Anno | 2009 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA, Gran Bretagna, Francia |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Joel Coen, Ethan Coen |
Attori | Michael Stuhlbarg, Richard Kind, Fred Melamed, Sari Lennick, Adam Arkin Aaron Wolff, Jessica McManus, Simon Helberg, George Wyner, Fyvush Finkel, Katherine Borowitz, Steve Park, Amy Landecker, Allen Lewis Rickman, Raye Birk, Peter Breitmayer, Stephen Park, Alan Mandell, Brent Braunschweig, David Kang (II), Benjy Portnoe, Jack Swiler, Andrew S. Lentz, Jon Kaminski Jr, Ari Hoptman. |
Uscita | venerdì 4 dicembre 2009 |
Tag | Da vedere 2009 |
Distribuzione | Medusa |
MYmonetro | 3,91 su 29 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 11 aprile 2017
La storia segue un uomo normale che cerca chiarezza in un universo dove i Jefferson Airplane sono alla radio e le F-Troop sono in TV. Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar, 1 candidatura a David di Donatello, 1 candidatura a Golden Globes, 1 candidatura a BAFTA, 2 candidature a Critics Choice Award, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office A Serious Man ha incassato 2,6 milioni di euro .
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Da qualche parte nel Mid West, 1967. Larry Gopnik è un professore di fisica con poche pretese e molti guai. La moglie gli preferisce il più serio Sy Ableman e vuole un divorzio rituale per (ri)sposarsi nella fede, il figlio fuma spinelli e ascolta i Jefferson Airplane in attesa di celebrare il suo Bar mitzvah, la figlia lava principalmente i capelli e gli ruba il denaro per rifarsi il naso, il fratello russa sul suo divano e redige un diario sul calcolo delle probabilità, uno studente coreano lo corrompe col denaro e lo minaccia di diffamazione, una bella vicina si offre nuda ai raggi del sole e al suo sguardo, un vicino di casa taglia la sua erba sempre meno verde. Travolto da una messe di guai, Larry si rivolge a uno, due e tre rabbini per ascoltare la parola di Hashem e interpretare la sua volontà. In attesa di una cattedra all'Università, dell'esito delle lastre e dell'arrivo dell'uragano, Larry insegue la strada per diventare un mensch, un uomo serio.
Come sempre, dietro e prima di ogni storia coeniana c'è un piccolo evento, un incontro fortuito, una notizia di cronaca, un romanzo o addirittura un poema in versi, insomma ogni cosa può diventare pretesto e scintilla per avviare la giostra dell'assurdo e lo splendore registico dei fratelli di Minneapolis. Questa volta il sipario si alza su uno shtetl polacco dove un uomo, una donna e un supposto dybbuk (un'anima posseduta) interagiscono e parlano una lingua antica e minoritaria, l'yiddish. Un secolo dopo e in un continente altro, i Coen voltano pagina e piombano nel Mid West attraverso un auricolare che suona "Somebody to love" nell'orecchio di un indisciplinato studente ebreo. Il prologo, avulso dalla storia che segue ma iscritto nel corpo del film, favorisce il gioco interpretativo e lo impone come strumento necessario e come parte integrante della sceneggiatura. Frammento estraneo alla vicenda dominante che tuttavia la presenta e la connota in senso ebraico.
Come già dimostrato da Marge, l'agente incinta di Fargo, nel più stupido dei mondi possibili che annichilisce i soggetti, c'è spazio anche per "l'uomo ordinario" per il quale la realtà non è a tutti i costi il peggior mondo possibile. Per questa ragione il dio-regista a due teste si diverte a tormentare Larry Gopnik, a giocargli irridenti scherzi (la morte di un grasso avvocato), rovesciandone repentinamente prospettive ed attese.
A serious man si impegna a raccontarci l'impossibilità di una famiglia (e di una vita) perfetta e l'irraggiungibilità di una felicità inattaccabile. La telefonata di un medico o l'occhio di un ciclone possono abbattersi impietosi, costringendo nella riserva onirica dell'immaginazione gli impossibili desideri di un uomo semplice, di un marito improbabile ma probabilmente innamorato.
Il professore ebreo di Michael Stuhlbarg come il drugo Lebowski e il barbiere "che non c'era" vengono trascinati in un'incredibile sciarada di disavventure contro la propria radicale apatia. Sospeso tra l'orrore per il caos della vita e la noia esistenziale, Larry si rivolge a tre rabbini per non precipitare nel vuoto e in un movimento insensato. La risposta è un grande buco di senso intorno al quale i Coen fanno scorrere le azioni dei personaggi. L'yiddish e l'ebraico diventano lingue morte di un rituale ormai privo di significato che il rabbino Marshak converte nel linguaggio e nei versi rock dei Jefferson Airplane prima dell'uragano e della fine (del film? Di tutto?).
