laulilla
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venerdì 19 marzo 2010
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le demon du midi
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Con questa espressione i francesi indicano l'inquietudine che molte donne non più giovani provano nel constatare lo sfiorire della bellezza e l'affievolirsi dell'amore coniugale, quando, allevati i figli, vorrebbero ritrovare la giovinezza e la passione amorosa perduta. Questo è lo stato d'animo di Catherine, la protagonista del film, che posseduta da questo "demone", mette in atto una serie di strategie che rischiano di rovinare sul serio un rapporto matrimoniale mai davvero compromesso.
Lo svolgersi del film mi pare, infatti, seguire le incredibili trame che Catherne ordisce per sorprendere il marito in flagrante adulterio, con l'aiuto di Chloe, una prostituta all'uopo istruita.
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Con questa espressione i francesi indicano l'inquietudine che molte donne non più giovani provano nel constatare lo sfiorire della bellezza e l'affievolirsi dell'amore coniugale, quando, allevati i figli, vorrebbero ritrovare la giovinezza e la passione amorosa perduta. Questo è lo stato d'animo di Catherine, la protagonista del film, che posseduta da questo "demone", mette in atto una serie di strategie che rischiano di rovinare sul serio un rapporto matrimoniale mai davvero compromesso.
Lo svolgersi del film mi pare, infatti, seguire le incredibili trame che Catherne ordisce per sorprendere il marito in flagrante adulterio, con l'aiuto di Chloe, una prostituta all'uopo istruita. Purtroppo però la vicenda si complica e, al di là delle intenzioni, si conclude assai drammaticamente, in un crescendo di colpi di scena che rendono tutta la vicenda, che sarebbe alquanto banale, piuttosto avvincente, grazie certamente all'ottima regia di Egoyan e alla bella recitazione degli interpreti, in primo luogo diJulianne Moore e di Amanda Seyfried. Colpisce il finale, perfetta rappresentazione di una felicità borghese di facciata e ipocrita in cui le tragedie di altri restano fuori, perché si tratta di tragedie di povere persone, perciò stesso condannate all'emarginazione all'annullamento. Che cosa potrebbero pretendere, in fondo? Di non essere usate, forse.
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(di mary22)
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framenne
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martedì 19 ottobre 2010
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banalita': il tuo nome e' chloe
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La storia di una donna affermata che e' in crisi di mezza eta' e cerca di scoprire se il marito la tradisce addescando una prostituta di alto borgo. Nella tela del ragno pero' ci cadra' la povera protagonista...La trama e' assai trita, il film anche, la prostituta che e' psicologicamente instabile, come pero' del resto la moglie. Il finale anche, abbastanza scontato e tutti vissero felici e contenti...Non dice nulla questo film, non fa riflettere perche' non approfondisce i personaggi,ma si limita a danzarellare sul filo del sesso...dell'erotismo e della seduzione. Un po' troppo poco per tenere in piedi un film di 96 minuti.
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(di francesco2)
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francesco2
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domenica 20 marzo 2011
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stroncature mascherate?
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Un recensore cinematografico scrisse che per Allen si stava consolidando la tecnica della "Stroncatura mascherata".
Ogni anno, dato che gira ormai film con questa cadenza, si scriveva dei suoi lavori come carini e ben fatti, per evitare di stroncarli e perché da secoli non ne girava uno importante (Non è ancora così,del resto, a distanza di sei anni da quell'articolo? Tranne che non siate grandi ammiratori di "Match Point" o qualcos'altro....) Boh, per Egoyan comincia a maturarmi lo stesso sospetto, dato che una quindicina d'anni fa le giurie dei Festival lo coccolavano (Magari troppo), e con loro certi cinefili (Compreso chi scrive), attratti da questo signore che ci intratteneva (Sic!) con il cinema filosofico-esistenziale di "Exotica" e del "Dolce domani".
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Un recensore cinematografico scrisse che per Allen si stava consolidando la tecnica della "Stroncatura mascherata".
