Il profeta |
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Un film di Jacques Audiard.
Con Tahar Rahim, Niels Arestrup, Adel Bencherif, Reda Kateb, Hichem Yacoubi.
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Titolo originale Un prophète.
Drammatico,
durata 150 min.
- Francia, Italia 2009.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 19 marzo 2010.
MYMONETRO
Il profeta
valutazione media:
3,63
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Obbedisci o sarai uccisodi kondor17Feedback: 19029 | altri commenti e recensioni di kondor17 |
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martedì 8 gennaio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La visione del carcere che ci propina Audiard non è di certo la più rosea e forse neanche la più realistica: guardie carcerarie in balia di gang di carcerati, violenza a tutto spiano, omosessualità a gogò, omicidi impuniti, detenuti che in permesso per buona condotta (anch'esso pilotato dalle gang) compiono i crimini più disparati e pongono le basi per i traffici che poi dovranno sviluppare una volta usciti. Il film narra la storia romanzata, in una sorta di bildungsmovie, di un giovane franco-magrebino, Malik, diciannovenne, al quale, vista la maggiore età, gli tocca questa volta il "Centrale", invece del riformatorio. Cresciuto in un orfanatrofio, quasi analfabeta, senza parenti e risorse, Malik è il bocconcino ideale per il boss corso Luciani, splendidamente interpretato dal grande Niels Arestrup, che lo costringe ad uccidere un internato, Reyeb, che dovrà di lì a poco testimoniare in un processo "scomodo", a cui, peraltro, non arriverà mai. Per far questo Malik deve superare ogni sorta di difficoltà, prima morali, poi fisiche, imparando ad esempio a tenere in bocca una lametta da barba, facendola usciredi scatto all'occorrenza senza l'uso delle mani, per superare il rigido servizio d'ordine che attorniava il pericoloso testimone. Pur morto, Reyeb avrà poi un ruolo fondamentale per tutta la durata del film, diventerà il compagno di cella, l'amico fidato di Malik, colui che gli predisce il futuro, che gli fa vedere gli eventi prima che accadono. In una sorta di sogni ad occhi aperti, ecco che Malik vede un'azione di basket e "sa" chi segnerà il prossimo canestro, ecco che Malik, in uno dei suoi permessi, sa che la macchina in cui viaggia cozzerà da lì a poco contro un gruppo di cervi, ecco il profeta. Ma questo in fondo è marginale, rispetto alle sue qualità, che sono il vero viatico ad una carriera che lo vedrà, in sei anni, diventare lui stesso il boss. Qualità quali la capacità di ascoltare, di fare silenzio, di non rispondere mai alle provocazioni, di agire nel momento e nel modo opportuno, a volte diplomaticamente, a volte in maniera furba ed inaspettata (si pensi a come è riuscito a mettere i corsi l'uno contro l'altro, lasciando poi Luciani alla mercè degli arabi, divenuti i suoi nuovi amici).
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