Ancora una volta i Coen tendono fino all'estremo la corda, sfiorando un happy end, per poi capovolgere tutto con il colpo di coda dell'ultima battuta e dell'ultima inquadratura. Battuta e inquadratura che azzerano e (insieme) moltiplicano qualsiasi dubbio sul senso ultimo del film. Cabalistico.
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Il film invita a riflettere su alcuni interrogativi ai quali tutti gli uomini, in tutti i tempi, hanno cercato di dare risposta, attraverso le religioni, attraverso le filosofie morali, ma anche attraverso la pretesa di ricondurli ad una spiegazione razionale. Qual é il senso del nostro esistere? Il bene e il male in che modo sono distinguibili? La scienza è in grado di migliorare davvero la nostra [...] Vai alla recensione »
Ma cosa è accaduto ai fratello Coen? Critici illustri hanno decretato che tutto è al suo posto, come al solito: la satira, l’ironia, il tragicomico e la cifra complessiva dei due autori. Io che non sono un critico e tanto meno illustre, posso permettermi quindi un’opinione divergente. Ho trovato A serisous man un film tragico e direi disperato, percorso da una vena di cupo pessimismo.
Non basta chiamarsi Coen per confezionare sempre ottimi film.Se codesto film fosse stato l'opera prima di un regista emergente non credo proprio che egli avrebbe riscosso consensi unanimi di critica.Probabilmente attraverso questo film i fratelli Coen hanno voluto raccontare ,riferendosi anche al mondo ebraico stereotipato,dell'impossibilità di prevedere e di dare spiegazioni rassicuranti agli eventi [...] Vai alla recensione »
Lawrence (Larry) Gopnik è uno shlemiel, cioè “colui che non capisce”, figura suggestiva e inderogabile della cultura ebraica, l’uomo contro il quale la vita si rivolta sempre,spiazzato dagli eventi, eppure probo e onesto, timorato di Dio e ligio ai suoi doveri, dunque non capisce come e perché accada, ma procede tragicomico nella sua impotenza. The Universal Jewish Encyclopedia lo definisce “persona [...] Vai alla recensione »
I fratelli Coen ci hanno abituato alla mancanza di punti fermi nella loro produzione, quindi è con la dovuta apertura che approciamo a questo nuovo lavoro. Eppure qui, lo devo dire, il cambio non aggiunge nulla. Hanno toppato. Questo è il film più noioso, più monotono, meno divertente e... più personale (forse proprio per questo a noi poco accessibile) che abbiano mai fatto.
Dopo L'uomo che non c'era , ecco l'uomo che non ha mai fatto niente. Larry è un professore di matematica che non ha scritto nessun saggio , ma attende una promozione. E' un moralista che non ha mai peccato, ma che accusano con lettere anonime. E' un uomo serio, un marito fedele , ma quando il caos entra nella sua vita lo precipita in un buco nero. Non serve domandarsi il senso di tutto, non ci sono [...] Vai alla recensione »
"A serious man". Un uomo serio. Un professore di fisica convinto di poter spiegare i fenomeni naturali attraverso il rapporto tra i numeri. Un padre che ignora le pulsioni sregolate e irrefrenabili dei due figli. Un marito che non sa giustificare nè contrastare il tradimento della moglie. Un uomo combattuto di fronte alle lusinghe del denaro o del sesso ammiccante di una vicina disinibita.
Un modesto Professore ebreo non riesce ad affrontare i suoi problemi personali se non subendoli completamente; è ignorato dai figli, odiato dalla moglie e genericamente circondato da persone meschine che approfittano della sua ingenuità. E proprio quando le cose sembrano mettersi per il verso giusto. . . . I fratelli Coen ripercorrono con la loro solita maestria la figura dell'inetto; ma mentre in [...] Vai alla recensione »
Adoro i fratelli Cohen e per motivi miei sono riuscito a vederlo solo ieri sera in piazza a Bologna. Il film mi è piaciuto ed ha un finale fantastico. La diagnosi, il tornado, non poteva finire diversamente e non a caso il periodo di ambientazione del film è il 1967. Da napoletano abituato a vivere sotto la minaccia perpetua di un vulcano, e ora anche di altro.
