Meglio il film o meglio il libro? Purtroppo il rischio di cadere nel paragone tra la versione cartacea della Rowling (che indubbiamente ha stregato milioni di persone) e la trasposizione cinematografica è sempre presente e probabilmente inevitabile. Costretto a rispondere alla domanda mi sono risposto "Il libro ovviamente!" - e forse senza essere neanche costretto più di tanto. Ieri sera però, quando sono andato a vedere il film, mi sono promesso di cercare di staccarmi dalla trama del libro e osservare il film in sè, cercando di fare meno paragoni possibili e considerando che il libro non lo ricordavo neanche moltissimo ho pensato che non fosse un'impresa complicata. Devo dire che ci ho veramente provato, ma, vuoi perchè non sono riuscito io o perchè davvero il film non me lo rendeva possibile, ho più volte dovuto ricorrere ai miei ricordi per coprire dei buchi nella trama del film. E che buchi! Voragini direi! A fine film è bastato uno sguardo tra me e la mia amica per capire che ci stavamo implicitamente dicendo "Mmmm no! dov'era la magia del sesto libro che ci è piaciuto tanto?". Inevitabile il paragone, la premessa l'avevo fatta fin dall'inizio. La pecca di questo film è purtroppo l'aver mal condensato in 150 minuti la trama di un libro che iniziava ad essere avvolto da quell'atmosfera dark che tanto mi aveva fatto piacere il sesto capitolo. Alcuni lo hanno definito un preludio all'ultimo libro, e in un certo senso è così, un preludio fondamentale però visto che si scoprono segreti di Voldemort, si scava nella mente, nei ricordi e nelle paure del nemico in attesa dell'attacco finale, si scopre CHI E' VOLDEMORT, da dove viene. Il dark del sesto libro era proprio dato dal tuffo nel passato del personaggio malvagio, mentre nel film Yates, più che farci fare un tuffo, ci ha buttato un bicchiere d'acqua addosso (a mio avviso più fastidioso!). Il tutto è stato relegato a 2 soli episodi nel pensatoio, certo farne 10 sarebbe stato eccessivo, ma credo che almeno il racconto della casa di Gaunt si potesse inserire e si potesse scavare più a fondo sul passato di Voldemort. Questo ovviamente poteva tranquillamente avvenire a discapito dell'eccessivo spazio che ha preso l'intrallazzo tra Ron e Lavanda Brown (scene peraltro fin troppo smielose e puerili) che ha affievolito ancora di più un'atmosfera che già di suo era poco tagliente.
Altro punto a sfavore è il poco interesse per la storia del principe mezzosangue (assurdo se si pensa che il film si intitola così!) anch'essa relegata a poche battute. Per non parlare della totale mancanza di azione alla fine dove scompare totalmente lo scontro tra i Mangiamorte e gli studenti di Hogwarts. E infine, quello che credo che tutti coloro che hanno letto il libro si sono immaginati di vedere nel film: la scena della tomba bianca di Silente, punto della storia in cui l'atmosfera dark da spazio a un piccolo barlume di speranza. Ho sempre pensato che il sesto film finisse con l'immagine della tomba di Silente, una forte luce bianca dietro e molte persone davanti alla tomba, affrante ma unite in attesa dello scontro finale. Questo per me era Harry Potter e il principe mezzosangue quando l'ho letto, ma forse Yates è fin troppo babbano per aver potuto cogliere la magia (anche tetra) che avvolgeva questo capitolo della saga e si è lasciato andare a rifilarci di nuovo gli intrallazzi adolescenziali con solo qualche incantesimo in più.
Ho provato a non fare il paragone, ma il libro è troppo bello!
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