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Un film di James Cameron.
Con Sam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver, Stephen Lang.
continua»
Fantascienza,
Ratings: Kids+13,
durata 162 min.
- USA, Gran Bretagna 2009.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 22 settembre 2022.
MYMONETRO
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valutazione media:
3,88
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un fim "anaffettivo"di alexiabiFeedback: 0 |
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giovedì 4 febbraio 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Se qualcuno non avesse visto il film e si trovasse a leggere questa recensione correrebbe sicuramente a sedersi sulla poltrona del cinema. Per poi accorgersi purtroppo che la recensione è in realtà molto più bella e profonda di quanto non sia la pellicola, che lascia molto poco spazio alla parte umana e psicologica di una storia molto affascinante in potenza, ma "bruciata" con tutta una serie di quelle scontatissime americanate, ormai logore e ripetitive. Banalità e macchiette che si trovano a sostituirsi ad altre tematiche, ben più profonde e affascinanti, di cui emerge nettissima la necessità di un esplorazione ben più ampia: lo sdoppiamento di personalinità, la percezione della vita virtuale come la vita reale, un qualcosa che accade non solo su pandora, ma spesso anche utilizzando una semplice chat; il rifiuto finale della vita reale e di un corpo menomato. Tutti temi solo "accennati", affrontati fugacemente, per dar spazio invece a interminabili scene di combattimento, che francamente alla fine risultano quasi ridondanti.In complesso quindi, il film può dirsi un sicuro tripudio di effetti speciali, ma "vacuo di anima" e quasi inespressivo dal punto di visto emozionale. Un gran peccato, perchè la trama è davvero notevole, molto metaforica e paurosamente attuale. Ma mal rappresentata e disequilibrata, poichè si sceglie di dare fin troppo spazio alla spettacolarizzazione e alla magnificenza, che da sole risultano sterili e quasi pretenziose, a scapito di aspetti piu introspettivi e di certo molto piu pregnanti emotivamente. Il risultato è che non si arriva mai a conoscere i protagonisti, non si può immedesimarsi con loro, non ci toccano e ci risultano estranei, perchè semplicemente "non li vediamo". La storia della battaglia per il metallo prezioso diventa quindi l'aspetto preminente del fim, a discapito dell'aspetto psicologico e umano che alla base voleva animare la trama della pellicola: la realizzazione del virtuale e la virtualizzazione - abbandono della realtà. Ciliegina sulla torta, quel "gioiellino" in stile John Rambo, che si beve la sua tazza di caffè sull'elicottero da guerra, mentre fuori si sta svolgendo l'apocalisse, dicendo qualcosa del tipo "ragazzi muoviamoci voglio essere a casa per cena". Ecco l'americanata, penosa a dir poco. Ne sentivamo la mancanza.Sono uscita dal cinema delusa. Delusa perchè non mi sono emozionata, nulla di nulla, forse quasi irritata per questa poca soddisfazione.Ricordo invece quanto Titanic mi aveva emozionato, fatto piangere, mi aveva lasciato qualcosa. Avatar mi ha invece ricordato quanto le piccole cose siano in realtà le cose più importanti e quanto la loro assenza emerga lampante in una situazione di anaffettività. Ecco forse, l'ho detto: un film anaffettivo.Credo invece che se la sceneggiatura avesse dato spazio alle emozioni come descrive la recensione di Luca, spendendo qualche milioncino in meno in scene di guerra e regalando qualche minuto in più all'anima del protagonista, questo film sarebbe potuto essere un vero capolavoro. Magari la prossima.
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