Nella vita le leggi matematiche, la fisica e la religione incatenano l'uomo ad una sterile e monotona realtà...Se non altro si tratta di una dimensione accettabile o perlomeno vivibile. La realtà e le sue circostanze tende all'entropia.Nonostante quanto ci possiamo accanire a risolvere ogni quesito, immediatamente se ne presenterà uno nuovo.La parabola mostrataci dai Coen vuole porre attenzione sul [...] Vai alla recensione »
Il professor Gopnik (Stuhlbarg) insegna fisica all'univeristà, è un ebreo praticante ed un uomo dai modi garbati, troppo educato e timido per tener testa alle bizzarrie della sua famiglia: figlio che fuma erba e figlia che vuole rifarsi il naso (troppo ebreo); moglie che lo vuole lasciare per mettersi con un viscido (ma amabile all'occorrenza) uomo serio; fratello [...] Vai alla recensione »
C'è una bella differenza tra il fare "d'autore" e quello "di maniera". Il primo fa della forma uno stile, il secondo un vizio. I Coen continuano a sfornare un cinema brillante, che fin dalle prime battute non lascia dubbi di paternità. Regia, soggetto, sceneggiatura, montaggio: tutto è curato da Joel ed Ethan, e tutto è indubbiamente "d'autore [...] Vai alla recensione »
L’uomo serio dei fratelli Coen si chiama Larry Gopnik, ebreo, professore universitario di fisica in corsa per il posto di ruolo, marito di una donna che lo lascia all’improvviso per un altro brav’uomo, padre di due figli dediti a spinelli e shampoo, fratello di un uomo malato e giocatore, cliente di costosi avvocati a causa di liti di confine. La seria pazienza di Giobbe che si richiede al povero Larry [...] Vai alla recensione »
I fratelli Coen approfondiscono il loro viaggio nei meandri della vita, scavando a fondo nelle miserie delle umane vicissitudini. A serious man è una continua ricerca, è la rappresentazione degli affanni quotidiani cui si viene sottoposti anche inconsapevolmente, è la domanda delle domande, è la disperazione dell’insensatezza, e al contempo il risvolto comico della medesima.
L'interpretazione è soggettiva perché nessuno la sa dare in senso assoluto. Io ci ho visto una presa in giro della religione, di tutti coloro che cercano nei rappresentanti della fede una risposta ai loro interrogativi esistenziali, ma alla fine una risposta nessuna la sa dare. Bisogna accettare la vita così come viene e basta. E poi Larry... Che uomo sfortunato! Ci sono il trionfo della malvagità [...] Vai alla recensione »
"A Serious Man"(Joel e Ethan Coen, registi e sceneggiatori, come sempre, 2009)e'un film che parte da un apologo yiddish scritto per l'occasione dagli stessi autori, nei quali un uomo invitato a casa dal marito, e'ritenuto morto dalla moglie, ma elgi si presenta a casa e la donna lo uccide(sempre che non sia un "non morto", un dybbuk, ossia spirito maligno)e l'apolog [...] Vai alla recensione »
"A Serious Man"(2009, Joel e Euhan Coen), straordinario racconto yiddish, degli stessi autori-registi, delizioso in ogni sua parte, Come Giobbe, il tranquillo "serious man"prof di fisica, Ebreo statunintese, alle prese con problemi di ogni tipo: sta separandosi dalla moglie, il cui eventuale futuro marito muore in un icidente d'auto, il figlio inizialmente quasi sulla "cattiva [...] Vai alla recensione »
A SERIOUS MAN (USA/UK/FR, 2009) di JOEL & ETHAN COEN. Con MICHAEL STUHLBARG, RICHARD KIND, AARON WOLF, FRED MELAMED, SARI LENNICK, JESSICA MCMANUS, AMY LANDECKER Minneapolis, 1967. Larry Gopnik è un mite professore di fisica in una tranquilla università del Midwest. Non si può certo dire che la sua vita sia un paradiso: la moglie Judith decide di lasciarlo per Sy Ableman, [...] Vai alla recensione »
Larry è un uomo onesto, segue le leggi morali della comunità ebraica a cui appartiene, è una persona semplice che insegna a scuola la fisica con calcoli complicatissimi. Il mondo intorno a lui sembra seguire altre regole invece, e da un momento all'altro la sua vita comincia a cambiare. La moglie gli annuncia l’intenzione di divorziare per risposarsi con un uomo più [...] Vai alla recensione »
A Minneapolis negli anni ’60 vive il professore di fisica Larry Gopnik (Stuhlbarg). Un giorno la vita gli crolla addosso: la moglie (Lennick) ha un amante (Melamed) e vuole in divorzio, il figlio (Wolff) fuma spinelli e gli ruba soldi per pagare gli spacciatori, il fratello (Kind) occupa per tutto il giorno il bagno di casa e sta scrivendo un libro che nessuno capisce intitolato Mentaculus, [...] Vai alla recensione »
When the truth is found to be lies: quando la verità è trovata per essere smentita o per essere falsa. Quando cioè le cose sembrano finalmente andare bene, quando cioè la vita del "serious man" Larry Gopnik sembra finalmente riallinearsi sui giusti binari (giusti nel senso di in linea con la morale da buon ed osservante ebreo qual'è il protagonista dell'u [...] Vai alla recensione »
Minnesota. Panorama desolante di un’America di fine anni ’60. Larry Gopnik è un professore di fisica ebreo che si ritrova repentinamente alle prese con delle situazioni imbarazzanti e imprevedibili: la moglie decide improvvisamente di affrontare un divorzio costringendolo a vivere in un motel, il figlio ha dei problemi alla scuola ebraica, il fratello è affetto da disturbi [...] Vai alla recensione »
