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Film intenso sulla forza di affrontare il passatodi Francesco LaneseFeedback: 100 |
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lunedì 29 agosto 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Con un’opera sul modo di produrre film, una riflessione sul senso intimo della creazione artistica, Cavalier sviluppa un film di grande intensità visiva e immaginifica. Ripercorriamo un percorso di vita: i due protagonisti sono l'autore ed Irene, la donna amata. Attraverso poche ma profonde immagini di lei, ma soprattutto dai diari dell'autore e dalle immagini dei luoghi che egli ripercorre nel suo viaggio nel passato, il registra ci racconta una storia dolorosa, conclusa con la morte improvvisa di Irene in un incidente stradale. La telecamera, accompagnata dalla magnifica poesia delle parole di sottofondo del regista, vaga su case, stanze, oggetti, ampi sfondi, in maniera da renderli vivi, pulsanti di storia, in quanto attori silenziosi di tanti singoli eventi significativi della storia di vita dei due. Lo sguardo è sulle piccole cose rimaste immutate da allora: il rumore della finestra, la solidità del divano e dei letti, gli oggetti del bagno, ma anche su foto, immagini, attraverso cui non si può fare a meno di entrare a fondo nella storia, immergersi nel suo clima di dolore, nostalgia, incapacità di cogliere un senso nel dramma che ci colpisce all’improvviso.
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