joker79
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sabato 16 gennaio 2010
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seppelite il mio cuore a wounded pandora
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Una meravigliosa ed onirica esperienza in 3d.Contrariamente a quanto avevamo vissuto in Alien ed in Terminator dove il mondo rifletteva una dimensione claustrofobica e malata in questo film l'umanità è alla deriva in cerca di risorse. La scelta ricade su Pandora(non a caso un vaso da non aprire), una giungla incontaminata dove una popolazione di indigeni i Na'vi vive in simbiosi profonda con la propria "Terra". Questa volta gli umani non sono invasi come avevamo visto in Id, ma divengono invasori, spietati conquistadores dello spazio, pronti a disperdere ogni essere vivente per soddisfare la propria fame.Cameron celebra le gesta di un soldato, disilluso dalla vita militare, che scopre un'altra dimensione d'essere.
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Una meravigliosa ed onirica esperienza in 3d.Contrariamente a quanto avevamo vissuto in Alien ed in Terminator dove il mondo rifletteva una dimensione claustrofobica e malata in questo film l'umanità è alla deriva in cerca di risorse. La scelta ricade su Pandora(non a caso un vaso da non aprire), una giungla incontaminata dove una popolazione di indigeni i Na'vi vive in simbiosi profonda con la propria "Terra". Questa volta gli umani non sono invasi come avevamo visto in Id, ma divengono invasori, spietati conquistadores dello spazio, pronti a disperdere ogni essere vivente per soddisfare la propria fame.Cameron celebra le gesta di un soldato, disilluso dalla vita militare, che scopre un'altra dimensione d'essere.Jake Sully,novello JOhn J. DUMBAR o Lawrence D'Arabia, attraversa la propria "frontiera" e scopre di non essere mai vissuto. Entrato a contatto con questa popolazione di indigeni per studiarne la vita , le abitudini e i punti deboli ne resta profondamente affascinato e finisce per schierarsi con loro. I Na'vi sono quegli stessi indiani delle grandi praterie, che noi tutti avevamo apprezzato nei libri di J.FENIMORE Cooper, di Cavallo Pazzo, di Gambe di Legno e di Nuvola Rossa, celebrati sul grande schermo da Mann, da Kostner,da Penn. La vita di ognuno di loro è stretta saldamente a quella di ogni creatura per mezzo di un legame viscerale. Vivono attraverso gli occhi degli animali, respirano dalle fronde degli alberi realizzando appieno quell'idea di panpsichismo affrontata nelle loro dottrine da Talete, Platone, Bernardino Telesio, Tommaso Campanella, Giordano Bruno.Dall'altra parte abbiamo un'umanità corrotta, avida, affamata, avvizzita nell'animo e tecnocratica che brama "ad ogni Respiro", riassunta nella figura del mercenario Quaritch, Blackwater futuristico alla ricerca della sua Moby Dick da uccidere.La realizzazione degli scenario mozza completamente il fiato, l'antialising delle scene di movimento e di combattimento mette i brividi la ricostruzione delle centinaia di specie fantastiche e non, la bioluminescenza degli ambienti lo stereosound lasciano basiti, non a caso il costo di realizzazione(500 millioni $ by Weta la stessa del LDR)non stupisce!IMPAGABILE è l'interpretazione della Weaver che forte dei suoi 60, celebra ancora una volta la forza della sua Ripley. I riferimenti al cinema precedente si sprecano da The Abyss a Titanic e Terminator(camei del regista),le sequenze di bombardamento da Apocalipse now, l'Ultimo dei Mohicani alla battaglia del Little BIG Horn dove un solo uomo aveva riuniti tutti i clan, riferimenti anche al Nemico alle porte soprattutto nel soundtrack. Da Vedere più di una volta nella vita!
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doja87
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domenica 17 gennaio 2010
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il ritorno all'arte cinematografica
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Cosa ci si aspetta d un film?
Sogno, realtà, passione, rabbia, e molte altre emozioni che ci spingono a pagare un biglietto e distaccarci dal mondo per un paio d'ore. Fare buoni film è divenuto ormai una rarità, anche nei registi più affermati e famosi, che dopo il successo si fermano a produrre filmetti senza anima ma con grandi effetti visivi.