Il duo di Minneapolis torna al lavoro mettendo in scena una personale commedia nera che divide il pubblico e conferma il fortissimo stilismo e la capacità autoriale dei Coen...A serious man racconta le vicende di Larry Gopnik,un tranquillo professore del Minnesota,che si trova a confrontarsi con una serie di rocambolesche disavventure che lo porteranno a mettere in discussione e ad interrogarsi su [...] Vai alla recensione »
“Ho sempre cercato di essere un uomo serio.” Con queste parole Larry Gopnik un professore di fisica ebreo, cerca di far timidamente fronte a tutti i guai che gli stanno capitando. Un alunno sudcoreano cerca di corromperlo per passare un esame minacciandolo per diffamazione, la figlia pensa solo ai capelli e a rubare i soldi al padre per rifarsi il naso, il figlio fuma spinelli, il [...] Vai alla recensione »
Shtelt polacco, XIX secolo: un commerciante accoglie un viandante in una notte buia e tempestosa; la moglie, credendo sia un dybbuk, lo uccide. Un prologo estravagante, a cui ci hanno abituato i fratelli Coen, che nulla ha a che fare con il resto del film e che però ne suggerisce la prospettiva. Da questo preludio, rigorosamente in yiddish e faux-exprès dei racconti morali ebraici (ma quale sia questa [...] Vai alla recensione »
Adoro i fratelli Cohen e per motivi miei sono riuscito a vederlo solo ieri sera in piazza a Bologna. Il film mi è piaciuto ed ha un finale fantastico. La diagnosi, il tornado, non poteva finire diversamente e non a caso il periodo di ambientazione del film è il 1967. Come napoletano abituato a vivere sotto la minaccia perpetua di un vulcano, e ora anche di altro.
Film condizionato dalla cultura ebraica che però essendo stato girato nel Mid West risente dell'ebraismo delle pianure sicuramente più ortodosso. Non si deve trascurare che i fratelli Coen per la loro cultura (uno è laureato in filosofia) fanno filosofia al cinema ed in questa avventura la fanno in modo molto piacevole. Anche se tutto il film è un gigantesco paradosso,a [...] Vai alla recensione »
A SERIOUS MAN CRITICA DI: Diego Pigiu III VOTO: 5 (cito si seguito la critica di Boris Sollazzo in quanto rispecchia esattamente quello che penso, quindi non avendo parole migliori uso a mio consumo queste) "Coenismo" allo stato puro di Boris Sollazzo "Ci sono registi che vengono amati e odiati con pregiudiziale faziosità.
Un film agghiacciante e divertente nello stesso tempo, esilarante e crudele, comico e caustico. In sala si ride a più riprese, ma il retrogusto che si insinua negli interstizi dell’anima – una scena dopo l’altra – è di una amarezza sconfinata. L’uomo serious del titolo è Larry, un quarantenne onesto, retto, mite, indulgente, conciliante, remissivo: [...] Vai alla recensione »
America, 1967: Larry Gopnik è un professore di fisica la cui vita viene lentamente ed inesorabilmente stravolta da innumerevoli avvenimenti che lo inducono a cercare di interpretare una presunta e intrinseca volontà di Hashem in questi fatti, recandosi da tre rabbini (che non lo aiuteranno). I guai si susseguono rapidamente ed il professore li accetta quasi passivamente, non cercando mai di trovare [...] Vai alla recensione »
"La vita dell'uomo genera pene, come le scintille volano in alto". Così si lamenta Giobbe, l'uomo retto che fu posto alla prova per saggiarne la fede. E di Giobbe il protagonista pare avere la pazienza. Subisce i colpi dell'avversa fortuna senza maledire il nome del signore e cercando anzi il messaggio che Egli gli manda. Come il rabbino del prologo, pugnalato in cambio della sua Mitzvah (buona azione), [...] Vai alla recensione »
Dopo la leggera e riuscitissima pausa di “Burn after reading” i fratelli Coen tornano a progetti più ambiziosi e complessi, scegliendo di misurarsi di nuovo con gli abissi filosofici affrontati con successo in passato, ad esempio nel capolavoro “L’uomo che non c’era”, al quale il protagonista di “A serious man” assomiglia molto. Anche lui infatti è un uomo inetto, che ad un certo punto viene abbandonato [...] Vai alla recensione »
straordinaria introspezione psicologica sull'uomo dei fratelli coen,la vicenda ambientata negli anni 60 nella societa' ebraica non ha nulla di contingente,i veri protagonisti sono gli uomini,i loro pensieri,i contatti umani,le vicende che ci riguardano tutti.rimanderei a chaplin ed al suo omino con i baffi. e' inutile ricercare una trama che non c'e', il film deve essere visto nell'ottica delle metafore [...] Vai alla recensione »
La storia di una vita qualunque è la storia di "A serious man".Sarebbe una storia semplice e leggera,una commedia come tante,se non fosse per il fatto che i registi sono i fratelli Cohen,e quindi non stiamo parlando della solita "americanata",ma di un altro film capolavoro dei due fratelli.Come tutti i grandi film, anche questo lo possiamo scarnificare andandolo a vagliare su vari livelli.
