Duplicity |
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Un film di Tony Gilroy.
Con Julia Roberts, Clive Owen, Paul Giamatti, Tom Wilkinson, Wayne Duvall.
continua»
Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 129 min.
- USA 2009.
- UIP - United International Pictures
uscita venerdì 10 aprile 2009.
MYMONETRO
Duplicity
valutazione media:
2,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Chi si fida...è perduto!di ultimoboyscoutFeedback: 89748 | altri commenti e recensioni di ultimoboyscout |
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venerdì 30 dicembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Cominciando dal fatto che sia troppo lungo, Tony Gilroy si cimenta in una commedia sentimentale mascherata da spy story. Il cast è più che discreto, ma la coppia Owen-Roberts è battuta dai personaggi secondari, sul piano recitativo, dell'incisività e ovviamente su quello della vittoria finale. Sa molto di commedia sofisticata anni '50, la sceneggiatura (del regista stesso) è accettabile ma si vanta troppo del voler essere imprevedibile e sorprendente e il gusto è tipicamente anticapitalista. E quel riflettere eccessivamente se sia giusto essere opportunisti e approfittatori anche in amore, veri e propri squali, rende il tutto molto, troppo prolisso. In effetti, a ben vedere, tra Owen e la Roberts c'è poco di romantico e tanto di fisico e sessuale. I loro personaggi sarebbero poi poco originali e affatto innovativi, già visti, se i dialoghi non fossero così spigliati, agili e veloci tanto da permettere a due attori consumati quali sono di muoversi con tale guasconeria, a differenza dei simpaticissimi e ben riusciti comprimari, su tutti Paul Giamatti, travolgente e calato nel personaggio come non mai. Il concetto di base è quello del primo film del regista, "Michael Clayton", quello per cui tutti sono sacrificabili, che per ottenere profitto ogni legge è aggirabile e che l'economia si regge su leggi incomprensibili ai più. Tutto sommato è un film divertente e discretamente riuscito ma Gilroy ha preferito curare eleganza ed intelligenza a scapito dell'intrattenimento e della fluidità quasi a voler ostentare più la propria bravura che il prodotto finito. I continui salti spazio-temporali ed il gioco a incastri creato con gusto contribuiscono ad accompagnare lo spettatore fino al finale che crea ulteriore scompiglio e ribalta nuovamente la situazione. Doppiezza negli affari ma anche doppiezza in amore, un inganno tira sempre l'altro, l'ironia è sottilissima, l'amore è maldestro, strizza l'occhio ai Cohen e a Hitchcock senza averne il coraggio, il carisma e senza riuscire ad avvicinarli. Accetabile perchè lo stile impeccabile ne attenua i difetti.
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