James Cameron è riuscito a risaldare in me la fiducia nel cinema. Ultimamente sono stata "scottata" dai miei registi preferiti, quelli che hanno costellato la mia infanzia; ma lui mi dimostra che esistono ancora storie da narrare e perchè no, da raccontare di nuovo sotto un'altra luce.
Avatar non raconta di intrighi complicati, enigmi da risolvere con migliaia di indizzi, non è il solito filmetto d'azione fatto da robottoni che si sfracellano con la bellona di turno che sta magicamente col nerd.
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Cosa ci si aspetta d un film?
Sogno, realtà, passione, rabbia, e molte altre emozioni che ci spingono a pagare un biglietto e distaccarci dal mondo per un paio d'ore. Fare buoni film è divenuto ormai una rarità, anche nei registi più affermati e famosi, che dopo il successo si fermano a produrre filmetti senza anima ma con grandi effetti visivi.
James Cameron è riuscito a risaldare in me la fiducia nel cinema. Ultimamente sono stata "scottata" dai miei registi preferiti, quelli che hanno costellato la mia infanzia; ma lui mi dimostra che esistono ancora storie da narrare e perchè no, da raccontare di nuovo sotto un'altra luce.
Avatar non raconta di intrighi complicati, enigmi da risolvere con migliaia di indizzi, non è il solito filmetto d'azione fatto da robottoni che si sfracellano con la bellona di turno che sta magicamente col nerd.
Avatar è una storia d'amore, di puro cinismo e passione per il proprio mondo. Non aspettatevi di rimananere scioccati da colpi di scena imprevedibili, perchè la vita VERA non è così, ed è forse questo che Cameron ha cercato di fare. Trasportarci in un mondo primitivo, simile al nostro migliaia di anni fa, dove due culture totalmente diverse si fondono e si scontrano, dove ci sono i cattivi e i buoni, quei film insomma che eravamo abituati a vedere da piccoli, semplici ma che ci entusiasmavano. E' questo che vi stupirà veramente: Pandora è il vero colpo di scena, un luogo che non esiste nemmeno nei vostri sogni più fantasiosi, popolato da creature semplici ma al contempo misteriose, fuse con la natura e la fauna, come un unico enorme organismo vivente che non può lasciarti indifferente.
Per carità, non sarà la storia più originale del cinema, ma alla fine è proprio necessario raccontare storie complicate? Il cinema può essere anche semplice, purchè appassioni coloro che lo osservano, e io sinceramente mi sono commossa più volte. Non tanto per le scene drammatiche, quanto per la bellezza e il dispiacere di non poter visitare quello splendido pianeta!
Pandora è sicuramnte un luogo da visitare più e più volte, e credetemi se vi dico che non potete perdervi questa avventura!
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luca alvino
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mercoledì 20 gennaio 2010
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io ti vedo
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Metà del ventiduesimo secolo. Jake Sully, un ex marine che ha perso l'uso delle gambe durante un'azione militare, ha la possibilità di tornare ad avere una fisicità normale utilizzando un corpo nuovo: un avatar allestito appositamente in laboratorio sulla base del codice genetico del suo defunto gemello e di una specie aliena abitante sul pianeta Pandora. Collegandosi all'avatar attraverso un dispositivo elettronico, Jake è in grado di comandarlo a distanza tramite i propri impulsi cerebrali e di percepirne gli stimoli sensoriali. La sua esistenza subisce una sorta di sdoppiamento, in quanto il suo stato di coscienza collegato all'avatar coincide con uno stato comatoso del corpo reale e viceversa.