A SERIOUS MAN , nuovo film dei fratelli coen, racconta di un uomo ebreo, che in poco tempo rischia di perdere tutto: moglie,lavoro, casa, salute, rapporto con i propri figli, amicizie. in breve Larry Gopnik professore di fisica, perde l'equilibrio e decide di ritrovarlo attraverso i consigli di tre rabbini. ma,diverse traversie ostacolerranno il percorso di Larry per tornare ad essere "un mensch", [...] Vai alla recensione »
Larry, precario professore ebreo di matematica, si ritrova coinvolto, alle soglie del Bar Mitzvah del figlio adolescente (incallito fumatore di marijuana), in una serie man mano sempre più insormontabile di sventure: la tentata corruzione da parte di uno studente orientale, gli assilli di un’azienda che lo sollecita a pagare per prodotti da lui mai ordinati, il fratello disadattato che [...] Vai alla recensione »
È sempre un piacere – dopo aver visto un film del genere - fare quello sforzo creativo per trovare le parole giuste, all’altezza, per recensirlo. Il compito è assai arduo, ma vale la pena tentare. Ebbene, “A serious man” è la storia di Larry, un professore di fisica assalito da avvenimenti sfavorevoli che si espandono a macchia d’olio anche sulle persone che gli sono vicine, quasi come se fosse perseguitat [...] Vai alla recensione »
Un film molto gradevole da guardare, mi sono trovato diverse volte a pensare "che bello" tra me e me, una trama interessante e che ti fa interrogare su come possa andare a finire, o dove possa andare a parare, pur essendo chiaro che la storia non rappresenta il fine ultimo della pellicola. Una volta terminata la visione però arriva ineludibile il momento della riflessione.
Ecco! Io lo sapevo che non avrei dovuto leggere la "recensione"; ma purtroppo l'ho fatto! Generalmente non vado sul forum prima di vedere un film per evitare che qualcuno faccia spoiler e dica magari il finale, ma trovarne uno di rilevante pesantezza addirittura nella recensione della scheda del film è troppo! Non dico di non mettere queste frasi perchè magari fanno [...] Vai alla recensione »
Come disse il ragionier Fantocci dopo aver visto La corazzata Potiemkin, dico che questo film è una cagata pazzesca.
Forse non ho capito il film e neanche mi ha minimamente emozionato. Può darsi che sia perchè non sono ebreo, nè tantomento un profondo conoscitore/estimatore delle opere dei Coen. Ma i gusti e le emozioni sono fortunatamente qualcosa di estremamente soggettivo e quindi ho letto con curiosità ed interesse gli innumerevoli giudizi più che positivi. Rima [...] Vai alla recensione »
Scusatemi ma non capisco. Parlare di capolavoro per un film che non ha ne capo ne coda e che ha il solo merito di incasinare le cose fino al punto da domansi cosa si stia guardando. Non amo i fratelli Cohen, ma stavolta il voler essere a tutti i costi "diversi" supera il confine tra surreale e "tavanata galattica".
Visto i precedenti film credevo di assistere a un vero capolavoro, invece 3/4 della sala si è addormentata. qualcuno si è addirittura alzato. Non mi aspettavo davvero questo FLOP. Film che mette a dura prova la resistenza dei spettatori.
Ero piuttosto curioso di vedere cosa ci potessero regalare i fratelli Coen dopo il meno che mediocre burn after reading ed il buono ma non straordinario non è un paese per vecchi. Sembravano intrappolati in idee già espresse, sulla via di chi scimmiotta se stesso e cerca negli eccessi una creatività smarrita.. Beh la risposta l'ho trovata in un film a tratti difficile ma in cui sono bentornate le buone [...] Vai alla recensione »
Perchè i fratelli Coen si sono cimentati in una pellicola tremendamente noiosa, priva di contenuto che lascia lo spettatore assolutamente dubbioso sulla motivazione che lo ha spinto ad andare al cinema? Sarebbe stato meglio andare a mangiare una pizza! Il finale, poi, lascia ancora più perplessi! Si vabbé, ma Lancillotto?
non capisco come certa gente abbia il coraggio di dare certi voti a questi film, fatti solo per evidenziare gli ormai noti tratti ebraici e non sviluppare una storia avvvincente o tantomeno "reggibile" per i 105 minuti interminabili di questo film.. non me l'aspettavo dai fratelli Coen, assolutamente sconsigliato!!
