.
Enzo Vignoli
22 marzo 2010.
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marcobrenni
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martedì 16 febbraio 2016
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un film scontato e ormai inattuale
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Già all'inizio della storia d'amore della signora-bene con l'operaio spagnolo, si intravvede già l'epilogo: il solito triangolo impossibile destinato a sfasciare tutto e tutti. Nulla di nuovo sotto il sole; la solita trita banalità d'un déjà vu ormai infinito. È chiaramente un film con pretese socio-politiche, teso a dimostrare quanto sarebbe ancora arretrata la condizione della donna, che tenta (anche infantilmente-irresponsabilmente) di uscire dalla noia agiata borghese causata da un matrimonio ormai divenuto routine. La denuncia della regista è scontata: la donna, buona per definizione, è vittima del marito cattivo e ricattatore che non si arrende davanti all'evidenza di essere cornuto.
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Già all'inizio della storia d'amore della signora-bene con l'operaio spagnolo, si intravvede già l'epilogo: il solito triangolo impossibile destinato a sfasciare tutto e tutti. Nulla di nuovo sotto il sole; la solita trita banalità d'un déjà vu ormai infinito. È chiaramente un film con pretese socio-politiche, teso a dimostrare quanto sarebbe ancora arretrata la condizione della donna, che tenta (anche infantilmente-irresponsabilmente) di uscire dalla noia agiata borghese causata da un matrimonio ormai divenuto routine. La denuncia della regista è scontata: la donna, buona per definizione, è vittima del marito cattivo e ricattatore che non si arrende davanti all'evidenza di essere cornuto. Il film è teso a dimostrare soprattutto l'ingiusta legge civile che obbligherebbe la donna sposata persino a prostituirsi col marito che non ama più: insomma deve soggiace al solito ricatto economico se lei non ha, o ha perso il lavoro. Quindi: bisogna cambiare legge e giurisprudenza per garantire al coniuge anche irresponsabile, uno stile di vita quo ante e la colpa non deve più centrare per nulla. Risultato: quasi tutti gli Stati europei dopo gli anni '70 hanno cambiato la legge in favore del coniuge fedifrago, che non deve ormai subire più alcuna conseguenza per le sue azioni. In effetti, oggigiorno, l'iniziativa al divorzio avviene nella misura dell'80% ca. da parte delle donne che non hanno più nulla da temere perché il loro tenore di vita e la custodia dei figli è garantito per legge, e senza condizioni di sorta. È vero che oggi hanno conquistato maggiori libertà, ma la conseguenza è anche lo sfascio generale delle famiglie. Nel centro-nord Europa, più del 50% dei matrimoni si sfasciano su iniziativa delle mogli "frustrate" . È un progresso? A voi l'ardua sentenza.
Chiaramente è un film vetero-femminista girato da una donna, e si vede. Come film vale poco, perché scontato quasi come un fotoromanzo, pure con velleità di denunce sociali ormai inattuali.
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gabriella
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venerdì 19 febbraio 2016
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amor fou
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Travolti da un insolito destino tra i vigneti della Francia meridionale ( nulla a che vedere con il film della Wertmuller, il riferimento è solamente dovuto alla descrizione di un rapporto tra una ricca borghese e un proletario ) il lungometraggio di Catherine Corsini, pur intenso, presenta alcune lacune. Suzanne ( una sempre bravissima Kristin Scott Thomas) è la moglie di Samuel, medico affermato , due figli adolescenti, un alto tenore di vita, mette in gioco la sua vita agiata e sicura di un matrimonio ormai senza scosse quando incontra Ivan, operaio catalano che sta eseguendo un lavoro di ristrutturazione nel suo laboratorio. La passione che esplode tra i due è travolgente, Suzanne , trascinata dall’impeto amoroso, decide di lasciare il marito , senza però prevedere che la vendetta del consorte sarà implacabile.