Ogni anno, dato che gira ormai film con questa cadenza, si scriveva dei suoi lavori come carini e ben fatti, per evitare di stroncarli e perché da secoli non ne girava uno importante (Non è ancora così,del resto, a distanza di sei anni da quell'articolo? Tranne che non siate grandi ammiratori di "Match Point" o qualcos'altro....) Boh, per Egoyan comincia a maturarmi lo stesso sospetto, dato che una quindicina d'anni fa le giurie dei Festival lo coccolavano (Magari troppo), e con loro certi cinefili (Compreso chi scrive), attratti da questo signore che ci intratteneva (Sic!) con il cinema filosofico-esistenziale di "Exotica" e del "Dolce domani". Se già per "Il viaggio di Felicia" qualcuno, probabilmente "A torto", aveva parlato di cinema di genere, qualcosa sembra essersi definitivamente incrinato dai tempi del contorto epretenzioso "Ararat", forse perché, anche se il regista armeno-canadese (Proprio le sue origini armene, anzi, sembrano avergli ispirato l'opera appena citata)ha continuato a frequentare i Festival, i suoi film hanno ricevuto accoglienze tiepidine, come "False verità" ed un altro neanche distribuito in Italia, o forse perché al suo cinema, oramai modesto si autoattribuisce una patina "Non autoriale".
Anche questo inizia promettendo abbastanza, con una delle protagoniste che recita un inascoltato monologo, mentre l'altra la guarda involontariamente dalla finestra, come a volerci anticipare che si incontreranno per motivi scritti in un misterioso "Destino" . Tutto il film si e ci interrogherà sulle geometrie dei sentimenti, che oggi prendono una piega più specifica grazie a Facebook, Internet ecc., ma più in generale non rispondono ad alcuna logica, nascono da sospetti (Come il tradimento del marito, ammesso fosse solo un sospetto), o bramosie di rivalsa (La ragazza che, esclusa dala Moore, cerca di far sempre parte della sua vita infilandosi nel letto del figlio). Ad un'analisi meno superficiale, abbiamo quattro protagonisti, includendo il figlio, le cui vicende si intrecciano fino al punto che non c'è uno dei quattro che non sarà più o meno coinvolto dall'altro (Il marito risente dell'inflluenza di Chloe nella sua vita, e sia vero o meno che non la conosca la incontrerà ),con rapporti(s) regolati da un'ossimorica illogica geometria, un pò forse come avveniva a quelli del non riuscito "L'Africana" di Margarethe Von Trotta. La relazione tra le due donne è una conseguenza della gelosia della moglie, e della pretesa di farsi raccontare i dettagli erotici degli incontri col marito (Per la verità, una montagna di particolari che mi sarei risparmiato). La relazione tra lla ragazza ed il figlio viene generata da ciò che ho già specificato, come la sua morte da un irrisolto desiderio di celare al ragazzo il loro flirt lesbico). Persino la (Vera?) riconciliazione della coppia in stile "Frantic" polaskiano, è conseguenza di quanto avvenuto. Sullo sfondo, un figlio e la sua espressione perplessa. Un senso a questo raccontino, se c'è, va trovato in questo, in questa illogicità dell"Armonia";non è il solo ossimoro, del resto, dato che aparte la scena che ho citato all'inizio (Con una giovane ed un adulta), abbiamo quello tra la quotidianità e l'esotico, come la selva di cui raccontava Chloe, e tra realtà "Reale" e virtuale. Ma Egoyan appare , ormai, poco più che un (Non sempre)affascinante affabulatore.
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sisma
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domenica 1 gennaio 2012
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la sensibilità delle donne.
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Premetto subito che a me Atom Egoyan piace molto come cineasta, e quindi il mio commento potrebbe apparire ai più condizionato. Tuttavia, a me il film è piaciuto molto, e, a prescindere dal mio interesse per l'autore, la trama non mi è parsa affatto scontata, come ho sentito affermare spesso. Ed anche se lo fosse stata, mi è parso che l'autore si volesse focalizzare principalmente nel delineare la personalità di Chloe, personaggio camaleontico interpetato da un'ottima Amanda Seyfried, rispetto al trattamento riservato agli altri personaggi. Atom Egoyan ha il potere di profilare in maniera veramente accurata e amorevole i personaggi femminili conferendo spessore e sentimento inusitati. In passato una simile operazione era peculiare di registi come Antonioni, Mizoguchi, od anche lo stesso Miyazaki.
