Il mio amico Eric |
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Un film di Ken Loach.
Con Eric Cantona, Steve Evets, John Henshaw, Stephanie Bishop, Lucy-Jo Hudson.
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Titolo originale Looking for Eric.
Commedia,
durata 116 min.
- Gran Bretagna, Italia, Francia, Belgio 2009.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 4 dicembre 2009.
MYMONETRO
Il mio amico Eric
valutazione media:
3,51
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un Loach delizioso e rinnovato, delicato e ironicodi davidestanzioneFeedback: 22976 | altri commenti e recensioni di davidestanzione |
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domenica 14 febbraio 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film che segna il ritorno di Ken Loach(un film puramente "intimo",dal retrogusto vintage e dalla fruizione quanto mai indie)è una commedia stucchevole e agrodolce, arguta e spigliata.La sceneggiatura di Paul Laverty è un gioiello dalla dirompente ironia e dall'amaro sentimentalismo e la sapiente mano registica di Loach costruisce intorno ad essa un film che è insieme sublimazione e (ri)innovazione dell'immaginario loachiano.Ancora una volta il regista inglese, l'autore "socialmente impegnato" per antonomasia,definitivamente consacratosi con "Il vento che accarezzava l'erba" nel 2006,ammanta il proprio protagonista di quel peculiare spirito operaio, rarefatto, malinconicamente uggioso e sempre pronto a fare a pugni col mondo tipico dei suoi personaggi a tratti combattivi("Riff Raff","Terra e Libertà")a tratti più dimessi(è questo il caso),ma,oltre all'aspra critica sociale come al solito tutt'altro che sottesa nei film di Loach,"Il mio amico Eric" è dal canto suo costellato da un'ironia a tratti irrefrenabile&irresistibile(vero punto cardine del film ed elemento in passato non facilmente rinvenibile nei film di Loach)e da una delicata e acuta introspezione sui personaggi, nonchè sugli squarci sociali e "d'ambiente" di un'Inghilterra(e nella fattispecie di una Manchester) dal sapore(ovviamente)operaio:il protagonista è infatti un disilluso uomo sulla mezza età, Eric, impiegato alle poste(un ottimo Steve Evets, il quale tratteggia l'uomo medio della provincia inglese con una prova "mascellare" e dal sapore naturalista)che vive con dirompente naturalezza un'ombrosa vita di provincia e un dissesto familiare che è poi alla base della sua spigolosità emotiva, ovvero l'insanabile frattura nel rapporto con la donna amata, Lily, con cui non ha rapporti da oltre trent'anni;La sua casa è ormai ridotta ad un porto di mare in balia dei suoi figliastri perdigiorno,il lavoro è immerso in una delirante ripetitività,gli amici sono sempre quelli che sono,sinceri ma immutabili nel loro esseri vitelloni e nel non ascoltare Eric e le sue problematiche con il giusto piglio che esse meriterebbero(affidandosi altresì a delle dubbie sedute psichiche..):il calcio è insomma il suo unico rifugio,quella dolce evasione che solletica(e accarezza)il cuore di Eric,il suo unico appiglio,il suo unico barlume di speranza.Quand'ecco che dalle nubi un'apparizione onirica piomba nella vita di Eric:il suo più grande mito e punto di riferimento,lo storico centravanti del Manchester United(la squadra del cuore di Eric, manco a dirlo)Eric Cantona,con il cui poster Eric era intento a dialogare spesso,si materializza nella sua camera,divenendo di lì a poco la sua guida spirituale, il suo maestro di vita nonchè colui che nel finale giunge in suo aiuto con uno strabordante esercito di Cantona(dei veri e propri "cloni mascherati")che si scaglieranno contro il bulletto-boss che aveva contribuito rabbuiare non poco la vita familiare di Eric e a comprometterne l'integrità legale del figlio.Un film che si chiude con la delicatezza e la pacata (ma a suo modo "imponente")ironia che lo aveva contraddistinto, un esaltazione positiva del "mito" che è anni luce distante da implicazione sociologiche di matrice giovanile, devastanti e tenebrose, e un invito a vivere la vita con quell'onestà (soprattutto nei rapporti umani),naturalezza e semplicità che Cantona inculca al suo amico Eric quasi inconsciamente:colletto alzato, testa alta e pugno alzato, dunque, ora e per sempre.
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