Louise Michel

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Un film di Benoît Delépine, Gustave Kervern. Con Bouli Lanners, Sylvie Van Hiel, Jacqueline Knuysen, Pierrette Broodthaers, Francis Kuntz, Hervé Desinge, Benoît Poelvoorde, Albert Dupontel.
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Titolo originale Louise-Michel. Commedia, durata 90 min. - Francia 2008. - Fandango uscita venerdì 3 aprile 2009. MYMONETRO Louise Michel * * * - - valutazione media: 3,34 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
fabrizio cirnigliaro martedì 2 febbraio 2010
se i poveri si arrabbiano un pò Valutazione 4 stelle su cinque
92%
No
8%


Autori di un programma televisivo di successo per la TV francese,  decidono di realizzare una pellicola “politacamente scorretta”, inquietante, che esce nelle sale cinematografiche in piena crisi economica. In Francia nel frattempo  alcuni operai stavano iniziando ad escogitare metodi diversi  per far “sentire” la loro voce, per attirare l’attenzione dei media, iniziano infatti i primi sequestri dei “manager delle aziende”.

Questi fatti di cronaca sono stati un ottimo vettore per il lancio del film, una pubblicità del tutto inaspettata. Molti argomenti trattati nel film non risultavano niente affatto nuovi a chi segue da anni un certo giornalismo di inchiesta, quella che alcuni insistono a chiamare “disinformazione”, che poi non é altro che l’unica vera informazione. [+]

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olgadik mercoledì 15 aprile 2009
un filkm politicamente scorretto Valutazione 4 stelle su cinque
74%
No
26%

Ho trovato un solo limite del film. Detto questo, non posso che snocciolare una serie di Evviva! Bravi, evviva il coraggio dell’anticonformismo del conforme; evviva chi dice tanto di serio, facendo anche ridere tutti noi depressi e un po’ in fuga dalla crisi che morde duro. Ciò che non mi è piaciuto di quest’opera è presto detto: la forma. Sciatta, piatta, quasi amatoriale in negativo, non sfigurerebbe su Youtube a fianco di qualche tentativo di ventenne un po’ sgangherato. E ora passo agli evviva. I bravi sono una coppia di registi sceneggiatori belgi (un po’ come i Dardenne e i Coen ai quali somigliano) che sono cresciuti con la tv. Certamente sull’anarchico, certamente con una piattaforma seria sotto la noir-comedy, i due si divertono a scompaginare certezze e luoghi comuni del pensiero attuale, intoccabile quasi come i dogmi. [+]

[+] analisi esauriente... (di pipay)
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gus da mosca lunedì 21 settembre 2009
brutto, sporco e cattivo Valutazione 5 stelle su cinque
88%
No
13%

Film sulle apparenze che ingannano, sulle suggestioni che deludono, sui suggestivi e deludenti inganni dell'apparire. Una satira amara, nerissima, postmarxista ed antipopulista che irride al sociale militante ed irriverisce ai frivoli venditori di benessere apparente. Questo film francese non parla di benessere televisivo e neppure di lotte in piazza, ma letto da un punto di vista italiano (televisivo e manifestante) risulta lo stesso dirompente ed oltraggioso, per chiunque. La splendida scelta di una fotografica statica dove i protagonisti entrano ed escono dalla scena, senza essere seguiti dalle immagini, amplifica il disincantato modo di affrontare la vita dei 2 protagonisti, quasi asessuati nella loro insignificante bruttezza, sicuramente decisi ad apparire altro da quel che sono, solo per cercare di esistere, non per sopravvivere. [+]

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/bizzarrevisioni.iobloggo.com martedì 14 aprile 2009
a mali estremi, estremi rimedi Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

Louis e Michel, ovvero come utilizzare la liquidazione per far fuori il proprio ex datore di lavoro. Il film racconta la storia di un gruppo di operaie tessili francesi, che dalla sera alla mattina si ritrovano senza un impiego e con una misera liquidazione in mano, inutile a qualsiasi scopo se non... IDEA! Perché non farne una colletta per ingaggiare un killer che recapiti il conto, con tanto di interessi, all’ex capo! Detta così potrebbe far pensare a un film che riabbracci la teoria della lotta armata, o che suggerisca alternative più drastiche al “semplice” rapimento di manager, ormai alla ribalta delle ultime cronache. Invece, attraverso il rifiuto metodico del prevedibile, del politically correct e di qualsiasi logica di buon gusto, Gustave Kervern (che debuttò in televisione con un road movie in sedia a rotelle) distoglie subito l’attenzione dal "tema" del film, per introdurci in un mondo fatto di paradossi, di personaggi impossibili, di situazioni surreali. [+]

