Milk |
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Un film di Gus Van Sant.
Con Sean Penn, Emile Hirsch, Josh Brolin, Diego Luna, James Franco.
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Titolo originale Milk.
Biografico,
durata 128 min.
- USA 2008.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 23 gennaio 2009.
MYMONETRO
Milk ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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yes, we can
di gabriellaFeedback: 19469 | altri commenti e recensioni di gabriella |
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lunedì 23 marzo 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Le immagini di repertorio mescolate alla finzione cinematografica, i cortei, i pestaggi della polizia, danno il senso del clima di confusione e di paura che esisteva negli Stati Uniti negli anni 70. Harvey Milk è un attivista gay, che dopo molti tentativi falliti, riesce ad accedere a una carica pubblica e vi si dedica con totale dedizione nella difesa dei diritti civili, secondo i quali, tutte le persone sono uguali, anche se si ama in modo diverso, possono quindi a pieno titolo occupare qualsiasi posto di lavoro, tra i quali l'insegnamento. Sean Penn interpreta in modo efficace Milk, contribuendogli il carisma e la carica giusta, riuscendo a cavalcare alla grande gli ultimi otto anni di vita del protagonista. Il film però risente un pò, secondo me, di qualche eccesso, di un certo calligrafismo, a volte non riesce a scindere in modo efficace tra l'attività politica e la vita privata di Milk, che sembra ingabbiato da "una moglie isterica", nel suo rapporto con il fragile ragazzo che verrà poi ucciso. Sostanzialmente però il film disegna bene la personalità di MIlk e gli conferisce il merito di aver avuto il coraggio di uscire allo scoperto dalle proprie paure, con l'orgoglio temerario di chi non ha nulla da nascondere, di svelarsi per quello che si è, perchè il male può annidarsi ovunque, anche dietro la rispettabilità "normale" di un padre di famiglia. Perchè anche adesso, come allora, si preferisce difendere la "normalità", magari con alibi inverosimili, piutttosto che scontrarsi con qualcosa che ci si ostina a considerare sconosciuto. E perchè anche adesso,oggi come allora, facciamo fatica a guardare in faccia l'altro senza pregiudizio o paura, senza capire che le paure nascono dall'ignoranza di un perbenismo, di una falsa morale difficile da estirpare. Possiamo, se vogliamo
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