Glee

Glee piace ai teenager perché la vita a scuola diventa un bel musical

È l' unica serie per teenager destinata anche agli adulti: ha saputo interpretare la realtà, i bisogni e i desideri degli adolescenti, senza fare facile sociologia. Glee in onda il giovedì su Fox (l' ultima puntata è l' 8 aprile ma in America sta partendo la seconda serie), è un piccolo cult, a cominciare dal titolo, che si può tradurre come "Gioia improvvisa, immotivata", sentimento che raramente si prova pensando alla nostra scuola. Negli Stati Uniti è già un fenomeno di costume: il disco con le canzoni è andato al primo posto delle classifiche, i fan hanno un nome, sono i "gleeks", parola che mescola appunto glee, gioia, con geek (fan della tecnologia). E gli appassionati in tutto il mondo hanno ricreato su YouTube i numeri nella serie. Ognuno è protagonista del suo "Glee". Il Glee club è la compagnia di canto e ballo della William McKinley High Schoola Lima, in Ohio. Will Schuester (Matthew Morrison), il professore di spagnolo, vorrebbe riportare in auge il club ma per le ragazze conta solo il gruppo delle cheerleader, i ragazzi sono tutti aspiranti giocatori di football. Ma il nostro insegnante (come il professor Keating dell' Attimo fuggente è un sognatore tenace) riesce a raggruppare un gruppo di giovani talentuosi, che non rientra no nelle categorie bellone/sportivi, quindi considerati "sfigati" dagli altri studenti. I giovani sono molto conformisti, ma il miracolo si compie: così, sorpresa, il campione canta benissimo, anche se preferisce che non si sappia in giro. Entrano nel Glee Club il quarterback della squadra Finn Hudson (Cory Monteith), le cantanti Rachel Berry (Lea Michele) e Mercedes Jones (Amber Riley), il soprano Kurt Hummel (Chris Colfer), il chitarrista sulla sedia a rotelle Artie Abrams (Kevin McHale) e la timida Tina CohenChang (Jenna Ushkovitz), che soffre di balbuzie. L' idea del musical è di Ryan Murphy, geniale autore della serie hard Nip/Tuck. «Ho speso gli ultimi anni a scrivere la serie più dark della tv e avevo voglia di cambiare, così ho spiegato a quelli della Fox che sognavo un musical. Si sono messi a ridere, ma due settimane dopo mi hanno fatto leggere lo script di Glee. Era perfetto. Ogni episodio sviluppa un tema e offre, a suo modo, una lezione di vita, ma in chiave positiva; è un feel-good show uno spettacolo che ispira sentimenti positivi, e ti fa stare bene». Di questi tempi non è poco. Consolatorio ma non sdolcinato, Glee è costruito con buona musica (brani di Bon Jovi, Celine Dion, Dionne Warwick, Rihanna, i Queen, Madonna), tutti interpretati dagli attori del cast. E dai fan.
Da La Repubblica, 26 marzo 2010


di Silvia Fumarola, 26 marzo 2010