L'impalpabile malessere della Martel
di Emanuela Martini Film TV
Disturbante è il primo aggettivo che viene in mente davanti a ogni nuovo film di Lucrecia Martel che, dopo i premi ricevuti a Berlino nel 2001 con «La ciénaga» e aver partecipato a Cannes 2004 con «La niña santa», torna in concorso con «La mujer sin cabeza»,ancora un ritratto di donne, famiglie, angosce e tensioni irrisolte, ambientato tra la media borghesia argentina. Tutto, dice la Martel, è cominciato con uno dei suoi sogni ricorrenti (uccidere qualcuno), e si è materializzato nella storia di Veronica, una civilissima dentista, che tornando a casa da una giornata con le amiche investe qualcosa, probabilmente un cane, secondo lei una persona. [...]
di Emanuela Martini, articolo completo (1647 caratteri spazi inclusi) su Film TV 22 Maggio 2008