Titolo originale | John Rabe |
Anno | 2009 |
Genere | Storico biografico |
Produzione | Germania, Cina, Francia |
Durata | 134 minuti |
Regia di | Florian Gallenberger |
Attori | Ulrich Tukur, Daniel Brühl, Jingchu Zhang, Teruyuki Kagawa, Fang Yu, Dagmar Manzel Anne Consigny, Steve Buscemi, Shaun Lawton, Christoph Hagen Dittmann, Akira Emoto, Yu Fang, Gottfried John, Arata, Tetta Sugimoto, Mathias Herrmann, Christian Rodska. |
Tag | Da vedere 2009 |
MYmonetro | 3,19 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 7 febbraio 2013
John Rabe è, insieme a Marx ed Engels, il tedesco più noto in Cina. Definito dal The New York Times "l'Oscar Schindler della Cina" .
CONSIGLIATO SÌ
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John Rabe (1882-1950) è, insieme a Marx ed Engels, il tedesco più noto in Cina. Definito dal "The New York Times "l'Oscar Schindler della Cina" Rabe, direttore della Siemens a Nanchino nel 1937, proprio mentre veniva richiamato a Berlino perché il governo aveva deciso di chiudere la fabbrica, si trovò a difendere la popolazione locale e i suoi operai dalla doppia azione del governo nazista e, soprattutto, dei giapponesi invasori.
Il film, con il classico stile del biopic, ne racconta l'azione ricostruendola grazie ai diari che l'uomo teneva. Ne emerge una vicenda ignota ai più in cui si accede a una duplice lettura del nazismo. Perché Rabe è una brava persona e un buon dirigente ma crede ancora in Hitler. Infatti gli scrive per chiedere sostegno nei confronti del nuovo direttore inviato da Berlino per smantellare la fabbrica. Lontano dalla Patria da decenni a lui non giungono che gli echi di quanto accade in Europa. Il nazista ottuso che vede arrivare a Nanchino è per lui soltanto uno stupido e fanatico funzionario non l'espressione del potere dominante.
Peraltro il film descrive anche con spietata crudezza l'azione dell'alleato nipponico. Fucilazioni di massa, stupri, nessun rispetto per la popolazione civile, gerarchia militare rigida e sanguinaria. Non dimentichiamo che siamo nel 1937 e che Hitler non ha ancora scatenato al di fuori dei confini nazionali il terrore che già domina all'interno. John Rabe sembra quasi volerci ricordare che la struttura militare giapponese sperimentò e anticipò i metodi poi diffusi a tappeto dalle forze naziste durante la Seconda Guerra Mondiale. I toni asciutti dell'inizio scadono nella seconda parte nel mélo un po' di maniera ma questo, che da un punto di vista critico può risultare un difetto, rende il film interessante per un pubblico più vasto. Ricordare che anche nelle epoche più buie l'umanità può prevalere ed è, in realtà, prevalsa non può che essere positivo.
Come il capolavoro manzoniano, anche questo film parte da un matrimonio che non s’ha da fare, quello fra la tedesca Siemens e i laboriosi abitanti di una delle più popolose città della Cina: Nanchino. Il protagonista del film, un Carneade per la sua patria Europa fino a pochi anni fa, ha di Don Abbondio qualche difetto psicologico, come la bieca sottomissione al regime di provenienza, [...] Vai alla recensione »
Un film dall'ottima fotografia, il grigio scivola sulla pellicola come da un barattolo di vernice e scende sulle coscienze degli uomini. La morte assume il carattere della barbarie. Non vi è carità, fratellanza, amore nel sopraffattore, eppure, proprio quando l'uomo perde la sua dignità e fa del suo prossimo il nemico da distruggere, può nascere la solidarietà, [...] Vai alla recensione »
Appena visto in TV, grazie RAI3 , è un ottimo film che scorre su strada parallela a quella di "Schindler List" raccontando dello scempio umano in epoca pre-seconda guerra mondiale da parte dei Giapponesi in quel di Cina, ma soprattutto di come quest'uomo, sia riuscito a salvare moltissime vite. Bellissimo, per quanto tragico, è da vedere e far vedere, assolutamente.
Ho appena visto il film in TV e sono stupita di non poter leggere nessuna recensione da parte del pubblico. Perchè un'opera simile non dovrebbe passare inosservata. Ottima la fotografia giocata su tono spenti che permettono di mettere in risalto gli atti di ferocia e sui quali spiccano i colori delle divise dei militari giapponesi.
Come il capolavoro manzoniano, anche questo film parte da un matrimonio che non s’ha da fare, quello fra la tedesca Siemens e i laboriosi abitanti di una delle più popolose città della Cina: Nanchino. Il protagonista del film, un Carneade per la sua patria Europa fino a pochi anni fa, ha di Don Abbondio qualche difetto psicologico, come la bieca sottomissione al regime di provenienza, [...] Vai alla recensione »
Set against the rape of Nanking in 1937, writer-director Florian Gallenberger's stirring period epic "John Rabe" centers on the little-known hero hailed by the New York Times as the "Oskar Schindler of China." The longtime director of the Nanking branch of Germany's venerable Siemens engineering giant, Rabe (Ulrich Tukur) is amid his farewell gala, marking his transfer to Berlin, when Nanking is bombed [...] Vai alla recensione »
Florian Gallenberger’s “John Rabe,” an award-winner in Germany, is not a great film, but it tells an affecting story of the Second World War, and one virtually unknown in America. Gallenberger’s hero, John Rabe (Ulrich Tukur), was a German businessman and Nazi Party member who ran the Siemens plant in Nanking, China. In December, 1937, as the Imperial Japanese Army approached the city, Rabe, trading [...] Vai alla recensione »