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Metà del ventiduesimo secolo. Jake Sully, un ex marine che ha perso l'uso delle gambe durante un'azione militare, ha la possibilità di tornare ad avere una fisicità normale utilizzando un corpo nuovo: un avatar allestito appositamente in laboratorio sulla base del codice genetico del suo defunto gemello e di una specie aliena abitante sul pianeta Pandora. Collegandosi all'avatar attraverso un dispositivo elettronico, Jake è in grado di comandarlo a distanza tramite i propri impulsi cerebrali e di percepirne gli stimoli sensoriali. La sua esistenza subisce una sorta di sdoppiamento, in quanto il suo stato di coscienza collegato all'avatar coincide con uno stato comatoso del corpo reale e viceversa. Sottoposto a una dura iniziazione per entrare a far parte dei Na'vi - la popolazione indigena abitante sul pianeta - Jake riscopre la padronanza dei propri movimenti, ed entra in armonia con la natura lussureggiante del mondo alieno, concepita affinché ciascuno dei suoi elementi possa stabilire un rapporto simbiotico con tutti gli altri. Si innamora della giovane Neytiri e la sceglie come sua compagna. L'intensità di simili esperienze lo portano a registrare nel suo videolog di essere arrivato a percepire la coscienza nel suo corpo reale come sogno, e la coscienza nell'avatar come vita reale. La simulazione - così come il sogno o il gioco - riveste un'importante funzione gnoseologica, in quanto aiuta colui che simula a conoscere una realtà altrimenti ignota. Per questo motivo i bambini giocano: per abituarsi ad affrontare situazioni che saranno tenuti a sostenere da grandi, nel momento in cui le circostanze simulate nel gioco diverranno reali. Ma quando si compie la trasformazione dalla finzione alla realtà? Quali sono le condizioni che la determinano? «Io ti vedo», è la splendida dichiarazione d'amore che si scambiano i Na'vi: ovvero, credo a ciò che i sensi mi manifestano; vedo che tu esisti, che io non sono l'universo intero, come istintivamente sono portato a credere. E dunque ti rispetto, cerco di trovare con te un'armonia accettandoti per quello che sei. Non tento di trasformarti in qualcosa di simile a me, ma vengo a incontrarti nel tuo territorio. I frutti di tale attestazione non tardano a manifestarsi. Jake può conferire al sogno la consistenza della veglia e alla finzione la rilevanza della realtà. Il suo è un vero e proprio atto di fede. Egli crede alla divinità che sorveglia l'armonia del bosco sacro, preferisce arrendersi a ciò che percepiscono i suoi sensi piuttosto che andare in cerca dell'inottenibile (tale è - etimologicamente - l'unobtainium, il prezioso minerale che gli esseri umani vogliono razziare nel pianeta). Aldilà della retorica di guerra e del manicheismo hollywoodiano cui il finale paga un evitabile tributo, mi sembra sia questo uno degli aspetti più significativi del film. La fede può compiere il miracolo: lo spirito vitale si trasfonde dal corpo menomato nel vigoroso avatar. L'illusione artistica richiede anche allo spettatore un simile atto di fede. La telecamera è l'avatar del pubblico, il mezzo attraverso il quale egli compie un'esperienza oramai più sensoriale che mentale, sempre più libera dall'astrazione di una visione bidimensionale. Per questo motivo in Avatar il 3D non è un semplice virtuosismo, ma una tecnologia essenziale per la fruizione di uno spettacolo che porta il cinema verso una nuova era.
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[+] i see you
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[+] un fim "anaffettivo"
(di alexiabi)
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[+] sognare è bello ed oggi si sogna poco.
(di dantem)
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davide_chiappetta
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venerdì 12 novembre 2010
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ha cambiato la storia del cinema
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Il film indubbiamente affascinante dal punto di vista visivo è il sogno compiuto di Cameron dopo aver fatto il banco di prova coi documentari ecologici-marini in stereografia 3D come 'Aliens of the Deep' del 2005.
Non me ne voglia chi ama questo film, ma questo movie è un polpettone finto-ecologista e anti imperialista, con immagini lucide e traslucide in ogni punto dello schermo ("massììi, abbondiamo, abbondantis in abbondandum!… Che non si dica che siamo provinciali, che siamo tirati, eccheccaspita") le cui sequenze farebbe solo concorrenza a qualsiasi sito odierno che tratti di CGI.
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Il film indubbiamente affascinante dal punto di vista visivo è il sogno compiuto di Cameron dopo aver fatto il banco di prova coi documentari ecologici-marini in stereografia 3D come 'Aliens of the Deep' del 2005.