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Premetto subito che a me Atom Egoyan piace molto come cineasta, e quindi il mio commento potrebbe apparire ai più condizionato. Tuttavia, a me il film è piaciuto molto, e, a prescindere dal mio interesse per l'autore, la trama non mi è parsa affatto scontata, come ho sentito affermare spesso. Ed anche se lo fosse stata, mi è parso che l'autore si volesse focalizzare principalmente nel delineare la personalità di Chloe, personaggio camaleontico interpetato da un'ottima Amanda Seyfried, rispetto al trattamento riservato agli altri personaggi. Atom Egoyan ha il potere di profilare in maniera veramente accurata e amorevole i personaggi femminili conferendo spessore e sentimento inusitati. In passato una simile operazione era peculiare di registi come Antonioni, Mizoguchi, od anche lo stesso Miyazaki. Una sensibilità nel tratteggiare i caratteri femminili eccellente, quasi come i suoi illustri colleghi. E quindi l'affabile dedizione di Egoyan si concentra nel conferire spessore ai suoi personaggi, a discapito di una trama a prima vista scontata. Nondimeno, è bene osservare come con un soggetto ed una sceneggiatura simili non certo originali, un altro regista meno dotato avrebbe potuto girare un film ancora più banale. Egoyan quindi con la sua qualità narrativa e l'affetto indiscutibile che prova nei confronti dei suoi attori, e che traspare nei suoi film, traduce una trama a prima vista banale e prevedibile, allo stesso modo che per Exotica, in un prodotto godibile e di certo non manierista, inserendoci il solo piacere di narrare, qualità rara che si è andata via via perdendo negli ultimi anni, in un secolo e più di cinema.
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luigi chierico
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mercoledì 25 giugno 2014
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intrigante
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Un film intrigante, carico di sensualità ed erotismo senza essere mai volgare. L’amore talora fa cattivi scherzi, specialmente se si insinua il tarlo dalla gelosia. Sentimento che fa da collante in una coppia, se contenuto nei limiti del comprensibile, devastante quando diventa morboso, insopportabile ed incontrollabile. Nuoce tanto a chi ne è malato quanto alla persona di cui si è gelosi.
Talora la vita in due diventa impossibile e ancora peggio porta alla follia, a gesti irreparabili quali lo sfregio o addirittura l’uccisione. La gelosia sembra appartenere ad un epoca passata, comunque non a noi. Non è così sebbene la vita di oggi preveda di tutto. Invade tutti i campi sentimentali ed affettivi, di lavoro e carriera, tra uomini e donne, tra genitori e figli, tra fratelli, tra amici ed amiche.
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Un film intrigante, carico di sensualità ed erotismo senza essere mai volgare. L’amore talora fa cattivi scherzi, specialmente se si insinua il tarlo dalla gelosia. Sentimento che fa da collante in una coppia, se contenuto nei limiti del comprensibile, devastante quando diventa morboso, insopportabile ed incontrollabile. Nuoce tanto a chi ne è malato quanto alla persona di cui si è gelosi.
Talora la vita in due diventa impossibile e ancora peggio porta alla follia, a gesti irreparabili quali lo sfregio o addirittura l’uccisione. La gelosia sembra appartenere ad un epoca passata, comunque non a noi. Non è così sebbene la vita di oggi preveda di tutto. Invade tutti i campi sentimentali ed affettivi, di lavoro e carriera, tra uomini e donne, tra genitori e figli, tra fratelli, tra amici ed amiche.
Ne consegue che nessuno, non ancora colpito, può dire di esserne immune ( Vedi o leggi “L’odore del sangue”).
La vicenda narrata in questo film, come ho detto, è intrigante, ma Julianne Moore che impersona la protagonista è straordinariamente capace di trasmettere, attraverso anche gesti apparentemente normali, tutta una carica di sottile, ma profonda conoscenza della gelosia e del piacere. Dispiace vederla cadere lentamente nella rete che ha teso a suo marito per scoprirne le sue paventate avventure extraconiugali. Una trama originale quella del film, Catherine Stewart trama un inganno , combina un incontro ordendo la sua caduta e la prova inoppugnabile del tradimento di suo marito David Stewart (Liam Neeson). Un piano diabolico per poter giustificare a se stessa la fondatezza della sua gelosia. Una vera e propria autodistruzione. Generalmente la gelosia prevede la presenza vera o immaginaria di un’altra donna che in questo rapporto a tre è: Chloe (una Amanda Seyfried bravissima). La giovane fanciulla, appena conosciuta Catherine, l’asseconda in tutto e per tutto, e Catherine accecata da una morbosa gelosia non si accorge delle reali intenzioni di Chloe Ovviamente per saperne di più occorre vedere il film, tenendosi pronti a colpi di…schiena, scusate di scena! Non c’è proprio da meravigliarsi se la gelosia si trasforma in amore più profondo e sicuro e se spesso occorre pagare un prezzo, anche caro, per arrivare a conoscere la verità, quella svelata da Chloe :” Credo di essere sempre stata molto brava con le parole, nella mia professione, essere in grado di descrivere quello che faccio è importante quanto fare quello che faccio,…. Fa parte del mio lavoro sapere dove collocare una mano, le labbra, …e perfino i pensieri…io so soltanto che se lo faccio bene, posso diventare il tuo sogno che vive, respira, persiste e poi posso svanire nel nulla”.parole che anche Saffo, la poetessa di Lesbo, avrebbe fatto sue. Non mi stanco di restare ammirato dal fascino sottile della sempre bravissima Julianne Moore per cui,anche in considerazione del particolare e non comune genere di film, devo dare un ottimo giudizio.