C'è qualcosa che non leggo in tutte le recensioni che pure condivido, che non ho letto neanche in alcune recensioni americane. Può darsi che io mi sbagli, ma la fine del film mi pare sottovalutata. Il figlio, su cui la storia apre, che vediamo correre per gran parte del film, perché inseguito dal compagno-bullo-creditore, ha finalmente recuperato i soldi e può restiturglie [...] Vai alla recensione »
Ragazzi decisamente deludente questo film....Mi scoccia dirlo perchè sono un grande fan dei choen però dai con questo film hanno proprio perso punti!!! veramente noioso e piatto... Dai,non potete dire di no! la diversità con cui girano i film è da apprezzare ma con questo hanno superato il limite....Forse bisogna essere ebrei per capirlo fino in fondo!!! cmq se qlc mi sà [...] Vai alla recensione »
Film grottesco e incredibilmente divertente, tipicamente in stile Cohen. La cosa che adoro di loro, e che salta agli occhi in questo film, è la cura maniacale di ogni più piccolo dettaglio ed in particolare dei personaggi, dei loro comportamenti e movimenti. Flemmatico, a volte così flemmatico da essere irritante, ma studiato per essere così.
non vedevo l ora di uscire dalla sala.negli ultimi dieci anni non ho mai assistito ad un film così brutto e noioso!decisamente piatto e senza spunti.consiglierei questo film solo al mio miglior nemico.davvero reprovevole.
Far parlare i fratelli Coen non è semplice. Sono così gentili da prestarsi quando ci sono degli eventi particolari ma quando si tratta delle conferenze stampa di routine, quelle che accompagnano l'uscita di ogni film, non sono altrettanto disposti a rilasciare più di qualche frase. Eppure gli enigmatici fratelli con il poco che dicono sanno essere incisivi. Di sicure ci sono le informazioni. Il loro nuovo film A serious man presentato al Festival del Film di Roma ha sicuramente un retroterra biografico, si svolge infatti in una comunità ebrea degli anni '60 molto simile a quella dove sono cresciuti [...]
Quasi più nessuno si ferma in sala a leggere i titoli di coda di un film. Ci ha diseducati la tv, poi eventuali informazioni sono rintracciabili in rete e sono diventati troppo lunghi. Resta il fatto che solo pochi appartenenti alla setta adoratrice del grande schermo si ostinano a fissare rapiti quell'infinità di nomi che scorrono. E solo loro potranno godere quando in A serious man, il nuovo lavoro [...] Vai alla recensione »
La misteriosa lingua che si sente all'inizio è yiddish. E già questo dice molto su A Serious Man, il nuovo film di Joel e Ethan Coen passato ieri al festival di Roma (in Italia esce, per Medusa, il 4 dicembre). È il film con il quale Joel e Ethan confessano apertamente una cosa che i più astuti fra noi, di fronte al cognome Coen, avevano sospettato: sono ebrei, e pronti a fare i conti con la propria [...] Vai alla recensione »
A serious man dei fratelli Coen racconta con geniale e dissacrante ironia la vita di Larry Gopnik, professore di fisica ebreo, bersagliato dalla sfortuna. Avrà meritato i suoi castighi? Ha un prologo tragicamente comico, A serious man ( Usa, 2009, 105'). In uno schtetl vicino a Lublino, nel gelo dell'inverno, una coppia di ebrei attende uno strano visitatore.
Per i due fratelli di Minneapolis, la coppia che ha consegnato agli ultimi due decenni il meglio della commedia cinematografica contemporanea - toccando l' apice con Il grande Lebowski - era così importante segnalare che questo film è dedicato alle loro radici ebraiche che i primi minuti sono occupati da un prologo parlato in yiddish e ambientato in uno shtetl polacco di cento anni fa.
Che Dio protegga, pardon, che Hashem protegga i fratelli Coen. Solo loro potevano fare un film comico che mette l’angoscia, una commedia che strappa sempre la risata ma ogni volta la strozza in gola, una storia dove tutto è così assurdo e inevitabile, triste e irresistibile, che sembra il Libro di Giobbe ambientato in una cittadina universitaria del Midwest nel 1967, fra villette tutte uguali abitate [...] Vai alla recensione »
Metti il Libro di Giobbe in una città del Midwest, per esempio Minneapolis, per esempio ma non per caso nel 1967 (Joel e Ethan Coen sono del '54 e del '57, capirete vedendo il film che il punto di vista è proprio il loro). Villette tutte uguali, personaggi che aggiungono alle nevrosi middle class quelle degli ebrei sospesi fra tradizione e modernità, un prologo esilarante e nerissimo ambientato in [...] Vai alla recensione »
Siete appena entrati in una sala dove proiettano A Serious Man, il nuovo film dei fratelli Coen. Quelli di Arizona Junior, Fargo, Il grande Lebowski, Non è unpaese per vecchi. I vostri registi preferiti. Il titolo, lasciato in inglese (si poteva tranquillamente tradurlo in Un uomo serio), vi ha indotto al sospetto, ma siete entrati tranquilli. Parte il film.