Non me ne voglia chi ama questo film, ma questo movie è un polpettone finto-ecologista e anti imperialista, con immagini lucide e traslucide in ogni punto dello schermo ("massììi, abbondiamo, abbondantis in abbondandum!… Che non si dica che siamo provinciali, che siamo tirati, eccheccaspita") le cui sequenze farebbe solo concorrenza a qualsiasi sito odierno che tratti di CGI. E la sequenza bellica finale, mezz'ora buona di botti, luminarie, collisioni, inseguimenti, è decisamente più videogame che cinematografica. La versione tradizionale 2D non ne parliamo, vi manca proprio la sua ragione di essere. Non ha potenza narrativa, la vecchia storia raccontata da Cameron. Non ha l'epica tradizionale del western, non ha quella reinventata a metà degli anni 70 da George Lucas con la saga Star Wars, e non ne ha una qualsiasi altra. Una parabola antimperialista e antimilitarista facile facile, appena abbozzata, che non ha lo stesso mordente di pellicole più impegnate su questo fronte, Piccolo grande uomo, Soldato blu, balla coi lupi, Pocahontas per il grande pubblico, o altri sempre di impianto ecologistico ma ancora più significativi e ben diretti da registi come Robert Flaherty, Jean Rouch, Joris Ivens, Akira Kurosawa, o Werner Herzog. Il sottesto ecologico si impantana in uno spiritualismo legato al culto della natura che ammicca non poco a una delle tante mode del tempo come la New-Age. A essere onesti il film emerge solo quando sottende di questi due mondi e due modi di comunicare cioè la vecchia tecnologia evidenziata dall'uso di visori, scanner, avatar, monitor che fanno uso i soldati contro quelli più semplici e immediati usati dagli indigeni nella fattispecie i loro capelli lunghi intrecciati. Però nello stesso tempo, diciamo purtroppo, Cameron si contraddice perchè ci fa vedere un film dove regna sovrano il 3D per cui si deve far uso degli occhiali particolari per ammirarne in pieno il maestoso, mentre ci indica che dobbiamo tornare al modo naturale e istintivo di vedere le cose. Non c'è bisogno di dire che il regista in modo infantile fa il predicozzo e moralizza a favore degli umanoidi dall'inizio alla fine, e non c'è neanche bisogno di dire che un regista non deve prendere decisioni a favore o contro di questo o quello, ma far vedere solo in modo equo tutte le strade percorribili o alcune. Oltre a questo c'è troppa carne sul fuoco e nessuna di essa è cotta bene perche non se ne ha il tempo (d'altronte si sa che Cameron con i dialoghi lascia molto a desiderare basta vedersi Rambo III di cui lui è lo sceneggiatore). Poi riguardo ai personaggi giusto per citarne uno, quello impersonato dalla Weaver, lei sembra uscita ancora da uno dei suoi tanti Alien, ed è troppo caxxuta e troppo ambientalista da farcela essere simpatica, e il generale troppo bastardo per essere reale, anzi io mi trovavo a parteggiare per lui in alcuni momenti del film perchè era cosi bastardo da riuscire simpatico, mentre gli altri talmente stereotipati e melensi col rischio di correre da un dentista per farmi cavare tutti i denti.
In conclusione posso dire che Avatar non ha cambiato la storia del cinema, ma se ha cambiato qualcosa è solo quella degli incassi al botteghino. Ebbene si, siamo lontani anni luce da Terminator I-II, e forse anche da Alien II, The Abiss, e Titanic.
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(di danygrano)
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piero favento
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sabato 30 novembre 2013
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benvenuti su pandora!
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Siamo nel futuro. Una colonia umana si è trasferita sul pianeta Pandora per prendere un minerale molto prezioso. Ma in questo pianeta ci sono i Na' vi, indigeni che vivono in contatto con la natura, e l'unico modo per scoprire i loro segreti e sapere come batterli sono gli Avatar, corpi controllati a distanza molto simili agli indigeni, Jake Sully (Sam Worthington), marine disabile, si offrirà volontario ma alla fine capirà che sono proprio gli umani il vero nemico e che stanno distruggendo la natura di quel mondo, quindi guiderà il popolo Na' vi alla battaglia per la salvezza di Pandora.
Film incredibilmente spettacolare, diretto da James Cameron, ricco di effetti speciali incredibili e di un 3d stupefacente, gli attori, per non essere molto conosciuti, sono molto bravi.
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Siamo nel futuro. Una colonia umana si è trasferita sul pianeta Pandora per prendere un minerale molto prezioso. Ma in questo pianeta ci sono i Na' vi, indigeni che vivono in contatto con la natura, e l'unico modo per scoprire i loro segreti e sapere come batterli sono gli Avatar, corpi controllati a distanza molto simili agli indigeni, Jake Sully (Sam Worthington), marine disabile, si offrirà volontario ma alla fine capirà che sono proprio gli umani il vero nemico e che stanno distruggendo la natura di quel mondo, quindi guiderà il popolo Na' vi alla battaglia per la salvezza di Pandora.
