La bella gente

Rispetto il suo commento pur non condividendo una sola virgola di quanto ha scritto. Come se io e lei avessimo visto un film diverso. Credo che il suo concentrarsi su particolari narrativi che non le "tornano" le abbia fatto perdere il significato complessivo della pellicola. "La bella gente" ha avuto il merito di trattenermi davanti allo schermo in maniera partecipativa. Mi sono immedesimato nei vari ruoli dei protagonisti, essendo stato figlio e poi padre. Il tentativo, non riuscito, di salvare la giovane prostituta è un simbolo e può essere sostituito da qualsiasi tema metta in stretta correlazione i pensieri positivi con le azioni che ne dovrebbero derivare. Il parto di un pensiero positivo ci fa sentire sufficientemente in pace con noi stessi. Come quando doniamo una coperta ed un panino ad un barbone. L'azione più risolutiva, quella di fare uscire il senzatetto in forma definitiva dalla sua condizione, mette, invece, a nudo tutti i limiti mentali e comportamentali dei tanti benpensanti poco avvezzi alla pratica. Indisponibili a modifiche e/o rinuncie rispetto lo status abituale. Normale quotidianità. Un film, quello di De Matteo, per nulla banale, ci interroga sulle tante volte in cui anche lo spettatore si è trovato nella vita in situazioni simili a quella dei protagonisti.