” There is grandeur in this view of life, that whilst this planet has gone cycling on according to the fixed law of gravity , from so simple a beginning,endless forms , most beautiful and most wonderful , have been, and are being, evolved . ” (Charles Darwin )
L’opera di Charles Darwin e le sue grandi scoperte oggi per noi rappresentano un sapere scontato , qualcosa che troviamo nei libri di scuola e sulla quale passiamo facilmente senza spesso comprenderne la portata ; ma la teoria di Darwin fu nel diciannovesimo secolo un autentico uragano , una pericolosa minaccia per l’equilibrio perfetto che ormai da tempo immemorabile si era costruito fra scienza e fede . Un film che raccontasse i grandi eventi di quel periodo era necessario nonchè dovuto , ma la delicatezza dell’argomento ha dissuaso molti dal progetto nel timore di creare dissidi etico religiosi in abbondanza ; solo il regista Jon Amiel ha avuto il coraggio di affrontare l’ingrata questione , raccontandoci una storia che in realtà non ha alcuna intenzione di gridare al mondo la potenza della scoperta descrivendocene i dettagli scientifici e innovativi : ”Creation “ è piuttosto la storia triste e amara dell’elaborazione di un lutto da parte dell’intera famiglia Darwin , una perdita ( quella della primogenita Annie ) che i due coniugi affrontano in modo totalmente diverso : Emma Darwin trova conforto assoluto nel suo credo e nella certezza che la figlia si trovi in Paradiso , mentre Charles non riesce ad avere pace , allontanandosi sempre più dalla fede ma finendo contemporamente combattuto dalle conseguenze della sua stessa teoria (quella dell’evoluzione) , che vuole il più forte vincere sul più debole mettendo da parte ogni valore e merito nella vita . Annie accompagna Charles in ogni momento e senza concedergli tregua come una vigile presenza , per aiutarlo a trovare la giusta via e a elaborare il suo grande dolore , la perdita di una figlia innamorata della vita e affamata quasi quanto il padre di grandi avventure e nuove scoperte , ma strappata alla sua esistenza per una crudele legge di natura ; anche se Charles ed Emma non riusciranno mai a superare le loro divergenze , l ‘ amore guarirà comunque tutte le ferite e li riunirà di nuovo per non separarli mai più , vincendo su ogni dissidio . Tratto dalla biografia di Randall Keynes ” Casa Darwin – Il male , il bene e l ‘ evoluzione dell’uomo” , il film si fregia di un cast azzeccato che ci regala prove forti e commoventi : Paul Bettany può certamente contare su un’incredibile somiglianza fisica e sul fatto che siamo già stati abituati a vederlo nei panni di uno scienziato affamato di novità ( era il dottor Stephen Maturin in ” Master & Commander ” , personaggio curiosamente ispirato proprio a Darwin ) , ma la sua performance di padre e uomo spezzato dalla sofferenza e combattuto fra scienza e fede è quantomai intensa e toccante ; Jennifer Connelly ( che è anche nella vita sposata con il protagonista) è altrettanto efficace nel ruolo di madre e donna fortemente religiosa , preoccupata di restare separata dal marito per l ‘ eternità per le sue scettiche convinzioni . Forse ci saremmo aspettati di conoscere meglio il Darwin scienziato e i dettagli della sua scoperta , ma la pellicola di Jon Amiel ci guida sulle malinconiche note delle musiche di Christopher Young alla scoperta di un uomo , delle sue debolezze e del dolore per chi se n’è andato , della forza di tornare a vivere che è riuscito a trovare nell ‘ affetto e nell ‘ amore per chi è rimasto . Perchè i tanto odiati distributori hanno così paura di questa pellicola ? è mai possibile a duecento anni dalla teoria dell’evoluzione continuare a perseverare nella censura come se vivessimo ancora nel 1860 ? Come al solito , non hanno alcuna scusa
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