Amabili resti

Ciao Roberta,mi scuso per il ritardo con cui ti rispondo.Quando parlo di un film dalle "molte sensazioni ma dalla scarsa sensibilità" non intendo dire che 'Amabili resti' sia cinico o spietato nel suo modo di raccontare e mettere in scena lo stupro di Susie e il lutto dei familiari. Senza addentrarsi in abissi filosofici, penso che la sensibilità sia qualcosa di differente dalle sensazioni. Se le sensazioni riguardano i sensi e quindi l'abilità a percepire cose e persone attraverso vista, udito, tatto, ecc., la sensibilità ha a che fare anche con il senso, cioè qualcosa che riguarda i significati più intimi delle nostre esperienze e che va molto in profondità all'interno della sfera dei sentimenti. Molto più semplicemente, il film di Jackson non mi ha convinto perché penso che sfrutti più l'aspetto spettacolare e l'effetto di meraviglia (quindi le sensazioni) che la profondità del tipo di esperienze che racconta (la sensibilità). I vari episodi che riguardano ogni singolo personaggio rendono sicuramente sfaccettato e dinamico il racconto, ma si abbandonano alla superficie dei sentimenti o alla spettacolorità delle immagini, peraltro non particolarmente originali a mio avviso nell'allestimento del paesaggio paradisiaco.Detto questo, penso che ognuno di noi quando va al cinema guardi il "suo" film. Il bello delle interpretazioni è che sono infinite, tutte fra loro diverse e comunque capaci di entrare in comunicazione l'una con l'altra.Per questo, al di là del mio giudizio, sono contento che il film di Jackson ti sia piaciuto e che ti abbia lasciato qualcosa. E' ciò che il cinema dovrebbe sempre riuscire a fare.Cordialmente,Edoardo Becattini