Thriller,
durata 110 min.
- USA 2008.
- Moviemax
uscita venerdì 6febbraio 2009.
- VM 14 -
MYMONETROThe Horsemen
valutazione media:
1,95
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Aidan Breslin (Dennis Quaid) è un detective di polizia,incaricato di indagare su una serie di orribili omicidi che terrorizzano New York.
Purtroppo il suo mestiere lo allontana sempre più ai due giovani figli,rimasti senza madre,dopo la morte della donna.
Breslin soffre di questa condizione famigliare agitata,ma si trova sempre più profondamente coinvolto nell'indagine sui perversi omicidi,seguendo le tracce lasciate dall'assassino,tracce che riportano al Libro dell'Apocalisse,nella figura dei Quattro Cavalieri con i relativi significati.
La ricerca dell'uomo lo porterà a scoprire uno straziante legame fra la sua realtà e quella che lo porta a perseguire il male che lo circonda.
Al ritrovamento di un cadavere, ciò che resta della vittima ,o presunta tale,dal momento che ancora non si presentano prove sulla realtà di un omicidio,è una serie di denti staccati a forza dalla loro sede.
Al ritrovamento si è condotti da una scritta essenziale,formata dai due verbi "Vieni e vedi",che riportano agli evangelici "...Vide e credette", (Gv 20,8) e "...Venite e vedrete", (Gv 1,39).
Breslin è lacerato dalle inquietudini che si dibattono nel suo animo e manifesta la sua angustia esistenziale di fronte ad un caso di morte violenta,con sentimenti sofferti per la sua famiglia che, anch'essa conobbe la perdita.
In queste immagini il thriller si fonde con un dramma famigliare,dai toni altamente emotivi su uno sfondo che si rivelerà imbevuto di uno spirito morale e religioso fuori controllo.
Breslin incarna il dualismo oppressivo fra il senso del dovere che ossessiona il detective,devastato dall'orrore che circonda la sua quotidianità e che egli cerca di esorcizzare e soffocare (si leggano le analogìe con Harry Bosch di Michael Connelly e Charlie "Bird" Parker di John Connolly) ed il sentimento di colpa provato per aver trascurato i propri figli, senza madre dopo un incidente.
La morte è per Breslin una compagna sempre presente;gli ha portato via la moglie che amava,la incontra nel suo lavoro e la vede disintegrare la realtà che lo circonda al punto di portarlo ad allentare i legami con quanto resta della sua vera vita,i due figli che lo cercano senza trovarlo.
La sequenza che descrive l'annuncio del secondo omicidio riporta anch'esso ad un tema biblico:la banconota lasciata in grembo al figlio durante la funzione domenicale,quando il detective viene avvertito dell'omicidio,è una specie di tradimento,un atto di compre/vendita,uno scambio fra sacro e profano per essere trovato giustificato per l'ennesimo abbandono dei ragazzi e quindi della famiglia,per seguire una chiamata che egli sente discriminante.
Anche il terzo omicidio è segnato da una mancanza promessa del padre,che non mantiene l'impegno di portare il figlio maggiore alla partita.
Si nota qui il graduale compromettersi del rapporto fra i due membri della famiglia,che si allontanano frustrati per motivazioni che li vedono contrapposti l'uno all'altro,senza apparente possibilità di ritorno.
La normalità di una vita immersa in un dramma che vede padre e figlio dibattersi in difficoltà di relazionarsi,impatta con delle situazioni fuori controllo,una serie di brutali omicidi,messi in relazione con una profezia che cerca nella Bibbia la sua attuazione e nei quattro Cavalieri dell'Apocalisse la sua farneticante spiegazione.
Il film è ricco di dialoghi e confronti,che costituiscono l'anima del dramma vissuto da Breslin,uomo,padre e professionista,protagonista di una vicenda dai tratti estremi,condizioni esasperate dal rischio di un fallimento esistenziale e dallo smarrimento della propria umanità di fronte all'annichilimento cui la sua professione lo conduce ogni giorno.
"Horsemen" è legato a queste due dure realtà che interpolano le tematiche di altre pellicole di grande spessore cui il regista sembra ispirarsi,citando per certi versi "Seven","Il collezionista di ossa" ed in altre situazioni "Kramer contro Kramer" e "Il silenzio degli innocenti".
Tutto il film è disseminato di contrasti,concettuali,cromatici e paesaggistici.
Si passa in continuazione dalle scene ad ampio respiro ambientale,i vasti spazi innevati battuti dal vento gelido che può raffigurare morte e solitudine,alle claustrofobiche stanze degli interrogatori,negli uffici della polizia,dalle riprese lunghe ai primissimi piani,ove ogni particolare della pelle dei personaggi risulta evidenziata,dai colori chiari ed abbaglianti di spazi immensi,ai toni saturati che riportano all'ansia di una condizione di minaccia.
Il contrasto è il vero protagonista della storia, nelle sembianze della divisione e della divergenza,come contrario di armonia e legame,la frattura di una condizione esistenziale di un uomo che barcolla sotto il peso della responsabilità e dei suoi fantasmi.
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