Vite sintetiche e malinconiche. La fatica di avere un cuore
di Cristina Piccino Il Manifesto
Hirokazu Kore-Eda racconta che tra i riferimenti di Air Doll c'è il dottor Frankenstein, anche se al costruttore di bambole che l'ha creata Nozumi non si ribella, anzi lo ringrazia pure se l'uomo non ha saputo spiegarle le ragioni della sua maledizione, ritrovarsi cioè all'improvviso con un cuore e innamorata. «Non c'è proprio nulla di bello nel mondo degli umani» domanda il tipo nel silenzio solitario del suo laboratorio più da creatore che da dio. E lei,dopo lunga esitazione sussurra un sì.
Air Doll, il film (nella sezione Certain Regard) del regista giapponese di Still Walking, è un nuovo frammento di un fare-cinema che a ogni film prende direzioni inaspettate. [...]
di Cristina Piccino, articolo completo (3214 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 17 maggio 2009
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