Two Lovers

C'è da compiacersi del fatto che negli ultimi mesi il cinema americano abbia offerto alcuni film assolutamente non in linea con la produzione corrente. Parlo di IL DUBBIO, Revolutionary Road, L'ospite inatteso e ora questo rigorosissimo film di un regista che non conoscevo e che dimostra grande sensibilità, ottimamente servito da uno straordinario attore, questo Joaquin Phoenix che pure non conoscevo. La storia fa pensare a una moralità settecentesca o a un film di Eric Rohmer; c'è una componente di amour fou che è pure propria di molta letteratura e cinema francese ad esempio. La parentela con LE NOTTI BIANCHE di Dostoevskij, che sembra aver ispirato la sceneggiatura mi pare abbastanza remota, anche se il protagonista ha qualcosa che lo apparenta al sognatore di Dostoevskij. Più che sognatore è un uomo fragile, insicuro, tormentato, segnato da una storia d'amore finita male non per sua volontà e prigioniero di una atmosfera familiare un po' asfissiante. La vicenda procede lentamente, ma cresce in suspense psicologica fino ad arrivare al climax finale segnato dalla delusione del protagonista: la sola delle due donne che egli ama rimane un sogno infranto, temiamo che egli possa suicidarsi in mare, come lo abbiamo visto tentare all'inizio (un incipit folgorante) ma si adatta a sposare l'altra donna, come vuole la sua famiglia. Non c'è il suicidio fisico alla fine, ma è quasi un suicidio morale quello che il regista ci presenta nel bellissimo e straziante finale. Il film si regge sul protagonista e sulla straordinaria interpretazione di Phoenix. Esige spettatori attenti e non frettolosi e allora ripaga.