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Dopo il furto di alcuni test dall'ufficio del preside in un importante liceo cattolico, uno studente del secondo anno indaga sull'accaduto nella speranza di accedere ad un'importante scuola estiva di giornalismo. Durante le sue ricerche troverà molte incongruenze tra le azioni dei "poteri alti" degli studenti. Un film onesto, che traccia un buon intrigo senza grosse pretese. Non è propriamente una versione ironica sui film sul giornalismo investigativo degli affari sporchi, piuttosto un adattamento di quelle storie in un ambiente decontestualizzato ma scanzonato quale può essere il liceo.
L'ambiguo consiglio studentesco, dove sono concentrati i poteri forti, si muove a metà tra il goliardismo e la criminalità, risultando comunque coerente e credibile. La pecca del film è quella di proporre una storia davvero poco probabile in un ambiente che, come dice uno dei personaggi secondari, “è solo il liceo”. I personaggi risultano poco liceali a partire dai volti, che hanno poco del teen-ager comune. Tuttavia il film propone vere e proprie carezze di sceneggiatura, come quando il protagonista, mentre fa il bagno con la propria innamorata, dice di essere completamente cieco a causa del sapone (Geniale!!). Un'altra perla è quella che il giornalista in erba riceve da uno oscuro personaggio-mentore: la dritta di seguire sempre la pista dei soldi per risolvere i misteri. Mischa Barton è la ragione per cui ho guardato il film, ma lasciamo perdere i miei gusti sessuali. Bruce Willis all'ennesima partecipazione inutile della sua carriera. Occhio ai nomi dei personaggi, la loro italianità non è casuale (vedasi il titolo del mio commento).
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