THE story goes that during a Sabbath service a rabbi is seized by a sudden wave of guilt, prostrates himself and cries out, “God, before you I am nothing!” The cantor is so moved by this demonstration of piety that he throws himself to the floor beside the rabbi and cries, “God, before you I am nothing!” Watching this scene unfold from his seat in the first row, the chairman of the synagogue’s trustees [...] Vai alla recensione »
Nel Midwest del 1967, in una comunità ebraica parente dei loro ricordi, Ethan & Joel Coen, geniale duo made in Minnesota, ambientano la tragedia di un brav'uomo ridicolo che tenta di non essere travolto dalle avversità e degno del titolo. Il ridicolo involontario è la disarmante arma dell'umorismo yiddish: inchioda gli eventi e la religione al loro lato surreale.
La favola nera dell'ebreo errante e perseguitato, condannato a sopportare avversità senza pari, fa da prologo alla storia di Larry Gopnik, insegnante di fisica in una tranquilla cittadina dei Middle West. Premessa necessaria per capire che poco o nulla è cambiato dal tempo degli shtetl(i piccoli villaggi ebrei) dell'Est europeo di qualche secolo fa.
A ripensarci, non è casuale che i fratelli Coen abbiano realizzato A Serious Man subito dopo la clamorosa doppietta di Non è un paese per vecchi (vincitore dell'Oscar) e Burn After Reading, commedia spionistica infarcita di star (George Clooney, Brad Pitt, John Malkovich). Ormai inattaccabili dal punto di vista del prestigio e del box-office, Joel e Ethan si sono lanciati in un film molto personale, [...] Vai alla recensione »
"If not now, when?" the Jewish sage Hillel famously asked, and with "A Serious Man" the Coen brothers have answered. Writer-directors Joel and Ethan have seized the opportunity afforded by the Oscar-winning success of "No Country for Old Men," to make their most personal, most intensely Jewish film, a pitch-perfect comedy of despair that, against some odds, turns out to be one of their most universal [...] Vai alla recensione »
Sembrerà stereotipato dirlo, ma per capire fino in fondo il nuovo film dei fratelli Coen, e per goderselo davvero, è forse indispensabile una conoscenza approfondita della cultura yiddish incrociata con quella nordamericana: qualunque film di Allen e qualsiasi lamento di Barney sono molto più accessibili al grande pubblico. La storia di un professore ebreo-americano che vive in una comunità religiosa [...] Vai alla recensione »
Ricamo sopraffino, leggero eppure carico del ricco bagaglio di umorismo tragicomico di tradizione ebraica. L' anno 1967 è detto dai minuziosi dettagli ma l' America della contestazione giovanile è lontana dal gretto microcosmo provinciale che fa da scenario alla guerra quotidiana di Larry Gopnik, docente universitario di fisica, marito, padre, cittadino, vicino di casa e membro esemplare della locale [...] Vai alla recensione »
"If not now, when?" the Jewish sage Hillel famously asked, and with "A Serious Man" the Coen brothers have answered. Writer-directors Joel and Ethan have seized the opportunity afforded by the Oscar-winning success of "No Country for Old Men," to make their most personal, most intensely Jewish film, a pitch-perfect comedy of despair that, against some odds, turns out to be one of their most universal [...] Vai alla recensione »
The Coen brothers, Joel and Ethan, are getting personal. They shot their new film in suburban Minnesota, where they grew up as sons of Jewish academics. But if you're expecting something warm and fuzzy, circa 1967, you don't know the Coens, and A Serious Man is no country for you. This seriously funny movie, artfully photographed by the great Roger Deakins, is spiritual in nature, barbed in tone, and, [...] Vai alla recensione »
I maggiori autori di commedia di oggi, dopo tanti film belli e un capolavoro, Il grande Lebowski, mettono a nudo le proprie radici ebraiche in un tripudio di umorismo nero squisitamente alleniano. La cosa più pregevole di questa tragicomica radiografia di una comunità ebrea nella più anonima America degli anni 60, è la sua galleria di minuti personaggi, servita da un casting strepitoso fin nei ruoli [...] Vai alla recensione »
Larry Gopnik, à part son nom, a de la chance. Il est américain, vit dans la quiétude pré-psychédélique des années 1960, a une famille sans histoire et habite une jolie banlieue résidentielle du Midwest où il enseigne la physique à l'université. Cet homme tranquille, modeste, sérieux donc, et qui ne demande rien à personne, allez savoir pourquoi les frères Coen ont décidé, dans A Serious Man, de lui [...] Vai alla recensione »
Ricamo sopraffino, leggero eppure carico del ricco bagaglio di umorismo tragicomico di tradizione ebraica. L' anno 1967 è detto dai minuziosi dettagli ma l' America della contestazione giovanile è lontana dal gretto microcosmo provinciale che fa da scenario alla guerra quotidiana di Lerry Goprik, docente universitario di Fisica, marito, padre, cittadino, vicino di casa e membro esemplare della locale [...] Vai alla recensione »
Disavventure senza grande interesse di un uomo qualunque del 1967, docente universitario di fisica, ebreo statunitense (Michael Stuhlbarg), tradito dalla moglie (Sari Lennick) con un amico (Fred Melamed), sfruttato dal fratello (Richard Kind) e deluso dai due figli adolescenti (Aaron Wolff e Jessica McManus). Ecco A serious man dei fratelli Coen, presentato fuori concorso al Festival di Roma.