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Travolti da un insolito destino tra i vigneti della Francia meridionale ( nulla a che vedere con il film della Wertmuller, il riferimento è solamente dovuto alla descrizione di un rapporto tra una ricca borghese e un proletario ) il lungometraggio di Catherine Corsini, pur intenso, presenta alcune lacune. Suzanne ( una sempre bravissima Kristin Scott Thomas) è la moglie di Samuel, medico affermato , due figli adolescenti, un alto tenore di vita, mette in gioco la sua vita agiata e sicura di un matrimonio ormai senza scosse quando incontra Ivan, operaio catalano che sta eseguendo un lavoro di ristrutturazione nel suo laboratorio. La passione che esplode tra i due è travolgente, Suzanne , trascinata dall’impeto amoroso, decide di lasciare il marito , senza però prevedere che la vendetta del consorte sarà implacabile. La donna si troverà senza mezzi di sussistenza, costretta a lavoretti precari e a elemosinare qualche euro pur di sopravvivere. Niente però sembra fermarla, determinata e caparbia , alla fine è costretta a cedere, rientra a casa ma l’epilogo sarà devastane . La descrizione dei due amanti non è troppo convincente, mentre lei nella sua algida eleganza e bellezza trasuda una passionalità e una fisicità brucianti davvero notevoli, lui appare un po’ freddo e distaccato( niente a che vedere con Gerard Depardieu in “La signora della porta accanto” di Truffaut,), Ivan sembra accontentarsi della clandestinità, mentre per lei l’amore è totalizzante, incurante delle conseguenze, non c’è ragione, solo sentimento che finisce per annullarla e ci trascina anche lui.. La visione della Corsini è di una partigianeria comprensibile, ma viene fagocitata come la sua protagonista dalle emozioni , offuscando le figure comprimarie e relegandole a un ruolo superficiale e sbrigativo, il figlio che si schiera con la madre e la figlia con il padre. Il marito si rivela di una malvagità inaudita, forte del suo potere economico, domina e ricatta la moglie in modo ignobile, non riesce ad accettare che al suo posto ci sia un uomo di estrazione sociale inferiore, perdipiù ex pregiudicato. Non poteva che sfociare nel dramma una corda tesa così all’estremo, però la regista francese non possiede la potenza espressiva di Truffaut, anche se s’ispira al regista parigino e ne prende in prestito le musiche, diciamo che, , nel descrivere la sua eroina ben si calza una frase del maestro “ Come si scopre di essere innamorati”? “Si è innamorati quando si comincia ad agire contro il proprio interesse”.
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rita branca
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venerdì 6 marzo 2015
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l’amore non si compra
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L’amante inglese (2009) film di Catherine Corsini con Kristin Scott Thomas, Sergi Lopez, Yvan Attal, Bernard Blancan e altri
Bel film drammatico sul tema dell’amore coniugale ed extraconiugale. Grande interpretazione della sempre brava e splendida Kristin Scott Thomas, nelle vesti dell’inglese Suzanne, madre affettuosa e moglie dedicata di Samuel, un potente e ricco medico, i cui sentimenti verso di lei sono offuscati dalla routine e dalla miope sicurezza che basti un vincolo matrimoniale per continuare ad assicurarsi l’amore del partner, senza sentire il sensato bisogno di stimolarlo con le attenzioni che meriterebbe per conservarlo vitale nel tempo, impedendone così l’ossidazione come quella subìta da un oggetto prezioso lasciato a impolverarsi su un mobile.
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L’amante inglese (2009) film di Catherine Corsini con Kristin Scott Thomas, Sergi Lopez, Yvan Attal, Bernard Blancan e altri
Bel film drammatico sul tema dell’amore coniugale ed extraconiugale. Grande interpretazione della sempre brava e splendida Kristin Scott Thomas, nelle vesti dell’inglese Suzanne, madre affettuosa e moglie dedicata di Samuel, un potente e ricco medico, i cui sentimenti verso di lei sono offuscati dalla routine e dalla miope sicurezza che basti un vincolo matrimoniale per continuare ad assicurarsi l’amore del partner, senza sentire il sensato bisogno di stimolarlo con le attenzioni che meriterebbe per conservarlo vitale nel tempo, impedendone così l’ossidazione come quella subìta da un oggetto prezioso lasciato a impolverarsi su un mobile.
La vivace Suzanne, un po’ satura del suo ruolo di madre e moglie in cui si è impegnata per vent’anni, decide di cominciare a lavorare e si occupa attivamente della ristrutturazione della bella villa in cui la famiglia risiede. E’ durante questi lavori che incontra lo spagnolo Ivan, un uomo socialmente ben al di sotto del marito, anzi con un trascorso considerato disdicevole dai più, ma che la incanta con le sue semplici attenzioni e che la fa letteralmente travolgere dalla passione, ricambiata. Tormentata dai rimorsi, onesta com’è, rivela il tradimento al marito che dopo una prima reazione disperata, con lacrime comprensibili, si scatena nei suoi confronti e quelli di Ivan, riducendoli praticamente alla fame, deciso a riaverla indietro a qualunque costo, come un oggetto che gli appartiene, senza prenderne in considerazione i sentimenti.
Inaspettata conclusione.
Interessante tema svolto con acume e sensibilità, tocchi poetici e forte tensione drammatica. Bella recitazione, splendida fotografia.
