great steven
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venerdì 6 marzo 2015
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boiata natalizia in stile svergognato e imbecille.
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LA FIDANZATA DI PAPà (IT, 2008) diretto da ENRICO OLDOINI. Interpretato da MASSIMO BOLDI – SIMONA VENTURA – MARTINA PINTO – DAVIDE SILVESTRI – ENZO SALVI – BIAGIO IZZO – NINO FRASSICA – LOREDANA DE NARDIS – BRUNO ARENA – MASSIMILIANO CAVALLARI – TERESA MANNINO – NATALIA BUSH – ELISABETTA CANALIS – AURORA QUATTROCCHI – ALESSANDRA BARZAGHI
Massimo, rimasto da poco vedovo, gestisce un albergo a Cortina D’Ampezzo e ha due figli, Lara e Matteo, quest’ultimo impegnato nello studio a Miami. Nella città floridiana Matteo conosce Barbara, e se ne innamora. In breve tempo, i due si fidanzano e lei rimane incinta, ma il bambino nasce sorprendentemente nero, e questo evento insospettato genera uno stupore generale che getta tutti nel dubbio.
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LA FIDANZATA DI PAPà (IT, 2008) diretto da ENRICO OLDOINI. Interpretato da MASSIMO BOLDI – SIMONA VENTURA – MARTINA PINTO – DAVIDE SILVESTRI – ENZO SALVI – BIAGIO IZZO – NINO FRASSICA – LOREDANA DE NARDIS – BRUNO ARENA – MASSIMILIANO CAVALLARI – TERESA MANNINO – NATALIA BUSH – ELISABETTA CANALIS – AURORA QUATTROCCHI – ALESSANDRA BARZAGHI
Massimo, rimasto da poco vedovo, gestisce un albergo a Cortina D’Ampezzo e ha due figli, Lara e Matteo, quest’ultimo impegnato nello studio a Miami. Nella città floridiana Matteo conosce Barbara, e se ne innamora. In breve tempo, i due si fidanzano e lei rimane incinta, ma il bambino nasce sorprendentemente nero, e questo evento insospettato genera uno stupore generale che getta tutti nel dubbio. Si scoprirà poi che non si tratta di nessun tradimento da parte di Barbara, ma di uno scherzo genetico la cui responsabile è Angela, madre di Barbara, che è una spocchiosa e superba manager in carriera divorziata dal cialtrone Nino. Benché Massimo sia già impegnato sentimentalmente con la giovane Luminosa, rimasta in Italia, fra lui e Angela, entrambi nonni freschi, scoppia la scintilla. Ennesimo cinepanettone natalizio (ma quanti ne producono?), questa volta firmato da un regista che avrebbe fatto meglio a declinare la proposta direttiva, perché da un cineasta medio ma coerente come Oldoini queste bassezze uno spettatore con sale in zucca non se le dovrebbe aspettare. Spacciato per una commedia degli equivoci a incastri complicati e apparentemente spassosi, ma il divertimento si conta sulla punta dei secondi in quanto il resto è una poltiglia vergognosa di luoghi comuni, gag rifritte e vecchie come il cucco, battute volgari e desuete e ammicchi al sesso della specie più vigliacca e deprimente. Boldi, in coppia con Bruno Altissimi, fa da produttore esecutivo, e la sua mano si vede e si sente, specialmente quando sfodera il peggio del suo repertorio artistico ricorrendo a una comicità greve e banale farcita fin sopra i capelli d’un umorismo di infimo livello. Un’espressione schifata e inorridita sarebbe il miglior complimento che il pubblico potrebbe fare all’uscita dalla sala cinematografica, al termine della proiezione. Al centro c’è la storia dei due giovani innamorati che, contro ogni aspettativa, mettono al mondo un pargolo di carnagione scura, e i motivi di questo evento inaspettato affiorano in superficie come bollicine impazzite, e c’è addirittura la pretesa, da parte della sceneggiatura (scritta da Oldoini con Paolo Costella), di far passare questa vicenda lasca e miseranda come un messaggio contro il razzismo. Ma dove si vuole andare a parare, per Giove? Un film di Natale uscito dalla fucina italiota che mette in azione i motori soltanto nel mese di dicembre non può trasformarsi in un veicolo che sia capace di trasmettere o trattare temi di una certa importanza o di una levatura morale minimamente eccelsa. Se non altro, il contorno che riveste la storia principale riesce a strappare qualche risata, pur senza stupefare o suscitare emozioni ragguardevoli: Salvi fa la parte del cuoco allupato che insegue il sogno di una relazione con Izzo, travestito da donna, che si depila il torace e afferma di essere un fenomeno del teatro partenopeo; Frassica parla di sé in terza persona giocando il ruolo del fesso sgrammaticato che se ne infischia di tutto e di tutti pensando esclusivamente alla propria bonaria e indulgente tranquillità; i Fichi d’India, nelle vesti ormai stressanti e ripetitive dei disturbatori, sono due poliziotti da filodrammatica di paese che parlano uno in sproloqui anglicizzati e l’altro con una foga inarrestabile (e quasi incomprensibile). Difficile stabilire una gerarchia di valori tra gli interpreti, visto che tutti recitano affidandosi alla grana grossa e appellandosi a ritmi che ignorano i tempi comici e mirano unicamente a far passare un’ora e mezza in allegria. L’unica nota positiva di questo immenso e incompatibile pasticcio è la colonna sonora: più volte compare Chasing Pavements di Adele e i titoli di coda sono accompagnati da Non ti scordar mai di me di Giusy Ferreri. Entrambi inediti, per l’epoca in cui il film è uscito.