Film molto bello, divertente e colto, satira 1967 dei costumi famigliari, religiosi, scolastici, caratteriali della comunità ebraica americana di Minneapolis, la città dove i fratelli Coen sono nati e cresciuti. Come Woody Allen in Radio Days o in Crimini e misfatti, gli autori evocano in grottesco spietato l'atmosfera della propria infanzia e adolescenza, attraverso un professore singolarmente sfortunato, [...] Vai alla recensione »
Ci sono registi che vengono amati e odiati con pregiudiziale faziosità. Il massimo esponente di questa corrente cinematografica, se vogliamo chiamarla così, attualmente è Lars Von Trier, che su questo ha giocato molto, costruendoci, di fatto, una carriera e una reputazione. Sulla buona strada stanno anche i fratelli Coen, virtuosi della regia e dell'immagine, abili raccontatori di storie che spesso [...] Vai alla recensione »
Satira di tisi e costumi ebraici, della particolare ansietà, di religione e solidarietà coatte, del pessimismo oppressivo: ma si ride continuamente, per la bravura e la finezza intelligente degli autori. Come Woody Allen in Radio Dallas o in Crimini e misfatti, i fratelli Coen evocano in A Serious Man il proprio passato infantile-adolescenziale, l'ambiente famigliare, scolastico, religioso della comunità [...] Vai alla recensione »
Abili, intelligenti, irriverenti. Ma i fratelli Coen danno ormai l'impressione di riciclare il noto humour surreale per imbastire film in cui i rimandi narrativi, le allusioni socioculturali e i quiz caratteriali spengono il piacere del testo. In «A serious man», dopo un bizzarro prologo ambientato in un villaggio polacco ottocentesco, non si fa altro che sciorinare i guai di un professore di fisica [...] Vai alla recensione »
"Per favore accettate il mistero". D' altra parte non ci sono alternative. Joel & Ethan Coen, leggiadri sollevatori di macigni, l'hanno capito da un pezzo ma ancora si dilettano a sussurrarlo all'universo passando per i piccoli mondi. Con un nota bene: "nessun ebreo è stato maltrattato sul set". E per fortuna, altrimenti non esisterebbe A Serious Man, gioiello tragicomico della geniale fratellanza. [...] Vai alla recensione »
Come Woody Allen in Radio Days o in Crimini e misfatti, i fratelli Coen rievocano il proprio passato, l’ambiente della comunità ebraica americana, in A Serious Man, film divertente e nero, incantevole e ironico. Satira di usi e costumi ebraici, della particolare ansietà cupa, della religione e solidarietà coatte, del pessimismo oppressivo: eppure, per la finezza e la bravura degli autori, si ride molto. Pr [...] Vai alla recensione »
Il film dei Coen, A serious man, è per certi versi indecifrabile a chi conosce poco dell’ebraismo. L’apologo che lo apre non fornisce elementi per una spiegazione. Siamo in una povera abitazione ottocentesca. Qualcuno bussa ed entra un vecchio dalla gran barba che la padrona di casa pensa sia un rabbino morto pochi mesi prima. Gli offre una minestra ma lui rifiuta.
In ogni conferenza stampa di ogni grosso Festival si fanno domande che fanno allibire. Di solito gli altri astanti, quelli meno confusi, lasciano correre. Ieri al Festival di Roma è stato chiesto ai fratelli Coen, di Minneapolis, Minn., di reagire al fatto che a Roma un professore universitario è «negazionista». I Coen, che concatenano volentieri le parole, come Qui, Quo e Qua, i nipoti di Paperino, [...] Vai alla recensione »