Io vi troverò

Brian Mills, un ex-agente dei servizi segreti americani andato in pensione per rinsaldare il rapporto con la propria figlia, è un padre iperprotettivo ossessionato dalla paura che possa succedere qualcosa alla ragazza, impegnata in un viaggio a Parigi con una amica. Un timore che si rivela ben presto fondato quando assiste durante una telefonata al suo rapimento ad opera di una banda di "Albanesi" specializzati nel traffico di ragazze.la frase che rivolge al rapitore "Io vi troverò e vi ucciderò" è quella che dà il titolo a questo film. Bryan, messosi sulle tracce dei rapitori, inizierà ad eliminare uno per uno i membri di tale banda (tra colpi di arti marziali, sparatorie, inseguimenti) fino ad arrivare al sospirato salvataggio della ragazza. Il tutto in meno di 94 ore. "Io vi troverò" è uno dei tanti film che puntano ad avere l' apprezzamento dello spettatore medio basandosi perlopiù su una serie di sequenze spettacolari che risultano, nell'evolversi del film, alquanto grottesche e inverosimili poiché poco giustificate da una trama praticamente assente che s'intravede quasi esclusivamente nel prologo iniziale inserendosi nel contesto come semplice causa scatenante del genocidio che segue per praticamente tutto il resto del film.L' attore protagonista, il celebre Liam Neeson, si presta ad interpretare un personaggio poco curato e figlio degli stereotipi comuni del film americano ( come Rambo, Mac Gyver, etc...): letale nel corpo a corpo, cecchino con le armi, pilota provetto, investigatore modello, killer silenzioso, il tutto condito dalle solite frasi ad effetto poste tra un omicidio e l'altro, accompagnate dalla prevedibile aria inespressiva da "eroe invincibile". Sarebbe tutto normale e catalogabile sotto il comune termine "americanata" se la matrice del film non fosse francese.La cosa che fa pensare quindi è la città in cui è ambientato questo film, ovvero quella Parigi, descritta come luogo pericoloso dove i "nemici di turno", come al solito caratterizzati dall' essere "slavi" (la banda) e arabi (lo sceicco), adescano facilmente ragazze mettendo in piedi movimento di prostituzione (la cui ispirazione al film Hostel sembra più che una coincidenza) permesso dalla corruzione della polizia locale. Una descrizione alquanto irreale o perlomeno esagerata nei toni dato che sin dal principio il protettivo protagonista manifesta la sua preoccupazione riguardo la meta della vacanza della ragazza, quasi se lo aspettasse.Insomma se in Hostel l' ambientazione ungherese aveva perlomeno un minimo di credibilità, questa Parigi corrotta, invasa da bande slave, dove sceicchi stazionano indisturbati con un mini-esercito sulla Senna, sembra davvero ridicola. La spiegazione di ciò potrebbe essere una riflessione sul lato oscuro della società francese o più semplicemente la ricerca di attrarre un numero più ampio di spettatori non tanto in patria quanto in America. Gli incassi, più che buoni, hanno alla fin fine dato ragione.Concludendo, questo è un film da vedere con leggerezza dove l' attenzione non và concentrata sulla trama ma sul numero di cadaveri che un unico tizio in una città straniera riesce a seminare.Il mio voto è un 6, se non altro meritato per gli effetti speciali e per un ottimo attore, Liam Neeson, poco valorizzato da questa parte, comunque ben interpretata.