Buona la fotografia e scenografia, accanto alla Moore va elogiato Liam Neeson, colpevole di essere il marito di Catherine e di non far più l’amore tre volte al giorno ma forse neanche più una volta al mese, ed infine Amanda Seyfried nel difficile ruolo di Chleo, ovvero del ragno che tesse la sua rete. chibar22@libero.it
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weach
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mercoledì 25 agosto 2010
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un corpo provocante ,chloe,porta sapori forti
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Storia volutamente ermetica dal regista armeno canadese Atom Egoyan.
In due parole il tema è la fedeltà della coppia associato ad elmenti di chiaro richiamo erotico di imprecisati contorni;in parallelo si descrive la noia ingombrante di una coppia alla deriva.
Julianne More è Chloe (escort)
Liam Nelson è David (professore univesitario e coniuge di Catherine)
Amanda Seyfried é Catherine (ginecologa e coniuge di David)
Al di la della trama che resta non completamente decifrata, alcune domande rivendicano risposte:
ll tradimento di David è consumato o finzione?
Catherine inconsciamemente cerca se stessa o vuole la verità dei fatti?
E storia di fatti oppure onirica?
Chloe al letto con il figlio di Catherine quale equlibrio interrompe fra madre e figlio ?'
Quale è il senso del bacio passionale di Chloe a Catheriene?
Chloe cosa realmente cerca introducendosi pesantemente dentro la storia della coppia?
Resta il fatto che il regista non dando risposte apre un dibattito con il pubblico.
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Storia volutamente ermetica dal regista armeno canadese Atom Egoyan.
In due parole il tema è la fedeltà della coppia associato ad elmenti di chiaro richiamo erotico di imprecisati contorni;in parallelo si descrive la noia ingombrante di una coppia alla deriva.
Julianne More è Chloe (escort)
Liam Nelson è David (professore univesitario e coniuge di Catherine)
Amanda Seyfried é Catherine (ginecologa e coniuge di David)
Al di la della trama che resta non completamente decifrata, alcune domande rivendicano risposte:
ll tradimento di David è consumato o finzione?
Catherine inconsciamemente cerca se stessa o vuole la verità dei fatti?
E storia di fatti oppure onirica?
Chloe al letto con il figlio di Catherine quale equlibrio interrompe fra madre e figlio ?'
Quale è il senso del bacio passionale di Chloe a Catheriene?
Chloe cosa realmente cerca introducendosi pesantemente dentro la storia della coppia?
Resta il fatto che il regista non dando risposte apre un dibattito con il pubblico.
L'unico punto certo è che la figura di Chloe resta centrale con la sua conturbante sensualità ed
eleragisce a tutti i protagonisti sensazioni forti ,il sale che mancava,
Chloe è sicuramente il sale della vita.
Ottimo film , voto 8 , affatto noioso, ricco per dibattiti,Jilianne Moore è spettacolare!!! buca lo schermo,
provocante veramente!!!
Andate a vedere questo storia , troverete voli le risposte!
weach
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[+] @weach chloe e' amanda seyfried !!
(di busso195)
[ - ] @weach chloe e' amanda seyfried !!
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doni64
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giovedì 15 luglio 2010
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film scandaloso ...ma piacevole
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Film scandaloso quindi adatto a persone maggiorenne per alcuni temi trattati di natura sessuale.La trama e' piacevole e l'interpretazione non e' da meno per un film che sicuramente poteva essere piu' intenso ma che nel complesso risulta essere simpatico.Voto 7
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