Film incredibilmente spettacolare, diretto da James Cameron, ricco di effetti speciali incredibili e di un 3d stupefacente, gli attori, per non essere molto conosciuti, sono molto bravi. La storia è semplice, è una specie di "Pocahontas spaziale" con tanto di indigeni e di uomini egoisti che non rispettano la natura, ma è una storia fatta veramente bene, con scene mozzafiato e anche commoventi, il 3d è essenziale, Pandora sembra più viva che mai grazie alle magnifiche ambientazioni.
James Cameron dirige il film che ha incassato i più nella storia del cinema, e lo dirige molto bene.
Consigliato a tutti.
Benvenuti su Pandora!
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raffaella
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domenica 17 gennaio 2010
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"avatar"... io ti vedo
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Dodici anni dopo Titanic, James Re-del-Mondo Cameron porta sul grande schermo un altro impareggiabile capolavoro, che in meno di un mese è già entrato di diritto nella storia del cinema. Avatar è un'esperienza cinematografica che coinvolge tutti i sensi, soprattutto se gustata attraverso il 3d, mai come questa volta estremamente efficace.
Lo spettatore si immerge completamente nella spettacolare Pandora, una realtà mozzafiato che spalanca gli occhi sul nostro mondo. I Na'vi sono assolutamente credibili e mai inverosimili: grazie al notevole uso del motion capture, dell'emotion capture e di innumerevoli tecnologie, Cameron rende umani gli abitanti del lussureggiante pianeta.
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Dodici anni dopo Titanic, James Re-del-Mondo Cameron porta sul grande schermo un altro impareggiabile capolavoro, che in meno di un mese è già entrato di diritto nella storia del cinema. Avatar è un'esperienza cinematografica che coinvolge tutti i sensi, soprattutto se gustata attraverso il 3d, mai come questa volta estremamente efficace.
Lo spettatore si immerge completamente nella spettacolare Pandora, una realtà mozzafiato che spalanca gli occhi sul nostro mondo. I Na'vi sono assolutamente credibili e mai inverosimili: grazie al notevole uso del motion capture, dell'emotion capture e di innumerevoli tecnologie, Cameron rende umani gli abitanti del lussureggiante pianeta. Pandora è una realtà maestosa come non si era mai visto al cinema, e di notte i suoi colori fluorescenti sottolineano maggiormente gli scenari suggestivi del pianeta. Come il protagonista Jake Sully (un eccezionale Sam Worthington), anche lo spettatore si innamora di questo meraviglioso mondo e percepisce una totale empatia con la natura di Pandora, come insegnano i Na'vi e la bellissima Neytiri.
Se il film appare perfetto sotto ogni punto di vista (regia impeccabile, cast in stato di grazia, effetti visivi, sonoro, fotografia), molti si compiacciono nel criticare la colonna sonora e la sceneggiatura. In primis, le musiche di James Horner accompagnano le suggestive immagini senza mai strafare, quale elemento complementare di questa rivoluzionaria opera cinematografica. Inoltre bisogna evidenziare che spesso le storie narrate sono quasi sempre le stesse e ciò che importa, dunque, è il modo in cui vengono raccontante. E qui Cameron si dimostra un narratore all'altezza, coadiuvato dall'estetica sorprendente del suo film: egli non è semplicemente il regista, ma un vero e proprio demiurgo che plasma ogni particolare di questa storia che ha iniziato a sviluppare ben 15 anni fa.
Avatar non è semplicemente un film di intrattenimento, bensì induce alla riflessione su temi scottanti della nostra realtà: l'incessante politica imperialista e colonizzatrice della nostra civiltà, il razzismo, la necessità di salvaguardare la natura per conservare l'equilibrio della vita. Quest'ultimo aspetto caratterizza da sempre la vita su Pandora, dove ogni essere è accomunato da un'energia interattiva destinata a tutelare l'armonia del pianeta.
Comprendiamo dunque l'eroico Jake che, nella sua nuova vita di avatar, matura la schiacciante consapevolezza della sua esistenza da ex marine: "Ero un guerriero che sognava di portare la pace... ma prima o poi bisogna svegliarsi". E Jake ne è capace, aprendo gli occhi sugli errori degli umani non guardando semplicemente, ma... vedendo. E la metaforica formula di amore e di rispetto propria dei Na'vi, "Io ti vedo", sancisce un legame (tsahelu) impossibile da sciogliere.