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luigi chierico
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domenica 19 luglio 2015
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sesso non amore
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Una terribile ma purtroppo frequente vicenda umana della donna presentata in tutta la sua crudezza, proprio da una bravissima regista emergente: Catherine Corsini.
Sono finiti i tempi de “L’amore è una cosa meravigliosa” e de “Le notti bianche” e di tantissimi altri film che hanno trattato l’eterno argomento dell’Amore. L’amore inteso come sentimento profondo che appartiene al cuore e non ad altra parte del corpo umano, neanche il cervello può essere depositario dell’Amore, anzi è messo in disparte, non lo si ascolta, perché dell’Amore può conservare nella sua cellula solo la memoria. L’amore che è armonia, è qualcosa di così prezioso che qual diamante alla luce getta i suoi riflessi sul coniuge, sui figli, sulla casa, sui genitori e sugli amici.
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Una terribile ma purtroppo frequente vicenda umana della donna presentata in tutta la sua crudezza, proprio da una bravissima regista emergente: Catherine Corsini.
Sono finiti i tempi de “L’amore è una cosa meravigliosa” e de “Le notti bianche” e di tantissimi altri film che hanno trattato l’eterno argomento dell’Amore. L’amore inteso come sentimento profondo che appartiene al cuore e non ad altra parte del corpo umano, neanche il cervello può essere depositario dell’Amore, anzi è messo in disparte, non lo si ascolta, perché dell’Amore può conservare nella sua cellula solo la memoria. L’amore che è armonia, è qualcosa di così prezioso che qual diamante alla luce getta i suoi riflessi sul coniuge, sui figli, sulla casa, sui genitori e sugli amici. Suzanne quali riflessi emetti,dove è finito il tuo Amore? Lacerato, strappato dinanzi agli occhi dei tuoi figli e del mondo intero. Cosa ti ha accecato? L’Amore? ah no! Non profanare un sentimento,che ha di religioso , con l’ attrazione del corpo giammai del cuore. Cerchi forse una parola dolce,una stretta di mano, uno sguardo, una gentilezza? No Suzanne non corri incontro all’Amore a braccia aperte da buttare al collo, come si conviene tra due innamorati, ma a gambe aperte su un letto o dovunque sia; questo non è amore, è attrazione fisica, impulso della carne incontrollato, è desiderio di sesso, non è un brillante ricco di splendore in ogni sua faccia,sin nel suo profondo cristallo, è una scheggia di vetro opaco di un fondo di bottiglia rotta. Il desiderio folle per Ivan non è passione, la passione è quella del Cristo, o quella forza incontrollabile diretta ad ottenere qualcosa di positivo, passione per lo sport,per l’arte per la musica. La caccia estrema alla carne non la chiamerei passione, la passione si appartiene all’Amore vero, quella di Cristo ne è la più alta espressione e verità. Suzanne sei come tante mogli alla deriva,come tante madri che ammazzano i propri figli. La tua folle scelta è solo pazzia incontrollata , ma non serve a giustificare i tuoi atteggiamenti, le tue scelte, i tuoi abbandoni. Se credi di andare assolta perché non in grado di intendere e volere, ti chiedo dove era allora la tua Ragion Pura quando urlavi di piacere, quando godevi nuda sul corpo di Ivan ed Ivan dentro il tuo? Sapevi o non sapevi cosa facevi? Il film coraggioso,lascia a casa la pietà,cerca il perdono e la comprensione, la tolleranza ma non trova la giustificazione. Un cielo azzurro di una calda estate,limpido e sereno, nulla si muove, non una nuvola nella immensità,d’improvviso una tromba d’aria,una tempesta, dov’è la spiegazione? In una famiglia serena, tranquilla, che nulla fa temere che possa accadere arriva un Ivan, si incontra con Suzanne e come due poli attivo e negativo ecco che fan scintille, fulmini. La ragione non regge è spazzata via, il richiamo della carne vince e travolge,una tromba d’aria. Questo il film con una bella fotografia, ma i grandi prati verdi non portano poesia, la spensieratezza della casa in campagna, non fa romanticismo. Ottima regia ma soprattutto una grandissima interprete di Suzanne, una Kristin Scott Thomas bravissima che porta anche sul suo scarno volto, su un corpo ”di magrezza pieno”, la tragedia di un’attrazione incontrollabile per un uomo di cui cerca solo il corpo,anche perché Ivan,interpretato da Sergi Lopez,null’altro può dare,sesso ma non amore. Peccato perché quella inglese avrebbe veramente solo un vero grande Amore.! chibar22@libero.it
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