Rachel sta per sposarsi

Hannibal? Occhio ai mostri dentro di noi

Con «Rachel sta per sposarsi» il regista di em>ll silenzio degli innocenti racconta la storia difficile di una famiglia. Protagonista Anne Hathaway che, dopo il successo di em>Il diavolo veste Prada», cambia registro. E colpisce duro..
In cuor mio, dopo The Manchurian Candidate, avevo deciso di dedicarmi solo ai documentari. Poi Sidney Lumet mi ha fatto quella telefonata... E ho cambiato idea». La telefonata a cui si riferisce Jonathan Demme, 64 anni, premio Oscar per uno dei film più particolare della storia di Hollywood, Il silenzio degli innocenti, è quella in cui Lumet, altro geniaccio del cinema (Serpico, Quinto potere, Il verdetto) gli consiglia di leggere la sceneggiatura scritta da sua figlia Jenny, confessandogli che lo farebbe lui il film, ma che questo scatenerebbe una guerra in famiglia. «Ho letto lo script e ne sono rimasto davvero colpito. Una storia tutta di donne. Sono sempre molto attratto dall'universo femminile: le donne devono combattere davvero per ottenere ciò che vogliono. Queste le rende forti e sagge».
Rachel sta per sposarsi ha come protagonista una delle giovani attrici più quotate del momento: Arme Hathaway. Si quella di Il diavolo veste Prada, dello spot di Lancôme in cui è una femme fatale, celebre per il gossip sull'ex fidanzato, l'immobiliarista italiano Raffaello Follieri, arrestato quest'estate per truffa. Demme la cala in un ruolo drammatico e fortissimo, intorno al quale ruota tutto it film: è Kim, tossicodipendente da quando è adolescente, che torna a casa dopo un lungo periodo in un centro di riabilitazione per assistere al matrimonio della sorella maggiore Rachel (Rosemarie DeWitt). Gli occhi spalancati e attoniti di Anne Hathaway sono capaci di trasmettere le emozioni, i ricordi, la disperazione di questa ragazza portatrice di conflitti e tragedie familiari. «Ho scelto Anne per la sua intelligenza e il suo carisma, non certo per la sua bellezza. Quando ci siamo incontrati le ho detto: devi solo essere te stessa. Dai a Kym il tuo cuore, la tua sensibilità, la tua capacità di capire».
Il film è girato come fosse un documentario, con camera a mano, luci naturali e la sensazione che l'occhio del regista vada a spiare gli sguardi dei protagonisti senza essere visto. Del resto Demme è stato capace di fare di un documentario, The Agronomist, un film forte e meraviglioso, raccontando una storia vera (quella di un giornalista che negli anni 50 lotta per la democrazia ad Haiti) che sembrava scritta per il cinema. «Qui ho voluto fare il contrario: realizzare una fiction come fosse un reality. Mi ha aiutato molto il direttore della fotografia Declan Quinn. È un maestro. Con lui gli attori si sentono al sicuro perché sanno che tutto quello che il suo occhio vede è bello. Questo mi ha aiutato a rendere ogni scena spontanea e naturale».
A volte un vero pugno nello stomaco. Come quella dove Kym affronta sua madre, interpretata da Debra Winger, che solo per Demme ha accettato, dopo anni di esilio volontario, di tornare su un set. Le due donne si rinfacciano anni di rancori e la responsabilità di un lutto terribile accaduto nel passato che è stato la causa della distruzione della loro famiglia. «Debra vive nel mio stesso quartiere e ci incontriamo spesso nei negozi. Per il ruolo della madre di Kym avevo bisogno di un'attrice che avesse la capacità di essere presente anche quando non è in una stanza. Di aleggiare su tutti i componenti della famiglia, così come fanno i fantasmi interiori dei genitori di ognuno di noi. Sempre presenti anche se non ci sono».
Il clima, la forza e anche in fondo i temi di Rachel sta per sposarsi sembrano fare riferimento al cinema di Ingmar Bergman e a film come Sinfonia d'autunno. È così? «Non pensavo a Bergman ma piuttosto alla recente cinematografia danese: a Lars von Trier per il modo di girare e a un piccolo film di Susanne Bier, Dopo il matrimonio, dove un uomo che sta per morire vuole saldare i conti in sospeso con il passato e la sua famiglia. Ho consigliato ad Anne Hathaway di guardarlo prima di cominciare le riprese di Rachel sta per sposarsi e di portare in Kym un po' dell'intensità e del dolore inespresso del personaggio interpretato da Rolf Lassgård».
Ma oltre i conflitti, le liti, i rancori nella famiglia racconta da Demme c'è forte e palpabile un grande amore. Che tiene tutti uniti. Anche gli amici, gli ospiti, i componenti del clan dello sposo, un musicista nero interpretato da Tunde Adebimpe il cantante della rock band Tv ori the Radio, che durante il rito nuziale canta Unknown Legend di Neil Young. Un omaggio a un artista a cui Demme ha dedicato due documentari (Heart of Gold e il prossimo Neil Young Trunk Show). «Veramente all'inizio avevo scelto un'altra canzone, You Shook Me All Night Long, ma gli Ac/Dc chiedevano una fortuna per i diritti».
Un nero giovane, bello e di talento che sposa una bianca di ottima famiglia. Sembra l'amore ai tempi di Obama? «L'incrocio di razze alla festa di nozze rappresenta l'America che tutti vorremmo. Quest'estate sono stato alla convention democratica di Denver. E h ho capito che Obama sarebbe stato il prossimo presidente: è un vero leader. E che forse quell'America ci sarà».
Da Il Venerdì di Repubblica, 21 novembre 2008

di Federica Lamberti Zanardi, 21 novembre 2008