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[+] futuro cult
(di dadeonlain)
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4ng3l
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martedì 14 agosto 2012
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terribilmente sopravvalutato, ripugnante
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Perchè elogiare un film colmo di difetti insormontabili e con una trama tanto forzata quanto è pesante la sceneggiatura. Almeno fossero suggestivi i nativi di Pandora, neanche quello, davvero non è possibile che questo film abbia vinto addirittura 3 premi oscar e ci sono film davvero belli che sono addirittura criticati. Che spreco.
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sherpadrum
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venerdì 12 febbraio 2010
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magnifico contenitore vuoto
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Avatar è sostanzialmente l'apoteosi del nulla. Avatar non ha nulla da dire ma lo dice splendidamente. Come si può parlare di coraggio del regista, quando, con capitali stratosferisci solo a lui concessi, ha prodotto esattamente quello che il mercato gli chiedeva di produrre? Rischio di fallimento del prodotto pari a zero, rischio di infastidire qualcuno pari a zero, rischio di non piacere limitato al minimo (solo pochi di noi, matti o ciechi probabilmente, non apprezziamo questo cossiddetto "capolavoro"). Partiamo da un presupposto: il prodotto cinematografico è composto di una parte estetica e visiva e di una parte testuale e contenutistica. Non si può discutere sulla magnificenza dell'estetica del film, indubbiamente splendido dal punto di vista visivo, della fotografia, dell'utilizzo del 3d in maniera originale (per intenderci, non solamente per vedere polpette che ti cadono in testa o asce lanciate verso lo spettatore) che veramente ti fa sentire dentro il film.
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Avatar è sostanzialmente l'apoteosi del nulla. Avatar non ha nulla da dire ma lo dice splendidamente. Come si può parlare di coraggio del regista, quando, con capitali stratosferisci solo a lui concessi, ha prodotto esattamente quello che il mercato gli chiedeva di produrre? Rischio di fallimento del prodotto pari a zero, rischio di infastidire qualcuno pari a zero, rischio di non piacere limitato al minimo (solo pochi di noi, matti o ciechi probabilmente, non apprezziamo questo cossiddetto "capolavoro"). Partiamo da un presupposto: il prodotto cinematografico è composto di una parte estetica e visiva e di una parte testuale e contenutistica. Non si può discutere sulla magnificenza dell'estetica del film, indubbiamente splendido dal punto di vista visivo, della fotografia, dell'utilizzo del 3d in maniera originale (per intenderci, non solamente per vedere polpette che ti cadono in testa o asce lanciate verso lo spettatore) che veramente ti fa sentire dentro il film. Per quanto riguarda il lato testuale il discorso è decisamente diverso: siamo di fronte a un mix di Pochaontas, Il Re Leone, 300 (gli effetti di slow motion utilizzati per le battaglie, se escludiamo la violenza e la sangunosità, sono presi pari pari dal film di Zack Sneider) e altri 100 film sul genere: vado infiltrato, mi innamoro della natura, della gente e della figlia del re e quindi combatto con loro (che tra l'altro, dimostrando la solita spocchiosità americana, non ce la potrebbero fare se a guidarli non fosse lo straniero).
Ho sentito anche parlare del tema ambientalitico.. ragazzi, non so se qualcuno se ne sia accorto, ma và di moda! Ormai in tutti i film del genere esce fuori il tema ambientalistico (hanno pure ripescato Ultimatum alla Terra!). Nulla di meno coraggioso insomma...
Un tempo (molto lontano a dire il vero) Cameron era anche un eccellente sceneggiatore (i primi due Terminator)... poi si è lasciato andare e ha fatto sempre e solo ciò che gli chiedeva il mercato (le sceneggiature di Titanic e Avatar sono "telefonate", sappiamo tutti quello che accadrà 5 minuti prima che accada, in confronto quella di Terminator 3 le macchine ribelli, di cui, per chi non lo sapesse, è sceneggiatore, è quasi originale) lasciando l'originalità all'estetica del film di turno.
Per concludere trovo che Avatar sia l'equivalente cinematografico di una scatola di cioccalatini d'oro massiccio con dentro i cioccolatini del discount. Sì, mi sentivo dentro il film, sì mi sentivo parte del film.. ma dopo un ora e mezza ero così contento di stare a Pandora che mi sarei buttato da una delle montagne fluttuanti! Il voto sarebbe comunque 6 perchè non si può tralasciare il lavoro visivo incredibile del regista. Però non parlatemi di coraggio!
