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Alla fine della proieziene ci si rende conto di non aver visto un capolavoro ,sia chiaro,ma comunque un prodotto che per lo meno non ricade nella solita dicitura del "visto e rivisto",classico delle serie horror come Halloween.
Rob Zombie per intenderci ci mette del suo e a mio avviso anche piuttosto bene.L'inserimento di elementi mistici mi sembrava un azzardo troppo grande,invece si rivela il filo conduttore di tutta la trama,cioè il ricongiungimento di tutta la famiglia Myers nell'aldilà,accomunata dalla morte.Il lato interiore e disturbato di Michael traspare nelle parole del suo alterego fanciullo,forse il lato "buono" di Michael,che permette di caratterizzare un protagonista che in tutti i precedenti film era nascostosto da una maschera di violenza e mutismo.
La pellicola,sin dalle prime battute,tiene lo spettatore incollato alla poltrona ma nel proseguo c'è sempre più spesso una spezzetatura con fasi tranquille,in cui il regista si concentra sulla vita del Dottor Loomis,cambiata radicalmente in peggio.Lo psichiatra paziente, che per 15 anni aveva accudito Michael in ospedale, ora sembra una star hollywoodiana,drogata del successo di critica e di pubblico riscossa dal suo libro sul "diavolo Michael",ma nel profondo cosciente di aver fatto una porcata, piegando la cronaca dei delitti del primo film per fare soldi.
Gli effetti speciali,il trucco e sopratutto l'aspetto di Michael sono ottimi.Apprezzabile il fatto che abbia la barba,come segno di trascuratezza.L'unico appunto è l'eccessivo uso di forza bruta....Nei precedenti film l'assassino aveva, se si può dire, un maggior stile,scomparso in questa pellicola penso per rendere il tutto più realistico e incrementare l'angoscia.
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