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ciccio capozzi
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giovedì 20 novembre 2008
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cinepanettone di novembre
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“LA FIDANZATA DI PAPA’” di ENRICO OLDOINI; ITA, 08. Barbara e Matteo, giovani italiani, a Miami decidono di sposarsi: lei è in attesa di un figlio. Esso nasce ma è nero. Rotto il sodalizio con De Sica, Boldi lavora in proprio, lo stesso Boldi ne è produttore,
e d‘anticipo: come l’anno scorso, ambientato alle Bahamas, il “cinepanettone”, cioè il filmone natalizio comico che incassa, esce a novembre, sempre caratterizzato da locations esotiche. Sicuramente gli conviene di più. Il film incassa: anzi, è uno di quei punti fermi della programmazione invernale. E, siccome non è in concorrenza con alcun altro film comico, è, per il cinema italiano, un moltiplicatore di incassi, perché si sommano a quelli natalizi.
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“LA FIDANZATA DI PAPA’” di ENRICO OLDOINI; ITA, 08. Barbara e Matteo, giovani italiani, a Miami decidono di sposarsi: lei è in attesa di un figlio. Esso nasce ma è nero. Rotto il sodalizio con De Sica, Boldi lavora in proprio, lo stesso Boldi ne è produttore,
e d‘anticipo: come l’anno scorso, ambientato alle Bahamas, il “cinepanettone”, cioè il filmone natalizio comico che incassa, esce a novembre, sempre caratterizzato da locations esotiche. Sicuramente gli conviene di più. Il film incassa: anzi, è uno di quei punti fermi della programmazione invernale. E, siccome non è in concorrenza con alcun altro film comico, è, per il cinema italiano, un moltiplicatore di incassi, perché si sommano a quelli natalizi. Quindi la scelta è stata giusta. Anzi conferma il dato per cui non esistono date che farebbero incassare e altre no: dipende solo dal film. Ma com’è ? Qui scatta il dilemma del critico. A me non ha divertito, in generale, anche se mi sono piaciuti gli interventi di Biagio Izzo: però ho visto in sala il pubblico, specie dei bambini, sganasciarsi dalle risate; e comunque, anche se non entusiasti, la gente non esprimeva dei commenti malevoli. Quindi ritengo che l’operazione sia riuscita: il regista, un “vecchio” volpone della commedia, ha sostanzialmente fatto centro. Anzi, ha mostrato perfino delle ambizioni: egli non vuole essere ascritto alla categoria del macellaio di bassa comicità. Vi sono delle citazioni che annobiliscono il film. Ha fatto tentare, a Boldi e Salvi, il duetto della “lettera” stile Totò & Peppino; ha usato, anche se non con la stessa grazia, nel finale una citazione di “A qualcuno piace caldo”; e prima da “Quando la moglie è in vacanza”, tutti e due di Billy Wilder, con lo stesso abito bianco che si alza: solo che la bionda era…Biagio Izzo, en travesti. Poi lo stesso si dà, inascoltato, delle lunghe citazioni da Eduardo. Però i meccanismi non sono reinventati: le battute sono grosso modo simili da un film ad un altro, variando di poco le situazioni. Vi sono delle buone new entries: N. Frassica che ripropone il suo sgangherato linguaggio: ma siccome lo fa con eleganza e senso dei tempi, sembra quasi innovativo. C’è l’immissione di una zelighista: nel personaggio di Luminosa, l’attrice Teresa Mannino, dà un taglio appena appena sopra le righe. Ma risulta efficace e azzeccato, perché distaccato e autoironico. Izzo ha i tempi giusti: ma tende a ripetere i ruoli. La Ventura, che è ritornata al cinema, dopo una non dimenticata débacle di diversi anni fa (nel 1996), mostra un grinta che le è confacente. Trovo insopportabili e fuori tempo comico i Fichi d’India. Simpatica e riuscita è la trovata del bimbo nero, col corredo di spiegazioni date: ha in sé modalità culturali di apertura mentale.
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domenica 16 novembre 2008
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mjm recensione massimo boldi -la fidanzata di papà
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16 Novembre 2008, ore 17:11 - Recensione film Invitati alla prima del nuovo film di Massimo Boldi "La fidanzata di papà", ringraziamo tutto lo staff, allegando la nostra recensione.