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[+] bella metafora!
(di toxic avenger)
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(di ilpredicatore)
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danny86
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lunedì 18 gennaio 2010
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immergersi nel fantastico mondo di pandora
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James Cameron torna al cinema a dodici anni da "Titanic" e lancia di nuovo la sua sfida al mondo del cinema. O meglio ancora la lancia a se stesso, sia sul fronte del budget utilizzato alla realizzazione del film (una cosa tipo 400 milioni di dollari), sia per i progressi tecnologici messi in atto, ma anche per gli anni di lavorazione (4) e, non per ultimo, i soldi totali che riuscirà ad incassare (si sta sempre di più avvicinando al suo Titanic). Possiamo etichettarlo definitivamente come l'uomo dei record.
Avatar, dopo essersi fatto attendere in Italia da circa un mese rispetto all'uscita negli altri paesi del mondo, non delude affatto le aspettative riposte nel film, anche se dal primo trailer rilasciato mesi fa molti, adesso smentiti dalla visione, storsero un po' il naso.
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James Cameron torna al cinema a dodici anni da "Titanic" e lancia di nuovo la sua sfida al mondo del cinema. O meglio ancora la lancia a se stesso, sia sul fronte del budget utilizzato alla realizzazione del film (una cosa tipo 400 milioni di dollari), sia per i progressi tecnologici messi in atto, ma anche per gli anni di lavorazione (4) e, non per ultimo, i soldi totali che riuscirà ad incassare (si sta sempre di più avvicinando al suo Titanic). Possiamo etichettarlo definitivamente come l'uomo dei record.
Avatar, dopo essersi fatto attendere in Italia da circa un mese rispetto all'uscita negli altri paesi del mondo, non delude affatto le aspettative riposte nel film, anche se dal primo trailer rilasciato mesi fa molti, adesso smentiti dalla visione, storsero un po' il naso.
Il 3D della pellicola è qualcosa che al momento nessuno aveva mai realizzato prima. Ci fa immergere completamente nel fantastico, affascinante e meraviglioso mondo di Pandora, pieno di strane creature, di vegetazione che di notte diventa fosforescente e di montagne sospese per aria. E poi ci sono loro, i Na'vi, con una lingua tutta loro (inventata dallo stesso Cameron) e con rituali di forte impatto visivo.
Non è, insomma, il classico e banale 3D visto fino a questo momento quello, per intenderci, in cui sembra che ti cade una pallina sulle gambe. E' una vera e propria visita in prima persona di Pandora.
La storia, per quanto a mio modo di vedere ben sviluppata, non è il massimo dell'originalità. E a dispetto di quanto detto dai critici più conservatori, c'è. E' molto lineare e semplice, ma c'è. Gli stessi critici, qui magari non sparandola poi così tanto grossa, hanno visto delle somiglianze con la storia di Pochaontas, anche se l'indiana d'America fece praticamente il percorso opposto rispetto a quello fatto da Jake Sully.
Anche se ideato da Cameron 15 anni fa, in Avatar è presente un esplicito (?) riferimento alla politica americana d'invasione del territorio messa in campo in Iraq. E, ancora di più, il discorso ecologico. La storia, infatti, è ambientata nel 2154 quando il Pianeta Terra soffre di scarsità di energie, una rappresentazione che non si discosta poi così molto dalle previsioni fatte dagli esperti del settore.
Se volgiamo trovare dei difetti questi vanno imputati senza ombra di dubbio alla caratterizzazione dei personaggi, che sono poco più che abbozzati. La figura del colonnello Quaritch è molto rozza e poco convincente, così come quella della dottoressa Grace Augustine, interpretata da Sigourney Weaver, che necessitava di maggiore attenzione a livello di scrittura del personaggio.
Cameron ha già accennato ad una possibilità che Avatar diventi una trilogia. Non oso pensare, col passare del tempo, a cosa possa arrivare a fare dal punto di vista tecnologico considerando che, al momento, questo film, proprio in quest ambito, è da considerarsi un "non plus ultra".
