The Signal |
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Un film di David Brückner, Dan Bush, Jacob Gentry.
Con Justin Welborn, AJ Bowen, Anessa Ramsey, Scott Poythress.
continua»
Horror,
durata 101 min.
- USA 2008.
- One Movie
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Copio incollo e condivido...😉😉😉😉😜😜😜😛😛😛di thief31Feedback: 114 | altri commenti e recensioni di thief31 |
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lunedì 20 giugno 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film è divisibile in 3 parti nettamente distinte (forse pure 4), tutte a loro modo riuscite. Il viaggio dei ragazzi fino alla casetta, che serve in maniera molto convincente a capirne i rapporti. Tutta la parte nella base (dai, nessuno spoiler, guardate la locandina). Tutta la parte fuori. I 3 attori sono bravissimi, la regia sembra avere una mano a tratti ispiratissima dietro, e la sceneggiatura, pur con molti riempitivi francamente eccessivi, ha tanto da dire, tantissimo. E costruisce un finale strepitoso secondo me, se ben interpretato. Ma il merito principale di The Signal sta nel riuscire a mettere insieme i 3 pezzi principali del Puzzle Uomo. La Mente, il Corpo, il Cuore. Tutto il resto di quello che siamo sono appendici di questi 3 elementi. Nic è un genio (esaltazione della Mente) con un problema fisico gravissimo (deficit del Corpo) molto innamorato della sua ragazza (conflitti del Cuore). E tutto il film sarà un continuo "giocare" su questi 3 elementi, sulle loro interazioni, sui loro "miglioramenti" (le protesi) e i loro peggioramenti (la testa che non riesce più a funzionare). E anche le immagini vanno dietro questo progetto intervallando sequenze fortemente di genere (base spaziale, esperimenti, sparatorie, inseguimenti) ad altre molto più sentimentali e umane, come tutti i bellissimi flashback, montati e fotografati magnificamente, dei 3 ragazzi. C'è anche un gioco ottimo con le luci, quelle bianche e asettiche della base che poi, attraverso il corridoio buio (contrapposizione) porteranno a quelle gialle ocra del deserto. A volte ci troviamo davanti a scene discutibili, come il goffo tentativo di fuga nella base con letto incorporato, ma in realtà tutto questo avrà poi un perchè come del resto tutti i discorsi sul "luogo sempre uguale" o come la tranquillità che sembrano sempre avere gli scienziati nelle loro azioni (come se loro sapessero qualcosa che noi non sappiamo). ---------------------------------------- E così è, tutti misteri saranno svelati da un finale perfetto, geniale. "Sei un perfetto mix tra l'intelligenza umana e la tecnologia aliena, il nostro miglior risultato", dice Damon/Nomad a Nic. Già, Nostro di chi però? Quella frase sarà svelata nel finale, grazie al quale capiremo, con un minimo sforzo, veramente tutto, ogni singola scena, dal perchè quel luogo paresse vero e finto allo stesso tempo al perchè gli scienziati sembrassero avere sempre tutto controllo, dal perchè delle protesi allo scoprire il ruolo degli altri personaggi "umani" incontrati. E la mente non può non ritornare a quel corpo che era andato su, quello di lei, nella scena della casetta. Ce ne eravamo dimenticati ma ora torna in modo fortissimo. E' vero, ci sono momenti davvero troppo tirati per le lunghe, inseguimenti e sparatorie che fanno perdere un pò di ritmo narrativo e spessore, come se il regista volesse arrivare in fondo a svelar tutto ma abbia avuto la fretta di farlo. Ma la slomo in montaggio alternato tra l'incidente col camion e la giostra nel passato, le corsa nel fango, la base, la casetta iniziale (con un inquietante omaggio a Balir Witch Project) e i tunnel bui per uscire fuori sono tra le tante immagini che fanno di questo The Signal un piccolo grande film. Il corpo ormai è loro, la mente forse lo sarà, il cuore invece no, quello non potranno mai averlo..
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