Un articolo che non vuole essere un articolo per le impressioni sul film
“La fidanzata di papà”
Novembre 15 Milano 2008
Miu Jacqueline
Massimo ha fatto centro! Una vita dedicata alla commedia. Non poteva essere altrimenti perché la sua carriera fatta d’ogni genere d’esperienza positiva e non, lo ha portato fino ai giorni nostri con una esperienza terribile ed allo stesso tempo entusiasmante. Perché sembra ancora un ragazzino pieno d’energie che vuole prendere in giro la vita di tutti i giorni, con una risata perché sapere ridere di se stessi vuol dire alleggerire il peso della propria maschera anche se Massimo Boldi è un uomo ragazzo anche nella vita.
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16 Novembre 2008, ore 17:11 - Recensione film Invitati alla prima del nuovo film di Massimo Boldi "La fidanzata di papà", ringraziamo tutto lo staff, allegando la nostra recensione.
Un articolo che non vuole essere un articolo per le impressioni sul film
“La fidanzata di papà”
Novembre 15 Milano 2008
Miu Jacqueline
Massimo ha fatto centro! Una vita dedicata alla commedia. Non poteva essere altrimenti perché la sua carriera fatta d’ogni genere d’esperienza positiva e non, lo ha portato fino ai giorni nostri con una esperienza terribile ed allo stesso tempo entusiasmante. Perché sembra ancora un ragazzino pieno d’energie che vuole prendere in giro la vita di tutti i giorni, con una risata perché sapere ridere di se stessi vuol dire alleggerire il peso della propria maschera anche se Massimo Boldi è un uomo ragazzo anche nella vita.
Questo articolo è un dovuto alla sua carriera. Io non sono una giornalista ma una scrittrice di romanzi forti, traumatici, eppure anche quelli che come me masticano opere pesanti, trovano la necessità di visionare un qualcosa di benefico che dia sollievo ai patemi di un vissuto altrimenti noioso e pesante.
“La fidanzata di papà”, dovrei dire il classico film di Natale, ma noi dobbiamo riflettere sul fatto che la sana comicità di un film per famiglie dovrebbe richiedere la nostra attenzione l’intero anno, è un film riuscitissimo. Boldi come al solito fa il botto! Ci azzecca sì, certo che c’azzecca forse nemmeno lo sceneggiatore pensava che il tema trattato era talmente moderno e talmente riflessivo che pochi se ne saranno resi conto.
Le nuove generazioni sono un miscuglio di razze, di tradizioni e di relazioni diverse, abbiamo scoperto che “Obama makes the change!”, il Kunta Kinte ancora neonato nasce nella vittoria di un popolo che è bonario e pensa prima di tutto alla famiglia, iul nuovo film di Boldi.
Già la famiglia è quella che Massimo in varie produzioni televisive porta avanti, non è valore qualunque ma il principio sul ha quale basato anche la propria vita.
Ma non vi deve sembrare che gli altri commilitoni nel cast siano da meno. Luminosa interpretata dalla Mannino Teresa è un personaggio veramente luminoso, brillante, interpretato da copione, un plauso a questa giovane attrice vissuta e goduta a Zelig; i nostri Fichi d’India che stanno per brindare ai loro vent’anni di carriera e che non smentiscono l’agonia goliardica a cui non siamo mai abbastanza preparati straripano come torrenti in piena, e Nino Frassica sempre all’altezza del personaggio.
Ora le razze si mescolano e la sceneggiatura colpisce nel segno. Forse nemmeno loro potevano sapere che alle presidenziali americane avrebbe vinto un nero, un uomo che avrebbe fatto il “ The change!” il grande cambiamento Barak Obama. Sapevate che Obama significa “amabo” in latino ed il nome è già vincente per non dire tutto un programma.
Ma torniamo al film. Cast maschile azzeccato, commedia attualissima che non tratta più le pozioni magiche per un equilibrio in famiglia ne tanto meno le scappatelle dei coniugi ma imbocca la strada della nuova storia del nostro paese, cioè il miscuglio di razze. E non si poteva che avere un lieto fine perché l’amore è inviolabile e perché davanti a Dio tutte le sue creature sono uguali che dire: provare per credere, al cinema troverete la risposta alla domanda cosa può tenere una famiglia unita.
La storia della nostra cinematografia è improntata sulla commedia all’italiana, noi stessi molte volte ne facciamo ignari la parte. Conoscendo i “ragazzi dei fichi d’India” ci rendiamo conto che l’italiano è quel popolo che vive da eterno ragazzo. Massimo Boldi come molti alti comici dovrebbe avere la sua piccola stella sulla passerella di Milano centro perché in Italia ci sono attori di valore impareggiabile a cui bisognerebbe dimostrare la propria ammirazione perché l’artista non vive del solo botteghino ma anche del nostro plauso. Il mio a questo loro impegno.
Ecco un mio pensiero che posso regalare a Massimo:
“L’uomo energico, l’uomo di successo, è colui che riesce, a forza di lavoro, a trasformare in realtà le sue fantasie di desiderio.” Sigmund Freud
Miu Jacqueline (scrivere è come toccare il cielo senza doversi mettere in punta dei piedi- j.Miu)
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