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[+] un film deve creare emozioni, positive e negative
(di dantem)
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sabato 23 gennaio 2010
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questioni di ...evasione cinematografica
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RECENSIONE. Chi scrive ha sempre considerato il cinema puro momento d'evasione. Puro divertimento per gli occhi e per i sensi in generale, e quindi non ricerca un'ordinarietà in quella visione, tipica di molte pellicole (che sempre a suo modesto parere possono benissimo essere fruite ed apprezzate anche a casa specialmente oggi con le nostre moderne TV). Non ama neppure un certa filmografia da intellettuali, perchè molto semplicemente non la capisce o non ne carpisce appieno le profondità e per gli stessi motivi neanche quei lungometraggi che per le castronerie in essi contenuti dovrebbero essere trasformatati in cortometraggi e niente più. Vuole uscire dalla sala portandosi a casa emozioni, lacrime, rabbia, angosce .
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RECENSIONE. Chi scrive ha sempre considerato il cinema puro momento d'evasione. Puro divertimento per gli occhi e per i sensi in generale, e quindi non ricerca un'ordinarietà in quella visione, tipica di molte pellicole (che sempre a suo modesto parere possono benissimo essere fruite ed apprezzate anche a casa specialmente oggi con le nostre moderne TV). Non ama neppure un certa filmografia da intellettuali, perchè molto semplicemente non la capisce o non ne carpisce appieno le profondità e per gli stessi motivi neanche quei lungometraggi che per le castronerie in essi contenuti dovrebbero essere trasformatati in cortometraggi e niente più. Vuole uscire dalla sala portandosi a casa emozioni, lacrime, rabbia, angosce ...vuole uscire stupito. Il concetto di base è appunto quello del meraviglioso e dello stupore, è quel treno che all’inizio bidimensionale sembrava fuoriuscire dal grande schermo e investire in pieno i primi impauriti spettatori. E la meraviglia è massima quando l'immaginazione ti viene negata perchè davanti ai tuoi occhi hai già quello che avresti voluto immaginare. Avatar blocca la tua immaginazione visiva. Te la serve già pronta a tuo uso e consumo. Ti emoziona e non solo per il 3D. Il 3D è però importante perché amplifica quel fascino esoterico che questa pellicola trasmette. I colori scelti, gli ambienti ricreati da una grafica computerizzata portata agli estremi sono visivamente fantastici e superano anche la barriera del realistico / reale. In effetti ad oggi solo alcune cinematiche inserite nei videogiochi di ultima generazione possono competere con questo delirio di immagini. In un recente passato un primissimo tentativo di "salto grafico" era stato sicuramente il bel ma per certi versi incompiuto FINAL FANTASY , uno dei primissimi film di animazione digitale in cui i gli umani erano stati tutti ricreati al computer e nel quale si trovano anche analogie con la storia di Cameron anche solo per il taglio ecologico e spirituale. La trama di Avatar è oggettivamente lineare, forse banale. Il messaggio è scontato. Ma qui diventa intelleggile da subito senza mediazioni. Ed è qui che Cameron vince. Ripropone i colonizzatori /cercatori d’oro, gli indiani/indigeni,ripropone Pocahontas,ripropone tutto, anche il lieto fine (ben venga) ma in realtà quel tutto non l’avevi ancora mai visto così. Ed è proprio questa semplicità che ti fa entrare nel film appieno, in quel mondo dove la realtà si basa sull’animismo, in quella forma primitiva di religiosità basata sull'attribuzione di un principio incorporeo e vitale (anima) a fenomeni naturali, esseri viventi e oggetti inanimati, per tutto ciò che è essenziale per la sopravvivenza. Il cattivo, il “militare” di turno, il sapiens, è poi finalmente di nuovo talmente assurdo nella sua stoltezza, nella sua ottusità così privo di sfaccettature, senza dubbi e rimorsi che non ci affascina, non ci ammalia. Non dobbiamo preoccuparci di assolverlo…di giustificarlo. Qui si tiene per i buoni perché sono buoni ..la loro natura è la diretta conseguenza del loro mondo fantastico. Tra i buoni non c’è neanche il traditore …c’è magari prima il sospetto e poi il rispetto del diverso quanto lo stesso diverso dimostra di poterlo ottenere. Avatar è una pellicola affascinante. Puoi valutarla da 1 a 5 stelline ma onestamente..chi non vorrebbe almeno per un giorno correre, saltare e volare a Pandora, con la speranza di incontrare la sensuale indigena azzurra dagli occhi gialli e dirle: "Ti vedo".
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