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ciccio capozzi giovedì 9 aprile 2009
anche nel loro piccolo gli sfigati s'incazzano.... Valutazione 4 stelle su cinque
56%
No
44%

“LOUISE MICHEL” di BENOIT DELEPINE & GUSTAVE KERVERN; FRA, 08. Louise, un’operaia, e compagne che, tra la sera e la mattina si trovano in mezzo alla strada, vogliono usare i soldi della risibile liquidazione per un killer che faccia fuori il padrone. Uscito in Francia nel 2008, ha profetizzato su alcuni aspetti dell’attuale crisi mondiale. Sia per l’improvvisa chiusura della fabbrica, e sia perché in più di un caso i dirigenti di fabbriche che licenziavano, sono stati oggetto di detenzione degli operai. Il film è debitore allo stile di Aki Kaurismaki, il regista finlandese. Si nota in quelle atmosfere scenografiche così sfattamente assurde, sporche e sempre in bilico. La stessa Louise, Yolande Moreau, la splendida non-star, per la sua ostentata kiattezza e sgrazia, ricorda fisicamente le facce del cinema di Kaurismaki; non sa leggere, ma capisce bene le psicologie della gente. [+]

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jaky86 mercoledì 23 febbraio 2011
grottesca commedia francese Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Black comedy che segue i registri tipici del cinema francese interpretata fantasticamente dai due protagonisti, spontanei, surreali e divertenti. Forse il trailer illude di essere davanti a un capolavoro della comicità, mentre, tutto sommato, non si ride così tanto, alternando scene irresistibili a momenti di riflessione. Da non perdere comunque.

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pipay domenica 12 aprile 2009
film che prende in giro se stesso e gli spettatori Valutazione 2 stelle su cinque
49%
No
51%

Peccato. L'idea era buona. Anche gli attori che interpretano il ruolo di Louise e Michel, ovvero del "killer" e di colei che commissiona l'omicidio, meritano un plauso per la spontaneità e l'efficacia della recitazione. I due formano una coppia davvero singolare, unica e sicuramente originale. Le premesse per realizzare qualcosa di buono, in fondo, c'erano tutte. Ma si è voluto premere troppo sul pedale del surreale, dell'imprevedibile, dello sbillacco. Ne risulta una storia che sa di presa in giro, completamente sgangherata, che non ha la struttura per diventare film. I due registi hanno fatto anche troppo, a fronte di una sceneggiatura troppo debole. La pellicola abortisce lasciando l'amaro in bocca allo spettatore che, ripeto, con due attori così insoliti e con un plot che poteva essere costruito molto meglio, non può che uscire dal cinema piuttosto deluso. [+]

[+] ma è anche vero che... (di pipay)
[+] no. (di marezia)
[+] solo due stelle perché... (di pipay)
[+] a marezia (di pipay)
[+] senza arrampicarti sugli specchi.. (di mary22)
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francesco2 domenica 27 marzo 2011
arridatece guediguan Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
100%

Un'altro sguardo sulla Francia dei poveri, lontana dalla Parigi di "Amélie", del noioso "..Parigi" o di "Place Vendome". Dico un altro perché mi ricollego alla "Ville tranquille" di Guediguan. Apprendo adesso che i registi hanno un'origine televisiva, come quella dell'irrisolto ma curioso "Religolous". Ciò forse può aiutare ad analizzare meglio il film. Ma andando con "Ordine", bisognerebbe sottolineare come quest'opera si concentri su una storia specifica, per quanto coinvolga un gruppo di opraie, mentre "La ville est tranquille" è  un film più marcatamentecorale. [+]

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mariagiovanna mercoledì 8 aprile 2009
un divertissement in noir Valutazione 3 stelle su cinque
35%
No
65%

un film piuttosto gradevole (se "gradevole" può essere definito un argomento del genere) che non manca di regalare scene estremamente divertenti (una su tutte il dialogo pazzesco tra il "killer" e il proprietario di un b&b bio-eco-compatibile -lo stesso Kassovitz-). diciamo che gli attori de "il favoloso mondo di amelie" si sono un po' ritrovati tutti in questo film. una storia al limite del surreale e tuttavia coinvolgente. la regia mi è piaciuta abbastanza, anche se non ci sono stati colpi di genio o arditezze particolari. da vedere per passarsi un pomeriggio un po' particolare. 3 stelline

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