Two Lovers

"Two lovers" è un film profondo: trovano spazio, in modo naturale e mai invadente o angosciante, la profondità e la complessità dei sentimenti umani, dell'Amore, vissuto come elemento fondante del vivere umano, cercato talvolta disperatamente, anche contro un mal di vivere che ha lasciato segni, fisici e morali, profondi, e che pure non ha cancellato la voglia di credere in un riscatto, in un ricominciare a vivere proprio tramite il voler bene ed il prendersi cura di un altro essere umano, in modo assolutamente disinteressato, ma puro e sincero, quasi infantile. L'autenticità e la verità del film derivano dalla assoluta naturalezza con cui gli attori, supportati da una regia attenta a lasciar libera la loro spontaneità, riescono a comunicare la profondità dei loro vissuti, che gradualmente penetrano nella visione dello spettatore e lo coinvolgono emotivamente, senza mai stancarlo. In questo senso, decisamente degna di nota è la prova offerta da Joaquin Phoenix, probabilmente molto adatto nel ruolo di Leonard, ragazzo difficile, problematico, misterioso e affascinante al tempo stesso, la cui complessità esistenziale rimane viva fino alle fine. Anche la sua scelta di tornare da Sandra non pare per nulla rassicurante, e lo sguardo, profondo e malinconico allo stesso tempo, che alla fine rivolge, staccandosi da lei e da tutti quelli che lo circondano, non si sa bene a chi, ma dal quale lo spettatore si sente come freddato, non pende certo verso un happy end banalmente consolatorio, ma al contrario apre squarci su un futuro pieno di interrogativi. Anche le interpretazioni femminili lasciano il segno: toccante, intelligente quella di Isabella Rossellini, donna e attrice di un fascino ed eleganza sempre riconoscibili. Molto credibili anche la Paltrow, che dimostra un maturità più consapevole nell'interpretare il proprio ruolo, e Vinessa Shaw, brava oltre che bella.