Agora |
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Un film di Alejandro Amenábar.
Con Rachel Weisz, Max Minghella, Oscar Isaac, Ashraf Barhom.
continua»
Avventura,
durata 128 min.
- Spagna 2009.
- Mikado Film
uscita venerdì 23 aprile 2010.
MYMONETRO
Agora
valutazione media:
3,30
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Agora - un film che tocca le corde dell'Assolutodi PoetadarkFeedback: 490 | altri commenti e recensioni di Poetadark |
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giovedì 29 aprile 2010 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Agora è un film che, tecnicamente, visivamente e narrativamente sfiora la perfezione. Vi è un accurato intreccio di personaggi; un intenso e violento incontro di passioni, di conoscenza, di opportunismi, di assolutezza, di amore, di fanatismo e follia. Ipazia, la filosofa e astronoma intorno alla quale ruota la vicenda, è una donna che, stimata e ascoltata nel mondo pagano, con l'avvento brutale delle sette cristiane perde la propria funzione di guida e di sapiente, venendo considerata una strega e un'eretica. Ella, dopo una appassionata ricerca, anticipa di più di mille anni le teorie di Keplero, elaborando una concezione eliocentrica dell'universo, e gungendo finanche a comprendere che l'orbita compiuta dalla Terra intorno al sole non è circolare, bensì ellittica. E' una donna che fugge gli uomini, poiché vive in un rapporto altissimo con la conoscenza e con la filosofia: durante il film, malgrado l'amore dichiarato di un ragazzo che assiste alle sue spiegazioni, e malgrado l'amore - ben nascosto - di uno schiavo, Ipazia non si concederà a nessuno, ma consacrerà la sua esistenza alla Verità. Quest'ultimo aspetto emerge ancor più chiaro quando, stando distesa accanto all'uomo che di lei è innamorato, ella continua ad osservare il cielo stellato e prova quasi a stringerlo tra le dita, affermando che potrà morire felice solo dopo aver compiuto quel passo finale - che di fatto compierà - col quale concludere la propria teoria astronomica: una parte che, nella sua semplicità, è di grande fascino. Per il resto, il film è costellato di scene d'una grande drammaticità, alle quali si alternano altre dialogate mai banali o supeficiali: si evita cioè una superficialità da kolossal, e al contempo il film non diviene una pura trasposizione scolastica; ma si va ben oltre, mirando ad una compenetrazione dei livelli visivi-divulgativi-narrativi. Le telecamere mutano quasi in "occhi poetici" quand'ecco offrono allo spettatore alcune inquadrature che riflettono l'interiorità del personaggio (splendida quella finale: Ipazia fissa gli occhi sul soffitto della sala nella quale sta per morire, laddove un varco nella pietra le si presenta come un'ellissi, ed eccola dunque cogliere l'Assoluto prima della Morte; ella vede quella forma geometrica, che poi, dopo la sua morte, si rivelerà invece un cerchio, segno dunque del ritorno alla concezione geocentrica e circolare, quanto all'orbita, che ossia caratterizzerà i secoli successivi fino a Keplero). I personaggi, rispetto al parere espresso da altri, non sono affatto bidimensionali, bensì approfonditi in ogni sfumatura: Ipazia, come si è detto, sprofonda nella ricerca e diviene quasi un simbolo; lo schiavo compie un percorso di amore-odio-amore, dapprima amandola nell'ombra, poi allontanandosene bruscamente, e infine, dopo aver cercato invano di dimenticarla, rincorrendola, tentando di salvarla, e costretto a imporle lui stesso la morte. Il prefetto è combattuto dall'amore, dall'opportunismo, dalla debolezza e dalla paura. Il vescovo, vera e propria figura politica, che abilmente travisa le Sacre Scritture e manipola il gregge cristiano. Senza dilungarmi oltre, concludo col dire che Agora è un film bellissimo, la cui uscita è stata vergognosamente ritardata. Sono stato lieto di vedere che esso sia molto piaciuto anche al grandissimo Umberto Eco.
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