Harry Potter e il principe mezzosangue |
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Un film di David Yates.
Con Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Michael Gambon, Alan Rickman.
continua»
Titolo originale Harry Potter and the Half-Blood Prince.
Fantastico,
Ratings: Kids,
durata 153 min.
- USA, Gran Bretagna 2009.
- Warner Bros Italia
uscita mercoledì 15 luglio 2009.
MYMONETRO
Harry Potter e il principe mezzosangue
valutazione media:
2,33
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I giorni oscuri dell'amoredi Pietro SignorelliFeedback: 105 | altri commenti e recensioni di Pietro Signorelli |
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giovedì 16 luglio 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Harry Potter (da qui in poi HP) capitolo sei, dove si narrano gli amori e le insicurezze degli ex-bimbi ormai maghi adulti alla scuola di Hogwarts, che sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili, con il signore oscuro Voldemort pronto a scatenare l'attacco decisivo contro l'odiato Silente. Scosso dalla morte del suo padrino Sirius Black, HP cerca una stabilità emotiva nel mondo dei babbani, mentre i suoi ormoni cominciano a muoversi con decisione. Ma non c'è tempo per questo: il grande mago Silente lo richiama subito e gli intima di conoscere in maniera particolarmente attenta Horace Lumacorno, nuovo professore di pozioni alla scuola e depositario di un segreto decisivo. Mentre sbocciano gli amori, i servi di Voldemort incominciano a fare comparsa e a provocare tragici eventi. È il momento di riprendere in mano le bacchette da combattimento, senza perdere d'occhio Malfoy Jr. e Piton che si comportano in modo ambiguo. Chi è il misterioso «principe mezzosangue»?. Come si può leggere, un sesto capitolo che mostra decisi cambiamenti nel comportamento verso l'altro sesso, ma anche purtroppo una stasi narrativa accentuata, un senso di diluizione degli eventi decisivi (invero molto pochi anche se magari tragici), facendo sembrare questo chapter un ponte interlocutorio per arrivare al gran finale del settimo capitolo. Infatti quello che vediamo sullo schermo è ben poco affascinante, trascorriamo quasi 150 minuti per vedere come HP & Company organizzano il tempo e i festini, amoreggiano e si sbaciucchiano senza quasi soluzione di continuità, lasciando il tempo dell'azione in un angolo. Se da un lato l'atmosfera è decisamente plumbea (tutto oscuro, niente più giocosità spontanea), rimaniamo decisamente annoiati di fronte al fatto che tutto sia riconducibile solo alla scoperta del punto debole di Voldemort, che qui neppure si vede (diciamo subito che il tallone d'Achille del mago oscuro non è certo una trovata eccezionale), si percepisce a pelle che non c'è la ficcante voglia di dare movimento e stupore alle cose, di imprimere variazioni di trama consistenti, e la stessa fase dell'immancabile Quidditch è monotona e con poco spessore (in questo capitolo HP è caposquadra). Rispetto agli altri volumi cinematografici, questo è privo di una vera anima e tema centrale rispetto agli altri cinque (temi base che citano cose, luoghi o persone su cui verte la trama, evidenziati dai titoli – troppo poco il mistero di chi è il principe mezzosangue): dopo un tot di tempo si perde la pazienza implorando per qualcosa di diverso dalla continua sequela di problemini di cuore stile Peynet. David Yates dirige il tutto lasciando l'impronta di una buona fattura visiva: quello che manca non è lo stile a livello degli altri, ma il vero coinvolgimento. Per i Potter fan un pezzo sesto di un lavoro seriale di una cosa che piace, per cui lo digeriranno di buon grado senza troppe domande o sofismi di pensiero come antipasto per il succulento dessert finale dell'anno prossimo; per tutti gli altri un divertimento poco coinvolgente che sa molto di noia e ben poco di magia. I maghetti sono definitivamente cresciuti, peccato che da piccoli avevano il supporto di storie più interessanti. Non facciamocene un problema particolare: Il principe mezzosangue è per l'appunto una sorta di terra di mezzo per avere I doni della morte poi, il film non è pensato per chi arriva ora ma per chi è giunto prima, pagine di rifinitura e stucco e non muri maestri per la saga.
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