Louise Michel |
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Un film di Benoît Delépine, Gustave Kervern.
Con Bouli Lanners, Sylvie Van Hiel, Jacqueline Knuysen, Pierrette Broodthaers, Francis Kuntz, Hervé Desinge, Benoît Poelvoorde, Albert Dupontel.
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Titolo originale Louise-Michel.
Commedia,
durata 90 min.
- Francia 2008.
- Fandango
uscita venerdì 3 aprile 2009.
MYMONETRO
Louise Michel
valutazione media:
3,34
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Quando è la critica a fare il filmdi Agente CooperFeedback: 5 |
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sabato 1 agosto 2009 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Se cercate una dimostrazione della distanza tra critica e pubblico e di come alcuni giornalisti scrivano le recensioni guardando solo i depliant di lancio, Louise e Michel può ben essere utilizzato come punto di riferimento. A sentire tutti i critici italiani, ancora per la maggior parte legati a ideologie morte vent'anni fa, questo "film" (mi ripugna dover usare per questa cosa lo stesso termine che userei per Quarto Potere) dovrebbe essere una "commedia nera" (peccato che non si rida, nè si sorrida, nè si riesca a guardare in certi punti), "grottesca" (e in effetti è grottesco che in questo momento di crisi abbia potuto trovare finanziatori e distributori) e che "sembra Loach che abbia sposato lo stile di Kaurismaki con sospetto beckettiano-ioneschiano, ma visivamente potrebbe essere un Magritte più Bacon"(Porro). Quest' ultima frase auto-compiaciuta e auto-referenziale descrive benissimo lo stato d'animo dei critici moderni, che guardano i film e poi scrivono le recensioni per se stessi, facendo a gara a chi compie i collegamenti più arditi e intellettualistico-masturbatori. Non è nemmeno possibile incolpare i registi di tutto questo; loro, dichiarandosi anarchici, possono bellamente passare sopra a ogni concetto di sceneggiatura coerente e tecnica registica. Ma chi -si suppone- ha studiato per decenni il cinema, non può non notare la staticità imbarazzante della camera (parzialmente camuffata dietro a qualche inquadratura studiata), la storia imbarazzante, nel senso che dopo mezz'ora lo spettatore non riesce più a capire dove si voglia andare a parare, nè cosa dovrebbe esserci di divertente in SPOILER una malata di cancro terminale che compie un omicidio- suicidio.SPOILER. Non serve a nulla dire che questo film "vuole" essere trash, sfrontato, colpire lo spettatore. Esistono molte opere che, partendo dalle stesse premesse, raggiungono un lirismo meraviglioso (vedi La Grande Abbuffata.) Ovviamente,anche in questo film è possibile trovare qualche scena da salvare e due o tre intuizioni felici. Ma questo discorso vale anche per Plan 9 from Outer Space di Ed Wood. Nonostante sia post-fantozziano e "più impegnato" (ma de che?) , uno qualsiasi dei primi tre film della serie è a) più divertente b) più denso di contenuti e c) girato, recitato e sceneggiato molto meglio. L'unico legame che Louis Michel può avere con la saga di Paolo Villaggio sta nel celeberrimo urlo del ragioniere dopo la visione della corazzata Kotiomkin.
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